Per Domenica 4 maggio 2025
III DOMENICA DI PASQUA “C “ (Gv.8,12-19)
Il cammino pasquale che abbiamo iniziato ci deve portare a scoprire sempre meglio il volto del crocifisso risorto e come vivere la sua presenza nella comunità cristiana.
Anche la parola di Dio di domenica ci aiuta in questo cammino.
Il libro degli Atti degli Apostoli (28,16-28) ci racconta la vicenda dell’evangelizzazione dei cristiani di Roma da parte di Paolo. La sua è una presenza che suscita perplessità e divisioni. Alcuni ascoltano la buona notizia del Vangelo, altri lo rifiutano.
Paolo alla fine, sconsolato, dice che il profeta Isaia aveva previsto questa situazione. Ciò induce Paolo a rivolgersi ai pagani. Cosa leggere dietro questi fatti? Perché non si vuole ascoltare la novità del Vangelo?
Forse perché inquieta le false comodità e abitudini che ci siamo costruiti.
Per gli ebrei di Roma significava cambiare abitudini e prospettive di vita. Non tutti erano disposti a farlo.
E noi? Siamo disposti a cambiare la nostra vita cristiana per renderla sempre più evangelica?
La lettera ai Romani (1,1-16b) ci dice del grande desiderio che Paolo aveva di arrivare a Roma a predicare.
L’accoglienza che gli sarà riservata l’abbiamo letta. Perché Paolo vuole arrivare a Roma? Era il centro del mondo allora conosciuto, oltre che dell’impero romano. Era crocevia di popoli. Tanti passavano da Roma.
Paolo pensava che da lì il Vangelo si sarebbe diffuso più rapidamente. Così sarà.
Il desiderio di testimoniare il Vangelo della Pasqua dovrebbe muovere ciascun credente, soprattutto nel tempo pasquale. Gettiamo via paure, vergogne, indifferenze e diventiamo missionari della Pasqua.
Il Vangelo di Giovanni ci presenta una delle tante discussioni tra Gesù e i farisei sulla sua identità.
Gesù si definisce luce del mondo. Chi crede in Lui vede, conosce in modo nuovo tutta la realtà. Soprattutto impara a conoscere meglio chi è il Padre. Rifiutare Gesù è rifiutare il Padre e quindi non conoscere il vero volto che Gesù ci presenta.
Il cammino pasquale ci deve aiutare a conoscere meglio il crocifisso risorto e a testimoniarlo nella comunità cristiana.
In settimana
giovedì 01/05 ore 09,00 adorazione silenziosa
ore 20,45 rosario presso la chiesetta di S. Maurizio
venerdì 02/05 1° del mese
domenica 04/05 ore 16,00 Battesimi
sul sagrato sarà presente l’associazione “scarp de tenis”
lunedì 05/05 ore 20,45 rosario presso la Chiesa di S. Maurizio
NB in segreteria sono aperte le iscrizioni al pellegrinaggio decanale giubilare che si terrà nel santuario della Madonna delle Grazie a Monza sabato 24 maggio al mattino
Don Giuseppe
Per Domenica 27 aprile 2025
Stiamo vivendo una settimana pasquale con sentimenti contrastanti nel cuore.
La gioia della Resurrezione di Gesù e la vita nuova che ci ha donato, è rattristata dalla morte di Papa Francesco.
Tante cose possiamo e dobbiamo dire del suo pontificato, un nuovo stile di vivere il sacerdozio: con l'odore delle pecore, l'attenzione ai poveri e agli emarginati, ai migranti, i continui appelli alla pace, la valorizzazione delle donne nella Chiesa, l'attenzione alla creazione, la nostra casa comune, l'attenzione ai peccatori da accogliere con misericordia, la speranza di un mondo migliore scoprendo di essere tutti "fratelli".
A queste osservazioni possiamo aggiungere altre sicuramente, ma vogliamo vedere come si concretizzano nella Parola di Dio della prossima domenica.
La 1^ lettura degli Atti degli Apostoli (4,8-24a) ci parla della forza d'animo che ha accompagnato Pietro e Giovanni di fronte al Sinedrio.
Come non pensare al Papa che con coraggio ci propone il cammino da seguire, quello del Vangelo. Anche Francesco, come il suo predecessore Pietro, ci ricorda che è giusto e doveroso ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini. Ogni cristiano dovrebbe avere questo coraggio. A volte la pigrizia, la paura di essere offesi, l'indifferenza, la vergogna non ci fanno essere veri testimoni del Risorto.
Il Papa, anche in questo ci è stato di esempio. Nel vangelo ci è raccontata la vicenda di Tommaso. Essa è preceduta da un apparizione in cui il Risorto appare agli Apostoli, li invita ad essere uomini di pace e di misericordia. E' la missione attuale della Chiesa. Poi la vicenda di Tommaso, egli fa fatica a fidarsi. Vuole vedere e toccare. Tommaso siamo noi, sempre contesi tra una fede forse fragile e i dubbi che la nostra condizione umana ci consegna. Gesù condanna questa fede; dice che non è completa, manca l'affidarsi a Dio e credere in Lui.
E' questo il cammino che come cristiani dobbiamo compiere ogni giorno. La meta è arrivare a fidarsi di Gesù senza pretendere continuamente segni che confermino la sua vicinanza.
Il tempo di Pasqua che abbiamo iniziato, ci dà questa opportunità, per cinquanta giorni rifletteremo sulla Resurrezione di Gesù e vedremo come essere comunità del Risorto.
In settimana:
Venerdì 25 : Festa di S Marco
Sabato 26: Ore 10 in chiesa si potrà seguire assieme il funerale di Papa Francesco
Domenica 27 : Domenica in Albis e della Divina Misericordia
NB. Sono aperte le iscrizioni per il pellegrinaggio serale a Caravaggio il 7 maggio
Iscrizioni per il pellegrinaggio giubilare decanale a Monza il 24 maggio sabato mattina
Richieste per la recita del rosario nei cortili nei mercoledì di maggio
Don Giuseppe
Per Domenica 20 aprile 2025
Cristo Signore è risorto, è veramente risorto!
E’ il saluto che i primi cristiani si scambiavano la notte e poi il giorno di Pasqua.
La resurrezione è il perno della nostra fede. Se Gesù non fosse risorto la nostra fede sarebbe persa, senza senso.
