Per Domenica 7 dicembre 2025
IV DI AVVENTO “ A” (Mt.21,1-9) L’INGRESSO DEL MESSIA
La quarta domenica di Avvento si intitola l’ingresso del Messia. E’ un richiamo al Natale. Gesù entra nella storia del mondo per salvarlo e, alla fine dei tempi per giudicarlo. C’è una visita divina personale. Gesù entra nella nostra vita e una venuta sociale, entra nelle nostre città, le nuove Gerusalemme. A noi è chiesta l’accoglienza. Certo si può anche rifiutare questa venuta. Si può cambiare idea al riguardo, come gli ebrei di allora, prima accoglienti poi pronti al rifiuto e alla condanna. E’ sempre stato così per Gesù, ancora oggi. Egli va accolto oppure da Lui si prendono le distanze. Ognuno si interroghi sul proprio atteggiamento verso Gesù.
Ma chi è questo Gesù che va accolto? Cosa ci dice la parola di Dio della prossima domenica?
Il profeta Isaia (40,1-11) ci parla di un Dio che viene a consolare un popolo triste, spaesato, perso.
Non solo per l’esilio ma anche per aver perso i riferimenti forti della sua esistenza. La consolazione diviene aiuto e perdono. Dio aiuterà la ricostruzione del popolo quando ritornerà dall’esilio. Gli perdonerà i suoi peccati di infedeltà. Questa speranza si fa certezza da urlare a tutti come buona notizia. Il popolo triste deve sapere per poter sperare ed attendere.
La lettera agli Ebrei (10,5-9a ) ci dice che il modo con cui Gesù ha scelto di essere presente nella storia è l’assunzione di un corpo umano. Così può capire di più noi umani. Non ha voluto né preghiere né sacrifici. Niente che partisse da noi e che ci avrebbe reso presuntuosi perché capaci di ottenere da Dio ciò che volevamo. Ha preso Lui l’iniziativa incarnandosi. Così la salvezza è vista come grazia che viene da Lui.
Il Vangelo di Matteo ci presenta l’entrata solenne di Gesù in Gerusalemme e il riconoscimento come Messia da parte della folla. Gesù accetta di adempiere la profezia di Zaccaria. Entra trionfante nella sua città. E’ un re, ma di pace, di giustizia, di fraternità, di dialogo, di perdono.
Perché la folla cambierà opinione su di Lui? Come facciamo noi oggi, anche allora, si sceglie ciò che è più facile per noi, meno coinvolgente. Scegliamo ciò che ci fa convertire di meno. Abbiamo paura di chi ci chiede molto e ci vuole coinvolgere nel suo piano. Nell’avvicinarsi del Natale com’è la nostra accoglienza di Gesù?
In settimana :
giovedì 04: ore 09,00 adorazione silenziosa
sabato 06: ore 09,00 i sabati “della parola”
domenica 07: sul sagrato sarà presente l’associazione “scarp de tenis”
lunedì 08: festa dell’ Immacolata – le messe saranno alle ore 09,00 e 11,00
NB: Possiamo seguire il Kaire del Vescovo alle ore 19,30 circa su Telenova (canale 18)
sono ancora disponibili i libretti della parola del giorno
le iscrizioni per il pellegrinaggio a Fatima si ricevono in segreteria entro Natale
Don Giuseppe
Per Domenica 30 novembre 2025
III DI AVVENTO “ A “ (Mt.11,2-15) Le profezie adempiute
La terza domenica di Avvento ha come titolo “le profezie adempiute”. Esso risponde alla domanda che noi umani ci poniamo spesso, soprattutto oggi. Ha senso credere ancora in Dio? E’ fedele alle sue promesse? Se gli chiedo qualcosa Lui agisce? A volte sembra di no e allora?
La parola di Dio della terza domenica ci rassicura, ci dà speranza e fiducia in Dio. Il Vangelo in modo particolare, ci aiuta a rispondere. Il punto di partenza è il dubbio esistenziale di Giovanni Battista. Egli è in prigione e si chiede se la sua vita ha avuto un senso. Ha predicato la venuta del Cristo e lo ha individuato in Gesù. Ora vuole essere rassicurato vedendo ormai vicino la fine della sua vita.
Gesù non risponde direttamente ma lo invita a leggere i segni dei tempi. Lo invita a guardare le opere e le parole che Lui compie. Esse sono in sintonia con le profezie pronunciate secoli prima.
In esse si può vedere l’operato di Gesù e valutarlo. Giovanni capisce e si rasserena.
Anche a noi è chiesto di fare altrettanto. Dio ci sembra lontano dalla nostra vita e dalle vicende del mondo? Guardiamo anche il bene che c’è. Vediamo persone che si impegnano per favorire la giustizia, la pace, la solidarietà. Il mondo non dà risalto a questo, ma ci sono segni di bene. Dio non ha dimenticato l’uomo.
Il ricordo della prima venuta di Gesù ci dice proprio questo: Dio non è stanco del mondo e degli uomini. Vuole la loro salvezza ed è disposto a svuotarsi della sua divinità per essere più vicino a noi. Impariamo da Giovanni a leggere i segni dei tempi e continuiamo ad avere fiducia in Gesù.
Vale la pena ascoltare la sua parola, ancora oggi.
In settimana :
continua la visita alle famiglie per le benedizioni natalizie
su Telenova o Chiesa di Milano possiamo seguire il Kaire del Vescovo
in segreteria sono ancora disponibili i libretti per la preghiera di tutti i giorni
sabato 29: ore 18,00 messa animata dai cori di San Maurizio, Oreno e Concesa
domenica 30: mercatino del gruppo missionario
Don Giuseppe
Per Domenica 23 novembre 2025
II AVVENTO “ A “ (Lc.3,1-18) “ I FIGLI DEL REGNO”
La seconda domenica di Avvento ha come titolo “ i figli del Regno”. Sorgono spontanee alcune domande: chi sono questi figli? Come si diventa figli del Regno?
Tutta la parola di Dio della prossima domenica ci aiuta a rispondere. Noi ci soffermiamo sul Vangelo. Anzitutto una nota storica. Giovanni Battista compare sulla scena mondiale in un preciso tempo. La storia della salvezza è storica, incarnata, è per l’oggi. In questo tempo Dio ci vuole salvi.
Il primo invito di Giovanni è la conversione. Dobbiamo sentire dentro di noi l’esigenza di cambiare.