Gesù morto in croce farebbe finire i nostri sogni, desideri, aspettative di un mondo migliore.
Tutto finirebbe nel nulla. Non avremmo speranza di giustizia, non avremmo un futuro.
Ma l’ultima parola di Dio non è la morte ma la vita.
Ce lo dice anche il Giubileo che stiamo vivendo, la speranza di un futuro, personale e mondiale, migliore,
deve accompagnare i giorni della Settimana Santa e poi del tempo pasquale.
C’è un futuro buono che ci attende.
Buona Pasqua a tutti voi.
NB: è disponibile il notiziario “andate” con gli orari delle celebrazioni e confessioni della Settimana Santa
sono aperte le iscrizioni per il pellegrinaggio serale a Caravaggio di mercoledì 07 maggio – iscrizioni entro il 30 aprile
si attendono inviti per il rosario nei cortili i mercoledì di maggio
Don Giuseppe
Per Domenica 13 aprile 2025
Iniziamo, con la prossima domenica la Settimana Santa, vera, autentica. Così è chiamata dalla tradizione della Chiesa. Per noi credenti è la settimana più importante dell’anno liturgico. In essa rivivremo i momenti più importanti della vita di Gesù e della nostra salvezza.
La domenica delle Palme ha due celebrazioni. La prima ricorda l’Unzione di Betania; la seconda ci presenta l’entrata solenne di Gesù in Gerusalemme. Ci soffermiamo brevemente su entrambe le celebrazioni.
La prima ci ricorda la cena di Gesù a casa di Lazzaro, resuscitato e delle sue sorelle.
E’ l’inizio della Passione. La prima lettura è tratta dai canti del servo sofferente che il profeta Isaia ci presenta. Questo servo, immagine di Gesù, nella sua sofferenza, accettata per amore, salva il genere umano dai suoi peccati. La lettera agli ebrei ribadisce la stessa idea.
Il Vangelo ci racconta di una cena che doveva essere di festa e che invece mostra mestizia, dolore, sofferenza. Gesù sa di essere vicino alla sua fine. I racconti di queste ultime domeniche ce lo hanno detto esplicitamente.
La cena dell’amicizia è, per Gesù, occasione di insegnamento. Maria unge i piedi di Gesù e Lui spiega che quel gesto rimanda alla sua sepoltura. Prepara la sua Passione.
Le parole di Giuda suonano stonate e piene di egoismo. Gesù ricorda che, nei poveri, lo possiamo sempre ritrovare ma è necessario che noi godiamo della sua presenza nella preghiera personale e comunitaria (Eucaristia), nelle adorazioni.
Iniziare la Settimana Santa significa entrare in un rapporto personale con Gesù. Dobbiamo dedicargli tempo nelle celebrazioni e nella preghiera. La seconda celebrazione racconta l’ingresso solenne di Gesù in Gerusalemme. E’ l’ingresso del Re-Messia. Si avvera la profezia fatta a Davide: ci sarà sempre un tuo discendente sul trono di Israele. La parola di Dio si apre con la lettura del profeta Zaccaria che parla di un re di pace che entra nella sua città per portare pace al popolo. Questo re è la figura di Gesù. Il Vangelo di Giovanni ci racconta l’entrata trionfale. Entra su un asino e trova una folla che lo acclama come il discendente di Davide, il Messia atteso.
La folla sventola rami di ulivo e di palma, simbolo della pace. Ma che pace voleva il popolo? E noi che pace desideriamo per noi e per il mondo? La folla esultante ci fa riflettere. Oggi acclama, il venerdì chiede la morte del Messia. Stiamo attenti a non diventare folla, ammasso di persone che non pensa più con la sua testa ma si lascia condizionare dai capo-popoli di ogni tempo.
Buona settimana di Quaresima e buona Settimana Santa.
In settimana :
giovedì 10: ore 08,30 S. Messa presieduta da don Maurizio
venerdì 11: ore 17,00 Via Crucis per i ragazzi
ore 18,00 Via Crucis per gli adulti
ore 21,00 in santuario confessioni comunitarie per gli adulti
sabato 12: ore 09,00 i sabati “della parola”
ore 18,00 S. Messa della vigilia
domenica 13: delle Palme
ore 10,30 S. Messa unica
ore 10,00 ritrovo al campetto di calcio di via Motta (presso chiesetta S. Maurizio)
e processione con gli ulivi
NB: è disponibile il notiziario “andate” con gli orari delle celebrazioni e confessioni della Settimana Santa
sono aperte le iscrizioni per il pellegrinaggio serale a Caravaggio di mercoledì 07 maggio – iscrizioni entro il 30 aprile
si attendono inviti per il rosario nei cortili i mercoledì di maggio
Don Giuseppe
Per Domenica 6 aprile 2025
V DI QUARESIMA “ C” (Gv.11,1-53) “LAZZARO”
L’ultima domenica di Quaresima si chiama di “Lazzaro”. Ci racconta infatti la resurrezione di costui da parte di Gesù. Un grande miracolo come la resurrezione della figlia di Giairo e del figlio della vedova di Nain. Lo scopo di queste resurrezioni è quello di anticipare il discorso riguardo alla sua morte e resurrezione.
Gesù è più forte della morte e la vince. Questi tre episodi si leggono alla luce della sua resurrezione. Facciamo qualche osservazione su questo brano molto bello e intenso. Gesù dichiara ai suoi apostoli che il loro amico malato sta per morire. Questa morte serve a rivelare la gloria di Dio. Può un evento così doloroso mostrare la gloria di Dio? Perché proprio la morte mostra la gloria di Dio?
Gesù con la sua morte e resurrezione sconfigge per sempre la morte. Questa fa pensare all’uomo che tutto finisce con lui. Gesù ci dice che l’ultima parola, per Dio, non è la morte ma la vita. Noi continuiamo a vivere per sempre, non più con un corpo materiale, ma con un corpo spirituale, nel paradiso.
Questa domenica ci introduce nel tema pasquale della vita eterna. Queste idee le ritroviamo anche nei due dialoghi di Gesù con le due sorelle di Lazzaro, Marta e Maria.
Credere in Gesù significa avere la vita per sempre. Dobbiamo credere alle sue parole. Molto bella è la commozione che Gesù prova per Lazzaro. Piange per una persona cara come piangeremmo noi.