L’uomo deve accorgersi che nella sua vita c’è bisogno di conversione. Cosa abbassare (superbia), cosa riempire (pigrizia), cosa raddrizzare (coerenza). Poi la domanda da porre a Dio e a noi è: cosa devo fare per essere figlio del Regno? La risposta di Giovanni alle diverse categorie è semplice. La tua vocazione cosa ti chiede? Come puoi essere un buon marito, una buona moglie, un buon figlio, un buon lavoratore, pensionato, anziano, sofferente?
E’ nella capacità di vivere da protagonisti la nostra chiamata che si diventa figli del Regno. Ancora, Giovanni ci dice che lui non è il Messia. E’ a Gesù che dobbiamo arrivare. Le persone che ci aiutano nel cammino sono strumenti, non sono la mèta del percorso. Dobbiamo essere grati ai tanti Giovanni Battista che incontriamo nella nostra vita. Ascoltiamoli.
In settimana :
Inizia l’Avvento: ore 08.15 recita delle Lodi
in segreteria è disponibile il libretto per la preghiera quotidiana
ore 07,00 sito Chiesa di Milano il Kaire del Vescovo
ore 19,30 circa su Telenova (canale 18)
giovedì 20: ore 21,00 adorazione guidata
sabato 22: ore 09,00 i sabati della parola
ore 15,00 ritiro di Avvento presso l’oratorio di Burago
domenica 23: ore 15,00 riunione del Consiglio Pastorale di Comunità Pastorale
Don Giuseppe
Per Domenica 16 novembre 2025
I AVVENTO “ A” (Mt.24,1-31)
Il nuovo anno liturgico che inizieremo domenica prossima ci propone alcune riflessioni.
Termina un cammino e ne parte un altro. E’ dunque tempo di bilancio e di impegni da assumersi così da vivere al meglio la nostra vita di credenti. La prima “stagione” dell’anno liturgico è l’Avvento. Tempo di attesa, di desideri importanti da realizzare. Chi attendere e desiderare? Gesù.
Lui è l’attesa e il desiderato perché ci aiuta a comprendere meglio la nostra storia personale e del mondo nel quale viviamo.
Il Vangelo di Matteo ci parla del presente e ci lancia verso il futuro. L’oggi è costellato da guerre, malattie, invidie, gelosie, divisioni, incapacità di vivere relazioni stabili e sane. Il futuro è dato dalla venuta finale di Cristo Re alla fine dei tempi. L’ Avvento è il tempo che ci è dato tra la prima venuta di Gesù e quella futura alla fine dei tempi. L’oggi è il nostro tempo nel quale vivere e testimoniare la nostra fede.
Il Vangelo ci parla di fatti grandi e terrificanti e di persecuzioni per i credenti. Questo potrebbe e, di fatto può, raffreddare la nostra fede, scoraggiare la nostra speranza di giustizia e salvezza. Gesù ci invita a non cedere allo smarrimento ma di coltivare la speranza in Lui, la vigilanza per capire i fatti che vediamo compiersi nel mondo, la preghiera per tenere vivo il nostro rapporto con Gesù.
Il tempo di Avvento ci invita alla carità concreta. La nostra Comunità Pastorale ha scelto di aiutare l’Iraq con la possibilità di garantire un doposcuola. E’ una possibilità che abbiamo, altre ne possiamo scegliere. Questi gesti, ricordiamolo, rendono vera la nostra fede.
In settimana :
lunedì 10: dalle ore 17,30 in poi inizia la visita alle famiglie per le benedizioni natalizie da parte di Don Giuseppe e Madre Orsolina
martedì 11: ore 21,00 a Oreno il II incontro della Lectio Divina
mercoledì 12: ore 15,30 catechesi della terza età presso il centro di via Mazzini
giovedì 13: ore 08,30 santa messa celebrata da don Maurizio
NB: sono aperte le iscrizioni per il pellegrinaggio a Fatima nel mese di aprile
Don Giuseppe
Per Domenica 9 novembre 2025
CRISTO RE “ C “ (Mt.25,31-46)
L’ultima domenica dell’anno liturgico ci propone la festa di Cristo Re dell’universo. Questa giornata conclude il cammino di riflessione sulla Chiesa che avevamo iniziato con la festa della Dedicazione del Duomo di Milano quasi un mese fa. La Chiesa madre, la Chiesa missionaria, la Chiesa che vive la comunione con i santi e i defunti, la Chiesa che sarà ricapitolata in Dio Padre alla fine dei tempi.
Per spiegarci la fine dei tempi la Chiesa ci propone la festa della regalità di Cristo.
Proprio per questo Egli dominerà su tutta la terra, la giudicherà e darà il riconoscimento della vita eterna a coloro che lo avranno meritato con la loro vita.
La parola di Dio nelle prime due letture ci parla della grandezza di Dio (Dn 7,9-10.13,14) Padre e del Figlio Gesù. La lettera ai Corinzi (1Cor.15,20-26.28) ci dice che la fine del mondo e la ricapitolazione di tutto in Dio è all’origine del progetto divino. Il Padre ha voluto che la storia terminasse in Lui, nella vita eterna. Questo era il suo disegno fin dalla creazione del mondo.
Il Vangelo ci indica la via per raggiungere la vita eterna e ci dice come Gesù ha inteso la sua
regalità. Non poteri, violenza, sopraffazione, come fanno molti potenti della terra, ma servizio, carità, in una parola le opere di misericordia spirituali e materiali. La carità è lo stile del cristiano.
Non è certo facile vivere quelle attenzioni che il Vangelo ci propone. La mentalità della società moderna si basa su altri criteri. Le cronache dei giornali ce li presentano quotidianamente. Noi ci dobbiamo chiedere onestamente se questa pagina evangelica è vivibile da parte nostra o è utopia.
Qualcosa di bello da ascoltare ma impossibile da vivere. Perché impossibile? Perché difficile? La carità verso il prossimo è l’unico comandamento che Gesù ci ha lasciato. Chiediamoci come noi, personalmente, possiamo vivere la carità nella declinazione che il Vangelo ci ha proposto. Ciò può richiedere conversione del cuore e della mente, ma ci farà vivere da veri cristiani. La giornata Caritas ci propone questa riflessione.
In settimana:
giovedì 06: ore 09,00 adorazione silenziosa
domenica 09: Festa di Cristo Re e giornata Caritas
E’ allestito un banco vendita di prodotti alimentari proposto dalla Caritas
lunedì 10: ore 17,30 inizia la visita alle famiglie per le benedizioni natalizie
Don Giuseppe
Per Domenica 2 novembre 2025
Commemorazione dei Defunti
Il prossimo fine settimana ci propone alcune ricorrenze importanti per la nostra vita cristiana Offro alcuni spunti di riflessione affinchè personalmente o famigliarmente si possa parlarne Venerdì prossimo ricorre l’anniversario della consacrazione della nostra chiesa dedicata al beato card. Andrea Carlo Ferrari. Celebreremo l’Eucaristia pregando per la nostra comunità parrocchiale perché cresca nel suo cammino di vita fedele all’insegnamento evangelico e sia sempre luogo di accoglienza, dialogo, perdono, consolazione per tutti.
Ripensiamo al valore dell’Eucaristia. Essa è fondamentale per il nostro essere comunità. Questa si riunisce attorno al Corpo e Sangue di Gesù e da qui parte per la sua missione. Cos’è per noi l’Eucaristia? E’ davvero luogo d’incontro con Gesù e i fratelli? Sabato la liturgia ci propone la festa solenne in onore di tutti i santi. E’ l’onomastico di tutti, ma ci indica la mèta alla quale siamo diretti: il paradiso.
I santi sono coloro che hanno già raggiunto questo traguardo e ci attendono. L’Apocalisse parla di un numero alto di salvati provenienti da tutta la terra. Paolo ai romani dice che il paradiso ci è stato promesso dal Padre e spiegato da Gesù. Infatti il Padre ci ha predestinato da sempre alla vita del paradiso. La vita eterna che è piena comunione con Dio e i fratelli.
Papa Francesco ci ha ricordato che la santità è un traguardo a cui tutti siamo chiamati e la strada passa attraverso la nostra quotidianità. Il modo con cui viviamo la nostra vocazione ci permette di avvicinarci alla mèta del paradiso. Pensiamo a come stiamo vivendo ogni giorno la nostra chiamata. Domenica prossima ricorderemo i nostri cari defunti che ci hanno preceduti nella vita eterna. Essi sono beati se hanno già raggiunto il paradiso o sono ancora in cammino verso quella mèta. Il purgatorio significa necessità di purificazione per arrivare alla piena comunione con Dio.
La mensa del Signore, la preghiera, la visita ai cimiteri ci invita a pregare e a pensare alla realtà della morte. Essa non ci deve turbare ma è occasione per pensare all’impegno terreno per prepararci all’incontro con Dio. Non evitiamo il pensiero sulla morte. E’ una realtà umana e come tale va affrontata.
In settimana:
venerdì 31: memoria della dedicazione della nostra Chiesa parrocchiale
Messa ore 18,00
sabato 01: festa in onore di tutti i santi
Messe ore 09,00 e 11,00 – ore 18,00 messa della Vigilia della domenica in ricordo dei defunti
domenica 02: Commemorazione dei defunti
Messe ore 09,00 e 11,00
Don Giuseppe
Per Domenica 26 ottobre 2025
I DOPO LA DEDICAZIONE
La prossima domenica la Chiesa ambrosiana celebra la giornata missionaria.
E’ un’occasione importante per pregare e riflettere sulla missione. Tutti abbiamo capito che, oggi, parlare della missione non significa pensare ai popoli lontani, ma significa capire che la missione c’è anche qui tra noi. C’è una missionarietà da vivere verso i popoli lontani e una missionarietà da vivere verso chi ci sta vicino. La scolarizzazione della società oggi ci chiede di essere Chiesa in unità e di avere l’odore delle pecore. Così ci diceva Papa Francesco.
Vediamo come ci presenta la missione e il mandato missionario la parola di Dio. Gli Atti degli Apostoli (13,1-5a) ci parlano dell’elezione di Barnaba e Paolo ed apostoli mandati ad evangelizzare. Si vede che la chiamata non è primariamente della sola comunità ma è opera dello Spirito Santo. Non dimentichiamoci di questo primato della grazia divina per ogni vocazione. Paolo nella lettera ai Romani (15,15-20) si dice chiamato da Dio per evangelizzare chi non conosce il nome di Gesù. E’ la missione ai lontani. Paolo ne fa motivo di orgoglio personale e cristiano l’aver fondato nuove Chiese. Riconosce che ciò è avvenuto per grazia divina. Dio ha scelto lui per questo tipo di missione.
Dio cosa ha scelto per noi? A cosa ci chiama? Come essere missionari nella nostra comunità? Il Vangelo di Matteo ci racconta il mondo che Gesù dà agli apostoli dopo la sua resurrezione. Possiamo notare queste caratteristiche. La missione inizia dalla Galilea, terra composta da genti straniere. L’invito di Gesù è universale. Per tutti (todos diceva Papa Francesco e dice Papa Leone). Il primato delle missioni viene sempre da Gesù. Non siamo noi che ci proponiamo ma è Lui che ci chiama ad una missione specifica, nostra.
Cosa chiede Gesù? Il battesimo e poi la vicinanza, l’aiuto, l’ascolto di chi ha bisogno. Vicino o lontano che sia. Riflettiamo su questo. La garanzia è che Gesù non ci lascia mai soli. Ricordiamoci nelle preghiere anche di Suor Rosella nei suoi 25 anni di professione religiosa. Lei è un esempio concreto di quanto abbiamo detto e l’augurio che le facciamo è che questo spirito non l’abbandoni mai.
In settimana :
giovedì 23: ore 06.30 in santuario messa per la pace concelebrata da tutti i sacerdoti della Comunità Pastorale in sintonia con il vescovo Mario che celebra a Cesano Maderno
domenica 26: Giornata Missionaria ore 10,30 messa unica e ricordo del 25° di professione religiosa di suor Rosella Locatelli
Il gruppo missionario propone la vendita di torte
Don Giuseppe
Per Domenica 19 ottobre 2025
DEDICAZIONE DUOMO DI MILANO “ C “ (Lc.6,43-48)
La prossima domenica ci propone la festa della Dedicazione del Duomo di Milano.
Si apre così la III parte del Tempo dopo la Pentecoste che ci invita a riflettere sulla Chiesa.
Essa è la continuazione dell’opera di Gesù. Necessaria per la trasmissione del suo messaggio.
E’ sbagliato pensare di scegliere di credere a Cristo e rifiutare la Chiesa. Cristo e la Chiesa vanno insieme. Vediamo come la parola di Dio ci parla della Chiesa.