I sentimenti sono importanti nella vita umana. Gesù non ha paura di mostrarli. Impariamo anche noi a viverli con serenità , senza paure o vergogne.
Il finale del brano evangelico ci dice ancora di più come la congiura umana, la cattiveria, la gelosia, la prepotenza dei capi del popolo possono fare male. Essi decidono la morte per Gesù. “Meglio che muoia un uomo solo piuttosto che perisca tutta la nazione”.
Vediamo come gli “interessi di stato” possono fare tanto male alle persone. Quante vittime innocenti ancora oggi. Altre considerazioni le lascio alle riflessioni personali.
In settimana:
giovedì 03: ore 09,00 adorazione silenziosa
venerdì 04: ore 17,00 Via Crucis per i ragazzi
ore 18,00 Via Crucis per gli adulti
ore 21,00 Quaresimale per tutti a Ruginello
sabato 05: ore 09,00 “i sabati della parola”
ore 15,00 incontro ministri straordinari dell’Eucaristia
domenica 06: “di Lazzaro”
ore 11,00 terzo scrutinio per i catecumeni
domenica insieme per i ragazzi del terzo anno di catechismo
sul sagrato il gruppo missionario propone la vendita delle uova di Pasqua
inoltre sarà presente l’incaricata dell’associazione “scarp de tenis”
Don Giuseppe
Per Domenica 30 marzo 2025
IV DI QUARESIMA “ C “ (Gv.9,1-38b) CIECO NATO
La domenica del “cieco nato” ci dice che Gesù è la Luce che noi cerchiamo. Quella capace di illuminare la nostra vita, soprattutto quando arrivano le difficoltà sia fisiche che spirituali.
Il punto di partenza, nel nostro buio umano, è la tentazione di mettere Dio alla prova. A Lui addebitiamo i nostri mali, le nostre fatiche, i nostri problemi.
Così hanno fatto gli ebrei nel deserto durante l’Esodo; così ha fatto Gesù con gli apostoli che equiparavano la malattia fisica al peccato. Dio agisce attraverso le cosiddette prove per mostrarci la sua vicinanza. Noi dobbiamo cogliere i segni della sua presenza accanto a noi.
Non è facile. Infatti come il cieco abbiamo spesso attorno persone che invece di consolarci ci deprimono e ci addebitano colpe che, forse, non abbiamo.
Il cieco nato ci è di guida. Sa superare gli interessi degli altri mendicanti che non vogliono avere concorrenti, sa affrontare gli scribi e i farisei che lo umiliano come peccatore; sa superare anche il disagio che gli procurano i genitori non volendo riconoscere la sua guarigione. Egli percorre un cammino spirituale di scoperta del vero volto di Dio. Chiama Gesù un uomo, poi un profeta, infine il Cristo.
Sia concesso anche a noi questo cammino di fede aperto alla Verità . Non facciamo come coloro che pensano di sapere tutto, vedere tutto e quindi sempre pronti a giudicare il prossimo. Così si diventa ciechi nei confronti di Dio e del prossimo.
In settimana :
mercoledì 26: ore 14,15 partenza dei pellegrini per Monza al santuario Madonna delle Grazie
giovedì 27: ore 21,00 messa a suffragio di Cristian Mauri presieduta da don Paolo Fumagalli
venerdì 28: ore 20,45 inizio Via Crucis di zona. Partenza da piazza Marconi, arrivo in chiesa Beato card. Ferrari. Chi vuole partecipare e non può camminare si può accomodare direttamente in chiesa.
NB: sono sospese le Via Crucis dei ragazzi e degli adulti
sabato 29: ore 09,00 i sabati della “parola”
ore 18,00 messa conclusiva del percorso di preparazione al matrimonio
domenica 30: domenica insieme dei ragazzi di catechismo
sul piazzale della chiesa l’Unitalsi propone la vendita di pasta e olio
Don Giuseppe
Per Domenica 23 marzo 2025
III DI QUARESIMA “ C “ (Gv.8,31-59) “Abramo”
La prossima domenica è detta di “Abramo”. Lui è il riferimento, il testimone che ci porta a Gesù e ci parla di Gesù. Abramo (Gen.6,4a;18,9-22) è importante per noi perché si è fidato della parola di Dio in ogni momento della sua vita; dalla partenza da Ur di Caldei fino alla terra di Canaan (poi Palestina), della promessa di una terra e una discendenza che egli vede quasi al termine della sua vita; dal sacrificio del figlio Isacco fino al figlio della promessa. Dio, tramite Abramo, ha donato agli ebrei la salvezza rappresentata da Gesù. Per gli ebrei, e non solo, Abramo è il padre della fede.
Paolo ai Romani (3,21-26) dice che Dio vuole la salvezza degli uomini. Questo avviene tramite Gesù. Chi vuole salvarsi deve credere in Gesù, cioè alla sua parola.
Nel Vangelo di Giovanni è Gesù che cerca di spiegare agli ebrei che avevano creduto in Lui, discepoli, che Lui è il Salvatore. Non gli hanno creduto.
Gesù si proclama la Verità. Perché allora noi come i discepoli di allora cerchiamo le piccole verità che ci permettono di continuare a vivere nella mediocrità nella nostra fede? Perché non abbiamo il coraggio di fare un salto di qualità come Gesù ci chiede? Conoscere la Verità che è Gesù significa sentirsi liberi, soprattutto da quei precetti abitudinari che riempiono la nostra vita. La libertà non è fare quello che si vuole, ma lasciarci guidare da una Parola che illumina la nostra vita, dai pensieri, alle azioni, ai desideri.
Noi pensiamo di essere liberi perché manipoliamo la parola di Dio secondo le nostre abitudini e non ci accorgiamo di diventare schiavi di esse.
Seguire Gesù è avere in mente il rapporto con Dio nella preghiera e l’amore per il prossimo che ogni giorno incontriamo. Mettiamoci nell’atteggiamento della conversione perché non accada anche a noi di raccogliere pietre per uccidere Gesù e così toglierlo dalla nostra vita. Lui ci inquieta e ci manda in crisi. Cosa vogliamo fare?
In settimana :
mercoledì 19: festa di S. Giuseppe e del papà. Auguri a tutti
ore 21,00 in sacrestia la commissione liturgica per preparare le celebrazioni della Settimana Santa
venerdì 21: ore 17,00 in chiesa Via Crucis per i ragazzi
ore 18,00 in chiesa Via Crucis per gli adulti
ore 21,00 Quaresimale a Burago
sabato 22: ore 09,00 i sabati della “parola”
ore 16,00 Veglia Decanale per la vita
domenica 23: sarà presente l’associazione Anteas
ore 11,00 Messa e primo scrutinio per i catecumeni della nostra parrocchia
NB: mercoledì 26: pellegrinaggio giubilare a Monza al santuario Madonna delle Grazie. Partenza ore 14,15. Iscrizioni in segreteria entro il 20 marzo
Don Giuseppe
Per Domenica 16 marzo 2025
II DI QUARESIMA “ C “ (Gv.4,5-42) (Samaritana)
La domenica della Samaritana ci fa entrare nel cuore della Quaresima con tanti messaggi importanti.
La prima lettura del libro del Deuteronomio (6,4a; 11,18-28) ci invita a vedere così la Quaresima: ascolta la parola di Dio e insegnala ai tuoi figli. E’ un primo invito, che può diventare proposito per alcuni, quello di leggere e meditare la parola di Dio, quella quotidiana, quella settimanale, quella presa dalla Scrittura, penso al profeta Geremia, al libro dei Proverbi, alla Sapienza, al Deuteronomio, all’Esodo, alla lettera agli Ebrei.
La lettura e la meditazione della parola di Dio ci danno il riferimento giusto per comprendere la realtà.
Pensiamoci!
Il Vangelo ci dà molti spunti per riflettere e agire. L’immagine del pozzo richiama la fontana del villaggio di cui parlava San Giovanni XXIII. E’ il luogo degli incontri. Cerchiamo di vivere le relazioni in questa Quaresima, via l’egoismo e il privato esagerato.
Le relazioni al pozzo possono essere frivole, banali o di sostanza. L’acqua che il pozzo dà è Gesù. Lui dà spessore alle nostre relazioni e ai nostri dialoghi. Gesù ha sete. Di cosa? Della nostra felicità. Ci vuole aiutare a vivere felici risistemando le nostre relazioni principali.
Devono essere fondate sulla verità, sull’autenticità, sulla serenità, sulla gioia, sui veri affetti. Questo ci dice il dialogo circa i mariti della samaritana. Alla luce dell’amore vero e puro di Gesù leggiamo i nostri affetti. Su cosa sono fondati, a che mèta sono indirizzati.
Il cammino quaresimale è scoperta del vero volto di Dio. Si trova Dio non in luoghi e in molte parole, ma nell’intimità del cuore. Riscopriamo la preghiera come dialogo bello, semplice, intenso con Dio.
Nel proseguimento del racconto Gesù rifiuta il cibo materiale perché dice che suo cibo è la volontà divina cioè la salvezza delle persone che incontriamo. Anche per noi la priorità delle relazioni può essere un buon impegno quaresimale.
Vorrei iniziare a parlare del Giubileo. E’ iniziato a Natale, e ne avevo già presentato la natura, ma penso che sia importante ribadire alcune idee. Nasce in ambito semitico (ebraico) e veniva celebrato ogni 50 anni. Il suo scopo era quello di giustizia. Fare giustizia tra il popolo nei rapporti reciproci. Si ritornava nella situazione di prima della schiavitù, dei debiti che non si riuscivano a pagare. Si creavano situazioni sociali difficili per molti. Ogni 50 anni veniva azzerato tutto, si ripartiva da capo.
Anche il rapporto con Dio doveva essere rivisto e migliorato con pellegrinaggi e preghiere nel Tempio.
In ambito cattolico il Giubileo è proposto ogni 25 anni. Suo scopo è la remissione dei peccati passando attraverso le porte sante e visitando le chiese giubilari. Si prega con il Credo e secondo le intenzioni del Papa. E’ necessaria anche la confessione e la comunione. Scopo non secondario del Giubileo è rivedere i rapporti fraterni. Devono essere improntati al perdono, alla carità, all’assistenza.
In questa direzione vanno gli impegni presi dalla nostra Comunità Pastorale: mettere a disposizione case, appartamenti chiusi e riconciliarci con persone con cui abbiamo interrotto le relazioni. Impegni non facili, ma il Giubileo ci chiede questo.
In settimana :
lunedì 10: per tutta la settimana benedizioni alle famiglie dalle ore 17,30
giovedì 13: ore 08,30 messa celebrata da don Maurizio
venerdì 14: pellegrinaggio a Roma della Comunità Pastorale
ore 17,00 in chiesa Via Crucis per i ragazzi
ore 18,00 in chiesa Via Crucis per gli adulti
ore 21,00 Quaresimale a Velasca
sabato 15: ore 09,00 i sabati della “parola”
mercoledì 26: pellegrinaggio al santuario Madonna delle Grazie a Monza nel pomeriggio aperto a tutti. Le iscrizioni presso la segreteria
venerdì 28: Via Crucis di zona con la presenza dell’Arcivescovo. Si conclude il cammino sul sagrato della nostra Chiesa
Don Giuseppe
Per Domenica 9 marzo 2025
I QUARESIMA “C” (Mt 4,1 – 11)
Il cammino quaresimale che stiamo per iniziare è chiamato “tempo forte”; “occasione propizia”, per cosa?
Per prendere in considerazione la nostra vita cristiana e umana e cercare di migliorare le nostre debolezze e non peccare più. La parola di Dio ci invita a questo cammino, così come l’anno giubilare.
Il profeta Gioele (2,12b-18) ci dice con quale atteggiamento prepararci a vivere la Quaresima: ritornare a Dio con tutto il cuore, con digiuni, pianti e lamenti. Cambiare il cuore e non le vesti. Questo perché Dio è buono e misericordioso.
Iniziare la Quaresima significa iniziare un cammino di vita che chiede impegno e fatica. Non si arriva a Pasqua in carrozza, come non si arriva all’estate sovrappeso. Con disciplina e qualche sacrificio ci si prepara a vivere un grande momento come è la Pasqua.
San Paolo ai Corinti (9,24-27) dice che il cammino di conversione è come un allenamento sportivo. Ci vuole sacrificio, rinunce, perseveranza, vedere la meta come traguardo importante da raggiungere. Il Vangelo ci presenta il brano delle Tentazioni.
Qualche osservazione.