Come I lettura scegliamo la prima lettera di Pietro (I Pt.2,4-10). L’apostolo ci dice che la Chiesa ha un fondamento divino: Gesù. Non è fondata sul pensiero umano, sulla volontà umana pur essendo costituita da uomini. Il suo fondamento divino ci fa essere pietre vive del Corpo di Cristo. Pietre vive, vivaci, piene di vitalità, non morte o pigre o indifferenti
Questo significa che noi credenti abbiamo il compito grande della testimonianza. I cosiddetti lontani possono avvicinarsi alla fede e alla Chiesa tramite la nostra testimonianza, il nostro stile di vita evangelica.
Siamo chiamati a questo compito per riconoscenza verso Dio. Lui ci ha salvati e ci ha dato la vita eterna. Ecco ciò che dobbiamo testimoniare.
Il Vangelo di Luca continua questa idea là dove ci dice che siamo come degli alberi da frutto. Ci si aspetta che portiamo i frutti che ci caratterizzano. Importante è essere alberi buoni capaci di dare frutti buoni a tutti.
Ricordiamoci che abbiamo un fondamento importante per la nostra vita: Gesù Cristo. Su di Lui dobbiamo costruire la nostra vita.
La lettera agli Ebrei (13,15-17. 20-21) ci dice che nella Chiesa ci sono delle persone che hanno il compito dell’autorità. Sono coloro che ci indicano il cammino da seguire e ci aiutano a capire e a vivere gli insegnamenti di Gesù. Costoro sono il Papa con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi e l’intero popolo di Dio credente. Impariamo a seguire e conoscere gli insegnamenti che il Papa e il nostro Vescovo Mario ci offrono. Solo così saremo una Chiesa che sa testimoniare.
Don Giuseppe
In settimana :
martedì 14: ore 21,00 nella Chiesa di Burago inizia la Lectio Divina guidata da don Venanzio Viganò sul libro degli Atti degli Apostoli
mercoledì 15: ore 15,30 presso il centro di via Mazzini la catechesi per la III età
giovedì 16: ore 21,00 adorazione missionaria guidata da Suor Rosella Locatelli
domenica 19: Festa del Duomo di Milano - Inizio cammino del Consiglio Pastorale della Comunità Pastorale
Don Giuseppe
Per Domenica 12 ottobre 2025
VII DOPO IL MARTIRIO DI GIOVANNI BATTISTA “ C “ (Mt.13,44-52)
La prossima domenica ci introduce al grande discorso sulla Chiesa. Voluta da Gesù come sua continuazione e chiamata ad aprirsi a tutte le genti. Il tema ecclesiale ci sarà presentato nella III domenica del mese di ottobre e continuerà fino all’avvento.
Cosa ci dice la parola di Dio sulla Chiesa intesa come casa di salvezza per tutti i popoli?
Il profeta Isaia (66,18b-23) parla agli esiliati che anelano ritornare in patria. Il profeta annuncia loro che il ritorno è imminente. Jahvè vuole la salvezza del suo popolo, ma anche quella di tutti i popoli.
Israele è chiamato ad essere luce per tutti i popoli. Il raduno è nella città santa di Gerusalemme. La città della pace. E’ un desiderio e un auspicio anche per l’oggi.
Come dice il ritornello del salmo tutti i popoli sono chiamati ad adorare Dio.
San Paolo ai Corinzi (1Cor.6,9-11) dice che tutti siamo invitati alla salvezza ma questa chiede una libertà grande che aderisce agli insegnamenti divini. Noi tutti eravamo peccatori ma Gesù e il suo Spirito ci hanno purificati e resi degni della salvezza.
Ciò che l’apostolo propone è un esame di coscienza per ciascuno di noi.
Il Vangelo di Matteo ci racconta una serie di parabole che parlano della venuta del Regno di Dio e del suo valore. Di fronte a Gesù (il Regno di Dio) tutto è relativo. La cosa più preziosa è Lui. Tutto deve diventare relativo a Lui.
E’ un invito a fare una scala di valori sui quali stiamo costruendo la nostra vita. Cosa è più importante per noi? Su cosa stiamo costruendo il senso della nostra vita? Impariamo anche noi come il saggio padrone di casa ad estrarre dalla nostra vita, dalle nostre conoscenze, dalla nostra fede ciò che ci serve per vivere al meglio.
In settimana:
giovedì 09: ore 08,30 messa presieduta da don Maurizio che si ferma per le confessioni e i
colloqui
venerdì 10: ore 20,45 presso il TeatrOreno don Maurizio Patricello parlerà della sua esperienza sacerdotale a Caivano e nella terra dei fuochi
sabato 11: ore 17,30 recita del rosario per la pace seguendo l’invito di Papa Leone
domenica 12: pranzo missionario
Don Giuseppe
Per Domenica 5 ottobre 2025
VI DOPO IL MARTIRIO DI GIOVANNI BATTISTA “C” (Mt 10,40-42)
Il tema della prossima domenica è l’ospitalità. Una richiesta pratica, accogliere chi ha bisogno e una spirituale, accogliere chi vuole essere consolato, ascoltato, guidato.
In questi due ambiti di accoglienza si gioca tutta la nostra vita cristiana.
Il profeta Elia nel libro dei Re (1Re 17, 6-16), viene inviato da Dio ad una vedova, straniera. Elia chiede di essere ospitato e approvvigionato da lei. Per mezzo di Elia Dio provvede alla vita della vedova e del figlio per diversi giorni.
Il tema dell’accoglienza è un tema attuale in questo tempo e controverso anche per chi si
proclama credente. E’ giusto accogliere e aiutare? Chi accogliere e aiutare? Ci sono persone o categorie da non accogliere? Perché? Non entriamo nel ragionamento politico e sociale,
cerchiamo di riflettere seriamente sul valore cristiano dell’accoglienza, e perché chi ha bisogno umanamente spiritualmente. Non dimentichiamo che accoglienza è anche e soprattutto verso Cristo. Accoglierlo significa assumere anche il suo modo di pensare e vivere.
La lettera agli Ebrei (13, 1-8). L’autore parla del valore dell’ospitalità per il credente. Essa è un dovere morale. Chi accoglie il proprio prossimo accoglie Gesù. La Bibbia ci parla di molti episodi che rendono vero questo tipo di accoglienza e dei benefici ricevuti. Abramo accoglie Dio alla querce di Mamre e avrà il dono del figlio; Elia lo abbiamo visto nella prima lettura. L’autore ha sullo sfondo le pagine evangeliche che riportano le parole di Gesù: “ chi accoglie uno di questi piccoli nel mio nome accoglie me” e soprattutto il brano di Mt 25. Sono riflessioni importanti che possono aiutarci a leggere cristianamente il nostro presente.