Il Padre porta il Figlio nel deserto per essere tentato. Se vuoi fare progressi nella vita umana e cristiana devi affrontare anche le tentazioni che cercano di farti vivere come se Dio non esistesse. La tentazione va affrontata, come ha fatto Gesù. Non lasciamo dormire le tentazioni, come se non ci fossero, arriveranno più forti di prima. Guardiamo a Gesù e al modo in cui le ha affrontate.
Una tentazione è legata alle cose materiali: avere, possedere, riporre in ciò la felicità. Anche il cibo può diventare una tentazione sulle cose materiali. Il digiuno di cibo, di televisione, di internet e dei social ci fa guadagnare più tempo per Dio, il prossimo, il riposo, letture impegnate.
Un’altra tentazione è legata alla visione di Dio. A volte lo vorremmo al nostro servizio, pronto ad esaudire ogni nostro desiderio, vero e importante o superfluo. Legare la fede a ciò che Dio ci dona o no significa avere ancora una fede debole, da coltivare. La Quaresima è un’opportunità per arrivare ad avere una nuova visione di Dio.
Un’altra tentazione riguarda gli idoli che possiamo crearci. Adorare satana significa sottomettersi a qualcosa che non è Dio, ma che noi vediamo così. Soldi, prepotenze, possessività delle persone, sesso…. diventano idoli quando non sappiamo vederli nella loro giusta dimensione, mezzi per vivere meglio e li facciamo diventare il motore attorno cui ruota la nostra vita.
Parleremo nella prossima settimana del Giubileo, il suo significato e come ottenerlo.
In settimana:
giovedì 06: ore 09,00 adorazione
domenica 09: dopo le messe imposizione delle ceneri
ore 15-17,30 Consiglio Pastorale di Comunità Pastorale presso madri Canossiane.
Sono invitati catechisti, ministri dell’Eucaristia, della Parola, lettori.
lunedì 10: ore 17,30 visita e benedizione delle famiglie da parte di don Giuseppe e Madre Orsolina
Don Giuseppe
Per Domenica 2 marzo 2025
ULTIMA DOMENICA PRIMA DELLA QUARESIMA “ C “ (Lc.19,1-10)
“domenica del perdono”
L’ultima domenica prima della Quaresima ci propone il tema del perdono. E’ uno stile di vita cristiano.
Siamo chiamati a perdonare perché siamo perdonati noi per primi. Il perdono è una forma alta di amore, sia verso Dio con la riconoscenza, sia verso il prossimo come gesto di amore vero e sincero.
La parola di Dio ci presenta così il nostro tema.
Il libro del Siracide (18,11-14) ci parla della misericordia divina che nasce dalla sua pazienza verso noi peccatori. L’uomo è chiamato a perdonare il suo prossimo come gesto di affetto. Dobbiamo pensare che Dio perdona tutti coloro che si pentono e cercano di vivere da suoi discepoli.
San Paolo nella lettera ai Corinzi (2Cor.2,5-11) chiede ai credenti di quella comunità di essere caritatevoli e accoglienti verso i peccatori. Quindi non solo giudizi magari cattivi e desiderosi di fare del male, preghiera e accoglienza per chi sbaglia e si pente dei propri errori.
Il Giubileo ci invita a questa preghiera e accoglienza. Il Vangelo di Luca ci propone la conversione di Zaccheo, capo dei pubblicani. Persona ricca, influente, temuta per il suo potere. Zaccheo ci viene presentato come una persona curiosa, e forse, anche in ricerca di qualcosa d’altro rispetto alla vita che conduceva. Gesù si invita a casa sua e Zaccheo è ben felice di fare questa accoglienza. Nella casa, simbolo dell’intimità, Zaccheo rientra in sé stesso e capisce i pericoli di una vita vissuta solo pensando alle cose materiali.
Avere tanto rende la vita, forse, più felice ma priva di tante altre cose: tempo dedicato alla famiglia e agli affetti, amicizie profonde, riposo, paura di essere derubato, rendersi conto di essere mal visto dal prossimo, forse anche disprezzato. La rinuncia che farà davanti a Gesù gli dà la possibilità di iniziare una vita nuova fondata sulla generosità , sugli affetti ritrovati, sulla riconoscenza del prossimo.
Nella “casa” della nostra vita proponiamoci cammini utili per vivere al meglio la nostra esistenza cristiana, come Zaccheo, come Matteo.
In settimana:
lunedì 24: corso fidanzati
martedì 25: ore 21,00 a Concorezzo la Scuola della Parola
venerdì 28: ore 18,00 incontro dei partecipanti al pellegrinaggio a Roma in sala Betania
domenica 02: sul sagrato sarà presente l’associazione “Scarp de tenis”
tra le due messe saranno esposti i lavori preparati dall’ “atelier della gioia”
dopo la messa delle ore 11,00 aperitivo per tutti proposto dalla Caritas
Don Giuseppe
Per Domenica 23 febbraio 2025
PENULTIMA DOPO L’EPIFANIA “ C “ (Mc.2,13-17) “ della divina clemenza”
La liturgia ambrosiana ci propone nelle due ultime domeniche prima della Quaresima temi tipici del periodo. La prossima domenica il tema è la “divina clemenza”. E’ un modo per iniziare ad entrare nel clima quaresimale dedicato alla conversione del cuore e della vita, ma soprattutto chiamato ad esaltare la benevolenza divina verso il peccatore pentito.
Siamo anche nell’anno giubilare e il tema del perdono è dominante. Ne parleremo più diffusamente in Quaresima. Vediamo come ci presenta questo tema la parola di Dio. Il profeta Daniele (9,15-19) chiede pietà e misericordia per il popolo d’Israele in esilio a Babilonia. Chiede che Dio metta fine alla sua ira verso un popolo peccatore, che lo perdoni e lo faccia tornare dall’esilio. Daniele chiede che Dio si ricordi delle sue promesse di bontà verso il popolo; lo aiuti a convertirsi per ritornare in patria.
Anche per noi è utile imparare a riconoscere i nostri peccati e a pentirci. Così inizia il cammino di conversione.
San Paolo scrive a Timoteo (1,12-17) e parla della sua esperienza di fede. Egli era un peccatore, bestemmiatore si definisce, ma la grazia di Dio (non la sua bravura, intelligenza, volontà) ha agito in lui e lo ha portato alla conversione e a diventare suo apostolo.
La confessione ci dona la grazia divina che ci cancella i peccati, ma chiede che la nostra libertà ci porti al pentimento. A volte anche noi ci sentiamo lontani dalla fede e da Dio; è proprio in questi casi che si manifesta maggiormente la grazia di Dio. Potremmo, anche noi, diventare dei testimoni della misericordia divina come Paolo.
Il Vangelo ci narra la conversione di Matteo, l’esattore delle tasse. Come lo ha convertito? Certamente l’invito a seguirlo con la chiamata; poi penso lo sguardo di Gesù, non neutro, indifferente, ma pieno di attenzione e affetto per il peccatore. Anche noi pensiamo se mai ci siamo sentiti guardati e amati da Dio dopo una confessione. Abbiamo tirato fuori i nostri peccati, anche quelli più gravi, quelli di ci vergognavamo, abbiamo avuto il coraggio di metterli davanti a Dio e Lui ci ha perdonato. Ci siamo sentiti più leggeri, contenti, pronti a ripartire, grati per essere stati perdonati. Dio non ha guardato la nostra miseria umana, ha fatto prevalere la sua misericordia.
Chi ha provato questa situazione può dire della grandezza del nostro Dio.
Ancora Marco ci dice che questa conversione ha suscitato scandalo negli scribi e nei farisei. Gesù mangia con i peccatori, significa che è un peccatore anche Lui. Noi siamo sempre pronti a giudicare il prossimo in base ai nostri criteri che spesso non sono evangelici.
Gesù ci ricorda che è venuto a salvare chi si sente fragile e peccatore, non chi si ritiene giusto.
Tutto questo ci fa riflettere in vista del cammino quaresimale.
In settimana:
lunedì 17: ore 21,00 corso fidanzati
giovedì 20: ore 21,00 adorazione serale guidata
venerdì 21: ore 21,00 consiglio affari economici
sabato 22: dalle ore 10,00 alle 11,30 incontro dei post-battesimo per le famiglie che hanno battezzato i figli negli ultimi sei anni
domenica 23: dopo le messe di sabato e domenica l’Associazione “Vivere aiutando a vivere” propone in vendita la foglia di cioccolato sul sagrato della Chiesa.
Il ricavato è a favore delle cure palliative
ore 15,00 in oratorio “l’Atelier della gioia” con i laboratori di pittura
Don Giuseppe
Per Domenica 16 febbraio 2025
VI DOPO L’EPIFANIA “ C “ (Lc.17,11-19)
Nella prossima domenica Gesù si manifesta come il guaritore mandato da Dio a guarire l’umanità sofferente nel corpo e nello spirito. La sofferenza umana non è solo fisica, molte persone soffrono anche nello spirito: depressione, esaurimento, ansia, schiavitù, non essere considerati… è realtà presente ovunque e forse anche nelle nostre famiglie, comunità.
Il Signore ha una parola di liberazione e guarigione per tutti. Ci chiede fiducia e riconoscenza per i doni ricevuti. La parola di Dio, come sempre, ci invita a pensare.
Il profeta Isaia parla ad una nazione divenuta multietnica, multireligiosa, multisociale. Il rischio di scarto, di separazione, di esclusione era ed è ancora presente. La voce profetica si leva forte a Dio che tutti possono essere salvati da Dio. Nessuno deve sentirsi escluso, neanche l’eunuco considerato non uomo e quindi escluso dalla società; era improduttivo, non serviva e non avrebbe avuto discendenza per ricordarlo.
Dio dice che nessuno deve sentirsi inutile ed escluso dalla salvezza. Il Signore ci aiuti a guardarci con occhi nuovi.
San Paolo scrive ai Romani (7,14-25a) e parla del corpo umano. Esso è l’occasione del peccato ma senza corpo noi non viviamo. Dobbiamo accettare il corpo e combattere con le tentazioni che il corpo porta con sé. Cerchiamo di pregare Dio affinchè ci aiuti a fare quello che è giusto e non solo quello che ci piace.
Impariamo a combattere i desideri cattivi e muoverci verso quelli buoni.
Chiediamo l’aiuto di Dio perché non disprezziamo il corpo, dono divino, ma impariamo a tenerlo a bada. La preghiera ci aiuta.
Il Vangelo di Luca ci narra l’episodio dei dieci lebbrosi guariti e il ringraziamento ricevuto da uno solo, straniero. Si parla del fatto che davanti a Gesù siamo tutti uguali, non ci sono stranieri per Lui. Guarisce tutti e dà a tutti la possibilità di una nuova vita. La lebbra era la malattia peggiore per l’uomo. “Mangiava” carne e ossa, rendeva irriconoscibili e contagiosi. Ci sono ancora oggi situazioni di vita, popolazioni appartenenti a razze o religioni che vengono considerati inferiori. Per Gesù siamo tutti uguali. Impariamo, in questo anno santo, a riconoscerci tutti fratelli e bisognosi di aiuto.
L’importante nelle nostre preghiere è essere riconoscenti per ciò che Dio ci dona quotidianamente. Ci sono parole molto semplici ma importanti che, dette, integrano, permettono dialogo, danno vita, speranza, gioia a chi le ascolta. Impegniamoci in questo.
In settimana :
martedì 11: N.S. di Lourdes pregheremo per gli ammalati
mercoledì 12: ore 15,30 in via Mazzini catechesi per la terza età
giovedì 13: alla messa delle 08,30 sarà presente don Maurizio
ore 21,00 Commissione Territoriale
Don Giuseppe
Per Domenica 9 febbraio 2025
V DOPO L’EPIFANIA “ C “ (Mt.8,5-13)
La V domenica dopo l’Epifania che celebreremo la prossima domenica ci ricorda un’altra Epifania di Gesù, simile a quella del 6 gennaio. Gesù si manifesta Messia a tutte le genti.
Il centurione romano diviene il simbolo dei pagani ben disposti verso la ricerca della verità, Gesù non fa distinzioni di razza, popolo, religione. Chi è disposto a cercare la Verità, che è Gesù stesso, Lui è pronto a incontrarlo e ascoltarlo.
Questo ci fa riflettere, noi spesso abbiamo un altro modo di vedere gli stranieri, gli appartenenti ad altre religioni o culture. Certo da ogni parte c’è del bene e del male, dovremmo avere l’intelligenza di non fare di ogni erba un fascio.