Nel Vangelo Gesù parla dell’accoglienza del giusto e del profeta. Chi sono costoro? Certamente Lui. Il cristiano se vuole essere tale, deve accogliere Gesù nella propria vita non solo a parole, ma nei fatti. La giustizia di cui si parla è lo stile è lo stile di comportamento sia di Jahvè che di Gesù.
Questo tipo di accoglienza è profetica perché dice del paradiso dove Gesù accoglierà tutti coloro che avranno creduto in Lui e che per questo avranno accolto materialmente e spiritualmente il prossimo. Abbiamo di che meditare.
Il prossimo fine settimana sarà importante per la nostra comunità per l’ordinazione diaconale di Andrea Swich. Lui ha accolto Gesù nella sua vita, gli ha fatto spazio nella preghiera e si impegnerà ad accogliere chi incontrerà per far conoscere a tutti che “Cristo è tutto per noi”.
Preghiamo per lui e i suoi compagni di ordinazione.
In settimana:
giovedì 2: festa degli angeli custodi e dei nonni
ore 09,00 adorazione silenziosa
sabato 4: ore 09,00 in Duomo a Milano ordinazione diaconale di Andrea Swick
ore 17,30 celebrazione della Cresima
NB: non sarà celebrata la messa della vigilia
domenica 5: unica messa alle ore 10,30 con i primi impegni diaconali di Andrea. Segue rinfresco per tutti
ore 16,00 in santuario, Andrea presiederà la celebrazione dei vesperi e della
processione con la reliquia della Madonna e offrirà la riflessione
lunedì 6: ore 18,00 in santuario S. Messa con i preti nativi e che hanno svolto il ministero a
Vimercate. Si ricorderanno i 55 anni di sacerdozio di don Mirko
Don Giuseppe
Per Domenica 28 settembre 2025
V DOPO IL MARTIRIO DI GIOVANNI BATTISTA “ C “ (Lc.6,27-38)
Il messaggio che la parola di Dio della prossima domenica ci propone è la misericordia di Dio verso di noi. Questa è all’inizio di ogni cammino di vita cristiana. E’ il punto di partenza di ogni nostro atteggiamento di fede. La misericordia divina ci deve portare ad essere misericordiosi verso il prossimo.
Il vero credente è colui che sperimenta su di sé la benevola misericordia divina e cerca di viverla verso chi incontra ogni giorno. La parola di Dio ci aiuta a capire questi pensieri.
Il profeta Isaia (56,1-7) parla del vero credente. Egli è colui che pratica la giustizia, osserva il giorno del Signore, non giudica con disprezzo il suo prossimo. Come Jahvè agisce con il credente buono così questi deve agire verso il prossimo. Jahvè non esclude nessuno dalla sua benevolenza, non giudica secondo i giudizi umani. Così deve essere il comportamento dei credenti.
Tutti sono ben accetti nella casa del Signore. Essa è casa di preghiera per tutti. Dio apprezza chi lo prega con sincerità.
Paolo ai Romani (15,2-7) dice che il credente deve uniformare i suoi pensieri, le sue azioni a quelli di Cristo. Invita i credenti ad amare Dio e i fratelli attraverso l’accoglienza. Gesù ha accolto tutti, anche noi, e noi siamo chiamati ad accogliere tutti senza distinzioni.
Quanto cammino abbiamo da fare tutti noi!
Nel Vangelo Gesù offre una serie di spunti che sono impegni di vita cristiana. Ci dice di non
ragionare alla maniera del mondo. I suoi criteri portano lontano da Dio. I criteri di Gesù invece sono impegnativi ma liberanti: pregare gli uni per gli altri, sapersi perdonare, accogliere tutti, non giudicare con cattiveria. Propone il criterio che dice di fare agli altri quello che vorremmo che gli altri facciano, dicano di noi.
Non seguiamo lo stile di vita dei peccatori per i quali ogni sentimento e atteggiamento va bene.
Impariamo a discernere secondo l’azione dello Spirito. Ci chiede di amare i nostri nemici.
Sappiamo quanto sia difficile viverlo ogni giorno. Facciamo fatica e, forse, non riusciamo ad essere così. Come possiamo pensare allora che stati in guerra cerchino la pace, il dialogo, il perdono reciproco? Preghiamo per il dono della pace e cerchiamo, per primi, di essere pronti a vivere l’amore fraterno evangelico tra di noi.
In settimana :
Lunedì 22: festa liturgica di S. Maurizio
ore 18,00 messa nella chiesetta dedicata al santo
ore 21,00 alla libreria “Il Gabbiano” presentazione del libro sulla Via Crucis da parte
della sua autrice: Lucia
NB: sono aperte le iscrizioni al pranzo missionario di domenica 12 ottobre
Don Giuseppe
Per Domenica 21 settembre 2025
IV DOPO IL MARTIRIO DI GIOVANNI BATTISTA “ C “ (Gv.6,51-59)
Il nostro cammino alla riscoperta del vero volto di Gesù ci propone per la prossima domenica il tema dell’Eucaristia. Esso è il segno visibile della presenza di Gesù in mezzo a noi. E’ anche la nostra festa patronale in onore di San Maurizio. Significativo che si associ il tema della festa a quello dell’Eucaristia. Questo è ciò che fa la comunità e noi di San Maurizio dobbiamo fare comunità, costruire la comunità attorno all’Eucaristia.
Cos’è l’Eucaristia? Cosa ci dice la parola di Dio riguardo a questo sacramento? Capiremo che la partecipazione all’Eucaristia non è un’abitudine, un dovere, ma esige gesti concreti. Una comunità non si costruisce con le belle parole o i bei propositi mai mantenuti, ma con gesti concreti di amore fraterno verso Dio e il prossimo. Il Vangelo di Giovanni mette in bocca queste parole a Gesù dopo che Egli aveva compiuto il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Cosa dice Gesù ai discepoli di allora e a noi oggi? Che bisogna mangiare il suo corpo. Per chi può è necessario partecipare alla Cena del Signore facendo la comunione. Magari dopo essersi confessati così da essere degni e puliti interiormente per ricevere Gesù.
Mangiare il Corpo di Gesù significa avere la caparra e la chiave per avere la vita eterna. La logica che deve guidare le nostre azioni quotidiane è quella del dono. Chi mangia l’Eucaristia deve farsi dono per tutti i fratelli e sorelle che incontra. Gesù ha dato la sua vita per tutti noi. Noi dobbiamo imitarlo.