Il centurione romano vuole la guarigione del proprio figlio, ma sa che gli ebrei avevano precise regole per la purezza: non si doveva entrare nelle case dei pagani. Per questo chiede a Gesù di dire una parola. Questa sarà capace di guarire perché la parola divina intercetta la fede umana.
E’ così bella e importante la fede del centurione che noi la ricordiamo ogni giorno nella Cena del Signore preparandoci a ricevere l’Eucaristia.
Anche le altre letture ci invitano a riflettere sull’unico popolo di Dio. Ezechiele (37,21-26) scrive al popolo ebraico in esilio e gli promette il ritorno e auspica l’integrazione tra coloro che ritornano e chi è rimasto.
Integrazione che non sarà facile da realizzare.
Anche San Paolo scrivendo ai Romani (10,9-13) dice che la Pasqua di Gesù ha cancellato ogni divisione tra i popoli. Ormai esiste l’unico popolo di Dio credente in Gesù.
Molto bella e importante è la frase conclusiva del brano che leggeremo: “chiunque invocherà’ il nome del Signore sarà salvato”. Se esiste un solo Dio chi lo prega con sincerità e purezza di cuore sarà ascoltato e salvato.
Domenica poi celebreremo alcuni anniversari significativi di matrimonio. Sarà un’occasione bella e importante per riflettere sul matrimonio e la vita famigliare. Questa celebrazione comunitaria non sostituisce le celebrazioni private di ogni singola famiglia. Questo momento è di testimonianza di fronte alla comunità, si può arrivare ancora a certi traguardi con la preghiera. Tutti i fedeli pregano per queste coppie.
Abbiamo appena celebrato la festa della famiglia e la festa in onore del card. Ferrari. Sono state occasioni per pregare per le famiglie e per la grande famiglia della parrocchia.
Essa, come tutte le famiglie, vive le gioie e le fatiche del vivere insieme. Lieta e fiduciosa nell’aiuto divino continua il suo cammino nella storia.
In settimana :
lunedì 03: S. Biagio, protettore della gola
ore 21,00 inizia il corso per i fidanzati
martedì 04: la messa verrà celebrata alle ore 08,00
giovedì 06: ore 09,00 adorazione silenziosa
domenica 09: ore 11,00 celebrazione degli anniversari di matrimonio
ore 15,00 iniziano i laboratori dell’ “Atelier della Gioia” in oratorio
Don Giuseppe
Per Domenica 2 febbraio 2025
PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO (Lc. 2, 22-40)
La prossima domenica è per noi importante, infatti celebreremo la festa della Presentazione di Gesù al Tempio (questa festa è conosciuta anche come Candelora). Ricorre poi la festa patronale in onore del Beato Andrea Carlo Ferrari. Due occasioni di riflessione e preghiera per tutti.
La festa in onore del Beato Cardinal Ferrari ci permette di rendere grazie a Dio per il dono della Chiesa parrocchiale a lui dedicata. In questa occasione vogliamo ringraziare tutte le persone che dedicano tempo, passione, energie per il bene della comunità.
La gratitudine è importante soprattutto ai nostri giorni. Abbiamo tante persone che dedicano tempo ed energie gratuitamente per la comunità. Il volontariato è un dono grande per ogni comunità parrocchiale.
Viviamo questo momento nella preghiera di ringraziamento e di gioia. Sarà presente anche il Vicario Episcopale Mons. Michele Elli che ci porterà i saluti e la benedizione del Vescovo.
La domenica ci fa pregare sull’infanzia di Gesù: la sua presentazione al Tempio. Gesù entra nella sua casa e viene visto come la luce che illumina la vita dell’uomo. A questa luce partecipano Giuseppe e Maria. Essi attraverso le parole dei vecchi Simeone e Anna capiscono meglio la loro missione di genitori del Figlio di Dio. Poi anche Simeone e Anna riconoscono nel bambino Gesù il Messia. Tutti e due lodano Dio per aver visto e conosciuto la salvezza di Dio.
A noi è chiesto di avere come luce della nostra vita Gesù. Lui è la luce capace di illuminare il mondo che ci circonda. Viviamo immersi in una realtà che ci bombarda di notizie e sappiamo bene che non tutte sono vere o sono conformi a una vita cristiana. La luce di Cristo può e deve illuminare le nostre vite.
Abbiamo iniziato la settimana dell’educazione cristiana che culminerà nella festa di San Giovanni Bosco.
Vediamo tutti come sia attuale questo tema ai nostri giorni.
I ragazzi e i giovani vanno educati ai valori veri della vita umana e cristiana. Li vediamo spesso disorientati di fronte a tante sollecitazioni. Si sentono poco capiti e ascoltati. Il compito si allarga alle famiglie. Queste sono le prime educatrici della fede e della vita dei figli. Il raggio di azione si allarga anche agli insegnanti, agli educatori e catechisti, agli allenatori… Tutti abbiamo bisogno di essere educati per essere buoni educatori. San Giovanni Bosco diceva che l’educazione è cosa del cuore. Abbiamo un cuore che sa amarsi tra adulti e che ama il vero bene della gioventù?
In settimana :
sabato 01 febbraio: festa liturgica in onore del Beato card. Ferrari
domenica 02 febbraio: festa della Presentazione al Tempio di Gesù
ore 10,30 S. Messa unica presieduta dal Vicario Episcopale Mons. Elli
sarà presente l’associazione “Scarp de tenis”
lunedì 03 febbraio: festa di S. Biagio, dopo la messa delle 08,30 benedizione della gola
Don Giuseppe
Per Domenica 26 gennaio 2025
III DOPO L’EPIFANIA “C “ (Mt.2,19-23) FESTA DELLA FAMIGLIA
La festa della famiglia che celebreremo la prossima domenica ci chiede di far diventare oggetto della nostra preghiera e delle nostre riflessioni la famiglia. Siamo tutti consapevoli che oggi c’è confusione sull’idea di famiglia. Cosa dobbiamo considerare famiglia? Un cristiano cosa deve pensare della realtà famigliare?
Potremmo parlarne a lungo e senza dibattito rischieremmo di non capirci. Ci affidiamo alla parola di Dio e a quello che essa ci offre per riflettere e pregare. Consideriamo con attenzione le nostre famiglie e siano esse per prime l’oggetto delle nostre preghiere e riflessioni.
Il libro del Siracide (44,23-45,1a 2-5) ci parla della famiglia come la storia di una discendenza. La storia famigliare si tramanda di padre in figlio così come la storia di un popolo si fonda sulle generazioni che si susseguono. Quello che noi siamo lo dobbiamo a chi ci ha preceduto e noi abbiamo il compito di trasmettere ai nostri discendenti i valori della vita e della fede che ci guidano.
Pensiamo alle storie della nostra famiglia e ringraziamo, perdoniamo e chiediamo aiuto.
Nella lettera agli Efesini san Paolo (5,33-6,4) parla delle dinamiche di vita famigliare. Il legame tra moglie e marito deve essere improntato sull’amore, che significa affetto, rispetto, perdono, aiuto reciproco, non gelosia, invidia, possesso, violenza… Parla anche del rapporto genitori-figli. Esso deve essere vissuto nell’obbedienza che non è imposizione, ma dialogo, confronto, capacità di porre dei sì e dei no motivati.
Non violenza, prevaricazione, imposizione dei propri desideri. Capacità di accompagnare i figli nella loro crescita umana, cristiana, affettiva, professionale. Penso che tutti noi abbiamo su che riflettere a partire da queste considerazioni.
Il Vangelo di Matteo ci presenta il ritorno dall’Egitto della Santa Famiglia. Spicca la figura paterna di Giuseppe. Egli ha guidato la sua famiglia in Egitto per salvare dalla morte Gesù. Ora Giuseppe riporta la famiglia in Israele e la porta a vivere a Nazareth per proteggerla ulteriormente dai figli di Erode. Compito di Giuseppe è quindi la custodia della famiglia e la conduzione della famiglia stessa. Maria e Gesù seguono e si affidano a Giuseppe.
Penso che questo ci porti a riflettere sull’importanza dei compiti nella vita famigliare. Il padre ha una recisa identità nella vita famigliare e deve svolgere il suo compito educativo come padre. La madre ha la sua identità e anch’essa deve svolgere la sua missione con le caratteristiche tipiche della femminilità. I figli nella famiglia hanno il loro compito, vanno aiutati nella loro crescita e devono vedere nei genitori guide sicure e complementari nel loro cammino umano e cristiano. Abbiamo tutti di che riflettere su questi spunti.
In settimana :
martedì 21: ore 20,45 a Concorezzo “ la Scuola della Parola”
giovedì 23: ore 20,45 in sala Betania cineforum sulla disabilita’
domenica 26: festa della famiglia
ore 17,00 in chiesa concerto di Amici & Voci
ore 10,00 iscrizioni al corso fidanzati
NB: sono aperte le iscrizioni per celebrare gli anniversari significativi di matrimonio (1, 5, 10…) la cerimonia sarà domenica 09 febbraio alle ore 11,00
Don Giuseppe
Per Domenica 19 gennaio 2025
II DOMENICA DOPO L’EPIFANIA “ C “ (Gv.2,1-11)
Riprendiamo il cammino dopo il tempo di Natale. Esso ci ha portato come dono la venuta nella carne di Gesù, il Figlio di Dio. Questi non ha voluto rimanere nella sua gloria divina, ma ha voluto condividere la nostra umanità. Vuole camminare al nostro fianco e condividere le nostre esperienze.
Siamo nel tempo dell’Epifania cioè delle manifestazioni divine a noi, Gesù ci mostrerà ogni domenica un tratto della sua persona divina. Noi abbiamo il compito di capire i segni che Lui ci mostrerà. La prossima domenica ci parla delle “nozze di Cana”. In questo brano troviamo tanti spunti per capire chi è Gesù.
Anzitutto il contesto del brano è quello di un matrimonio. E’, esso, un momento di festa, di gioia non solo per l’evento ma anche per il contorno piacevole: cibo, bevande, allegria di musiche e danze.
Se qualcosa va storto si rischia una brutta figura. E’ quello che stava avvenendo a Cana durante le nozze di quei due giovani. Viene a mancare il vino. Nella Bibbia il vino non è solo un alimento, ma è simbolo della gioia, della festa, dei tempi nuovi, della vita nuova ( Isaia ne parla nel suo libro nel contesto del paradiso: grande banchetto con buoni cibi e vino eccellente). Gesù diventa questo vino buono che porta gioia e allegria interiore. E’ il mistero del Natale, Dio ci è vicino per darci serenità e pace.
Se manca Lui tutto rischia di diventare triste. C’è una figura importante in questo brano: Maria. Ella è colei che si accorge della situazione e intercede presso Gesù. E’ la nuova Ester della prima lettura (5,1-1c 2-5).
Essa, regina, intercede per la salvezza del popolo ebraico presso il re, mettendo fine al complotto di Aman.
Geloso dell’attenzione che il re donava agli ebrei.
L’intercessione di Maria porterà Gesù a compiere il miracolo. Questo avviene in modo singolare. Gesù trasforma l’acqua delle giare in vino buonissimo. I novelli sposi dovevano avere nella loro cantina sempre questo vino buono. Ciò significa che nella vita di una coppia credente non deve mai mancare la preghiera rivolta a Dio per il bene della coppia e della famiglia.
Il Natale ci ha insegnato che Dio vuole essere vicino all’uomo per aiutarlo; chiede che l’uomo senta il bisogno di Dio.
Il brano si conclude dicendo che questo fu il primo dei segni compiuti da Gesù. Se lo teniamo vicino a noi Egli compirà altri miracoli per noi.
Auguri a tutti di un buon anno giubilare.
In settimana :
giovedì 16: ore 15,30 catechesi della terza età in via Mazzini
ore 21,00 adorazione eucaristica serale guidata
venerdì 17: dialogo cristianesimo-ebraismo
sabato 18: inizio settimana di preghiere per l’unità dei cristiani
domenica 19: domenica della parola, al posto dell’omelia ci saranno le risonanze
ore 15,00 in S. Marta si riunisce il Consiglio Pastorale della Comunità Pastorale con il Vicario Episcopale
Continuano le iscrizioni al corso fidanzati dopo la S. Messa delle ore 09,00
NB: sono aperte presso la segreteria le iscrizioni per festeggiare gli anniversari significativi di matrimonio:
1-5-10-15-20…. La festa sarà domenica 09 febbraio durante la messa delle ore 11,00
Don Giuseppe