Paolo nella I lettera ai Corinzi (10,14-21) dice che partecipare alla cena del Signore significa entrare in comunione con Gesù e con i fratelli e sorelle. Chi non vive o vuole vivere questa comunione, come alcuni abitanti di Corinto, non vive la comunione con Dio e, dice Paolo, vive la comunione con gli idoli o i demoni. Essi non vivono per la comunione ma per la divisione, per seminare zizzania.
Riflettiamo anche noi sullo spirito con cui viviamo la Cena del Signore e le conseguenze di vita cristiana che ne derivano. Il libro dei Proverbi (9,1-6) ci dice che vivere l’Eucaristia come ci dice Gesù significa essere saggi. La sapienza viene equiparata al cibo da mangiare. Così si assimila a chi se ne nutre e diventa energia spirituale vitale.
Penso che abbiamo tutti di che meditare di fronte a queste parole di Dio sia per capire meglio l’Eucaristia sia per costruire veramente la nostra comunità.
In settimana :
mercoledì 17: ore 15,30 catechesi per la terza età in via Mazzini
giovedì 18: ore 21,00 adorazione guidata sul tema delle vocazioni
sabato 20: ore 18,00 messa a suffragio dei defunti dell’anno pastorale
domenica 21: ore 10,30 messa unica in onore di S. Maurizio – precede la fiaccolata e a seguire il pranzo condiviso e la festa dell’oratorio
lunedì 22: non c’è la messa alle 08,30
ore 18,00 messa nella chiesetta di S. Maurizio
ore 21,00 presso la libreria il Gabbiano incontro con Lucia Signoracci per la presentazione del libro riguardante la Via Crucis esposta nella nostra Chiesa
NB: sabato 20 e domenica 21 è possibile acquistare le torte di latte presso la Locanda di Cana
sono aperte le iscrizioni al pranzo missionario del 12 ottobre
Don Giuseppe
Per Domenica 14 settembre 2025
ESALTAZIONE DELLA CROCE (Gv. 3, 13 - 17)
La festa dell' Esaltazione della Croce, che ricorre sempre il 14 settembre, ci dice apertamente qual'è e da dove viene la nostra salvezza. Non dalle nostre opere, viste come una tassa da pagare per ottenere la salvezza. Così pensavano i farisei. Dalla fede in Gesù morto e risorto consiste la nostra salvezza. Gesù nel Vangelo racconta il dialogo con Nicodemo, uno dei pochi farisei credenti. Nel dialogo Gesù parla apertamente della necessità, da parte sua, di essere innalzato sulla croce.
Questo permetterà all'umanità di essere salvata. Essere innalzato, per Gesù significa essere glorificato. Non è umiliazione, questo trono, ma gloria per la redenzione. Questo modo di pensare deve diventare quello dei credenti. A volte abbiamo paura o vergogna di testimoniare la nostra fede. Gesù ci dice che il vero credente ha il coraggio di sfidare il mondo con la sua testimonianza. Paolo, (Fil, 2, 6 - 11) scrivendo ai Filippesi, ci racconta teologicamente questo fatto.
Gesù non ha voluto esibire a noi la grandezza della sua divinità ma ha voluto svuotarsi della sua gloria per assumere la nostra umanità. Attraverso la nostra debolezza ci ha donato la salvezza.
Grazie a questa obbedienza al Padre ha ricevuto il premio della risurrezione e il ritorno alla destra del Padre. Tutto questo era stato preannunciato nella I lettura dei Numeri (21, 4b - 9). Il peccato del popolo che mormora contro Dio e Mosè può essere perdonato dall'adorazione della croce: il serpente di bronzo innalzato su un palo.
Gesù nel vangelo riferisce questo episodio a Nicodemo dicendogli che in questo modo si avverava la profezia fatta a Mosè. Anche noi siamo invitati a contemplare e adorare la croce per vedere in essa la nostra salvezza. Dalla contemplazione deve nascere in noi l'atteggiamento dell'umiltà.
Come Gesù ha svuotato se stesso per essere simile a noi e salvarci.
Solo assumendo la nostra carne mortale poteva spiegarci la salvezza.
In settimana:
giovedì 11: ore 20.45 Commissione Territoriale
sabato 13: ore 11 matrimonio
domenica 14: festa Esaltazione della Croce
ore 11: benedizione diari e raccolta materiale
scolastico per famiglie bisognose
si aprono le iscrizioni al pranzo missionario
di domenica 12 ottobre
Don Giuseppe
Per Domenica 7 settembre 2025
II DOPO IL MARTIRIO DI GIOVANNI BATTISTA “ C “ (Mt.21,28-32)
In questa seconda parte del tempo dopo la Pentecoste l’attenzione è rivolta a Gesù.
Nella prima domenica dopo il martirio di Giovanni Battista (31-8) Gesù ci veniva presentato come Colui che è l’atteso delle genti e chiede a noi, che abbiamo creduto in Lui, la conversione.
La fede in Lui ci fa essere vigna del Signore (Is.5,1-7). Essere proprietà divina è un onore per noi, ma richiede anche dei doveri. Il primo è quello di portare frutti. Una vigna che non produce è sterile e inutile.
Un cristiano che non dimostra con le opere la sua fede è un cristiano ancora lontano dall’ideale che Dio ci propone. Portare frutti è un dovere per noi, ma quali frutti il Signore si aspetta da me? All’inizio di un nuovo cammino pastorale e sociale cosa mi prometto di fare? Sarà un anno di pigrizia cristiana o di impegno e testimonianza?
San Paolo nella lettera ai Galati (2,15-20) ci dice chiaramente che la salvezza per noi arriva dalla fede in Gesù, morto e risorto.
Questo è il fondamento della nostra salvezza, ma poi dobbiamo vivere questa fede. Qui entrano in gioco le opere. Paolo dice che la salvezza non viene dall’osservanza cieca delle opere della fede. Cioè, non facendo il nostro dovere cristiano andando a messa, pregando, facendo del bene a chi voglio io… senza partecipazione del cuore e della mente. Un’osservanza pedissequa non ci salva. Un’osservanza ben radicata in Gesù ci salva. Devo capire che andare a messa, pregare, amare e aiutare tutti non è un dovere per sentirsi a posto con la coscienza, ma un’esigenza che nasce dalla fede in Gesù.
Non posso che fare così. Ho capito che vivere così dà senso vero alla mia vita e mi salva. In caso contrario rischio di essere come i farisei del Vangelo.
Nel Vangelo Gesù ci parla di noi. Anche noi, spesso, siamo come i due figli: ci comportiamo come capita o come ci sentiamo al momento.
Ci dovremmo sempre chiedere cosa il Signore vuole da noi adesso. Fare la volonta’ di Dio non è sempre facile e comodo. E’ rassicurante per la nostra vita.
Auguro a tutti un buon anno pastorale e buon proseguimento del Giubileo.
In settimana:
mercoledì 03: ore 21,00 incontro per la preparazione della festa patronale e dell’oratorio
giovedì 04: ore 09,00 adorazione silenziosa
venerdì 05: memoria di Madre Teresa di Calcutta
domenica 07: ore 16,00 battesimo
NB: durante le messe è presente l’associazione “scarp de tenis”
- riprende l’orario festivo invernale: sabato ore 18,00 – domenica ore 09,00 e 11,00
- domenica 14: ore 11,00 messa con benedizione dei diari e raccolta di materiale scolastico nuovo per le famiglie bisognose; l’iniziativa è promossa dalla Caritas di S. Maurizio
Don Giuseppe
Per Domenica 22 giugno 2025
CORPUS DOMINI “ C “ (Lc. 9,11b-17)
La festa del Corpus Domini ci porta alla chiusura dell’anno pastorale, ci lancia un messaggio importante.
Noi che celebriamo questa festa e vivremo le giornate eucaristiche dobbiamo capire il valore della presenza di Gesù nella nostra vita. Egli si fa presente nella Cena del Signore e quando esponiamo il suo Corpo per l’adorazione. Tutto questo non serve per sentirci bravi e buoni cristiani. L’Eucaristia deve guidare la nostra vita attraverso gesti concreti volti alla carità verso il prossimo e alla vita da discepoli.
Questi sono coloro che ascoltano e poi cercano di vivere gli insegnamenti di Gesù. Vediamo come la parola di Dio quest’anno ci presenta l’Eucaristia.
Il libro della Genesi (14,18-20) racconta l’incontro tra Abramo, vittorioso in una guerra, e Melchisedek sacerdote. I due personaggi si offrono doni reciproci. Il sacerdote dona pane e vino segno di sostentamento quotidiano. Abramo offre la decima parte del bottino di guerra.
L’Eucaristia è offerta a Dio della propria vita quotidiana. Le offerte che portiamo all’altare simboleggiano la nostra vita quotidiana e il nostro lavoro. Dio le accetti e le faccia diventare dono prezioso per noi.
Nella lettera ai Corinzi (11,23-26) Paolo parla di istituzione dell’Eucaristia. Essa è comando di Gesù per noi.
Ogni volta che celebriamo la Cena del Signore noi la rendiamo presente. Questo è un compito che Gesù ci affida per poterlo avere sempre con noi e perché Lui possa donarci i suoi benefici.
Importante è mangiare l’Eucaristia e per farlo dobbiamo esserne degni. Ecco allora l’importanza di un vero cammino di conversione. La mèta da raggiungere è vivere la nostra esistenza come un dono sia per Dio che per il prossimo. Forse vale la pena di riscoprire il sacramento della confessione anche durante le vacanze.
Il Vangelo di Luca ci racconta la moltiplicazione dei pani. Tante osservazioni possiamo fare. Propongo questi accenni.
Tanta gente (5000 persone) si erano radunate ad ascoltare gli insegnamenti di Gesù. Anche noi vogliamo ascoltare per imparare da Gesù? Perché ascoltarlo? Perché è autorevole. Noi diamo a Gesù questa autorevolezza per la nostra vita?
I cinque pani e i due pesci rappresentano quello che noi siamo davanti a Dio: poca cosa, eppure Dio vuole che il nostro poco serva per il bene di tutti. Non solo di alcuni, di tutti. Tutti hanno mangiato non solo qualcuno.
Mi metto a servizio di chi ha bisogno senza preconcetti? Ne avanzano dodici ceste: è il nuovo popolo di Dio, quello che ho ascoltato, imparato, mangiato e ora deve vivere da vero discepolo di Gesù.
BUONE VACANZE A TUTTI!
In settimana :
giovedì 19: festa Corpus Domini
ore 08,30 SS Messa segue Esposizione Eucaristica fino alle ore 11,30
venerdì 20: ore 08,30 SS Messa segue Adorazione fino alle ore 11,30
ore 21,00 in santuario adorazione e confessione per tutta la Comunità Pastorale
sabato 21: ore 17,00 adorazione
18,00 SS Messa della vigilia
ore 21,00 a Oreno possibilita’ di adorazione notturna per tutta la Comunita’ Pastorale
domenica 22: ore 09,00 SS Messa
ore 09,45 adorazione
ore 10,45 riposizione
ore 11,00 SS Messa e benedizione solenne
ore 21,00 a Velasca processione eucaristica per tutta la Comunita’ Pastorale
NB: da domenica 6 luglio a domenica 31 agosto le SS Messe avranno il seguente orario:
sabato: ore 18,00
domenica: ore 09,00
Don Giuseppe
Per Domenica 15 giugno 2025
S.S. TRINITA’ “ C “ (Gv.14,21-26)
La festa della Trinità che celebreremo domenica prossima ci pone nel cuore del mistero di Dio.
Le tre persone della Trinità ci dicono molto del mistero di Dio in sé, ma soprattutto dell’azione divina nella storia della salvezza.
Ogni persona della Trinità ha una sua identità specifica ma anche un compito importante nella storia della salvezza. La parola di Dio ci aiuta a capire meglio.
La prima lettura della Genesi (18,1-10a) ci racconta l’incontro di Abramo con tre personaggi che arrivano ad incontrarlo per comunicargli la volontà divina circa la sua vita. Le promesse fattegli da Jahvè ora arrivano a concretizzarsi. Abramo e Sara avranno il figlio a lungo atteso e da tempo promesso.
Dio non viene meno alle sue promesse. I suoi tempi non sono i nostri.
Nella seconda lettura Paolo scrivendo ai Corinti (12,2-6) parla dell’importanza dell’azione dello Spirito Santo. Costui ha il compito di farci comprendere meglio la persona di Gesù, il crocifisso risorto. E’ anche colui che suscita nella Chiesa i diversi carismi. Ognuno è importante e deve operare per il bene comune.
Lo Spirito non divide ma unisce. Questo è un criterio per capire se tutti operiamo per il bene della Chiesa o per altri motivi. Lavoriamo tutti per l’unità.
Il Vangelo di Giovanni ci dice che la realtà più bella e intima di Dio è l’amore. Le tre persone si amano e da questo amore viene la vita spirituale per tutti noi. Capiamo perché Gesù ci dà il comandamento dell’amore.
Quello che la Trinità vive in sé vuole che sia vissuto anche da noi.
Il Padre ha un grande progetto per la storia della salvezza: riportare l’umanità perduta al paradiso, perso a causa del peccato. Gesù è Colui che ha realizzato questo progetto attraverso la sua Pasqua e ora lo Spirito oltre a farci comprendere meglio la persona di Gesù ci aiuta a vivere da cristiani e ad assomigliare sempre più a Lui.
La Chiesa, voluta da Gesù, è sostenuta e guidata dalle azioni dello Spirito. Meditiamo questo grande mistero che ci è offerto per la nostra salvezza.
In settimana:
martedì 10: ore 20,45 Commissione Territoriale
mercoledì 11: ore 15,30 in via Mazzini ultimo incontro di catechesi per la terza età
giovedì 12: ore 08,30 S. Messa presieduta da don Maurizio
domenica 15: festa della S.S. Trinità – sarà presente la cooperativa “il Germoglio”, sono ex detenuti che propongono lavoretti per il loro sostentamento
Don Giuseppe
Per Domenica 8 giugno 2025
La festa di Pentecoste conclude il tempo di Pasqua. Abbiamo imparato a conoscere meglio il crocifisso risorto, abbiamo accettato il suo ritorno al Padre nella festa dell'Ascensione, ora impariamo ad apprezzare il dono dello Spirito: guida, sostegno, forza, consolazione di una vita cristiana.
Il tempo lungo che vivremo dalla prossima settimana, ci mostrerà come lo Spirito ha guidato e guida la storia della salvezza, dalla creazione al ritorno di Gesù alla fine dei tempi, tutto è sotto la guida dello Spirito.
Cosa ci dice la parola di Dio?
Il vangelo di Giovanni dice che lo scopo dello Spirito è farci comprendere in pienezza Gesù. Le tante cose ancora da dirci, da parte sua, e da capire ora ce le rivela lo Spirito.
Egli è Spirito di Verità!
Il libro degli Atti (2, 1-11) ci racconta la discesa dello Spirito. Ricordiamo alcune caratteristiche che l'episodio ci ricorda il giorno di Pentecoste. C'è una nuova legge per il cristiano: quella dello Spirito.
Il mistero pasquale giunge al suo compimento.
Il dono si riceve attraverso la preghiera e attraverso il silenzio della contemplazione e ha come scopo la testimonianza a tutto il mondo.
Evitiamo le chiusure nei piccoli gruppi, belli per chi li vive ma non evangelici nel compito che il credente ha ricevuto.
Come? Lo Spirito ha fatto dono agli apostoli di parlare in tutte le lingue; il senso, penso si possa dire, è quello di incontrare tutti gli uomini e la volontà di incontrare ognuno nella propria situazione. Il prossimo è vicino a tutti, parla con tutti, ascolta tutti, è disponibile per tutti. Questo mostra la vicinanza di Dio e della chiesa agli uomini.
La lettera ai Corinzi (1Cor 12, 1-11) ci dice che lo Spirito dona a tutti i talenti. Ognuno deve capire il proprio e usarlo al meglio. Nessuno può e deve dire "io non ho ricevuto niente"
I talenti hanno come scopo il bene comune della famiglia, della parrocchia, dell'ambiente di lavoro, del condominio, dei diversi gruppi e associazioni.
I talenti non devono servire per il mio orgoglio personale ma per costruire un mondo migliore.
Io, cosa ho ricevuto? Come sto usando questo dono?
Buona Pentecoste a tutti
In settimana:
giovedì 5 ore 09.00 adorazione silenziosa
sabato 7 ore 18.00 Messa solenne tra i vespri della vigilia di Pentecoste
domenica 8 Pentecoste:
- ore 09.00 Messa
- ore 11.00 Messa e mandato animatori del Grest
- gli scout saranno presenti con un banco vendita per autofinanziamento
- NB durante le messe, anzichè l'omelia sarà fatta la risonanza dall'assemblea
lunedì 9 inizio GREST
fino al 15 giugno sarà possibile conferire nello scatolone in fondo alla chiesa alcune tipologie (antibiotici, antipertensivi, antidolorifici, antipiretici, antinfiammatori) di farmaci che saranno poi spediti a Cuba dove è stato missionario don Marco Pavan
Don Giuseppe
Per Domenica 1 giugno 2025
ASCENSIONE (Lc.24,36b-53)
Stiamo giungendo alla pienezza del tempo di Pasqua. Le solennità dell’Ascensione e poi della Pentecoste concluderanno questo periodo.
Il mistero è unico secondo Giovanni. E’ il dispiegarsi della resurrezione che comprende anche il ritorno al Padre (Ascensione) e il dono dello Spirito (Pentecoste).
La liturgia distingue i tre momenti per aiutarci a comprenderli meglio.
La festa che ci prepariamo a vivere ci dice che il tempo terreno di Gesù è terminato. Ora tocca a noi guidati dallo Spirito Santo.
Il grande protagonista della vita della chiesa e di ogni cristiano è lo Spirito. Mettiamoci alla sua sequela.
Il libro degli Atti (1,6-13a) ci racconta l’episodio dell’Ascensione visto come il ritorno di Gesù al Padre e dell’incarico necessario a noi di annunciarlo in tutto il mondo, guidati dallo Spirito. Possiamo dire che la festa che celebreremo ci fa diventare grandi nella consapevolezza della fede ricevuta. Tocca a noi, non c’è più Gesù che risolve i nostri problemi subito.
Impariamo la pazienza per comprendere i tempi di Dio e la perseveranza nella preghiera. Lo Spirito ci guida sempre, basta ascoltarlo con docilità.
Il Vangelo di Luca ci racconta l’Ascensione. Ci dice che il crocifisso risorto non è facilmente riconoscibile.
Gli occhi fisici non bastano. Ci vuole la fede che sa riconoscere la sua presenza ogni giorno, nei sacramenti e nei fratelli e sorelle.
Gesù invita i suoi discepoli a riflettere sulle scritture. Esse hanno parlato di Lui e del “bisogno” spirituale di salvezza. La storia della Bibbia è storia di redenzione dell’umanità. Dal primo peccato originale passando dalla storia di Gesù si arriva al traguardo della Gerusalemme celeste, come ci dice l’Apocalisse.
Noi siamo parte di questa storia. Camminiamo verso la mèta alla vita eterna. Buona festa a tutti.
In settimana :
mercoledì 28: ore 20,45 rosario in via Don Bosco 12 (in caso di pioggia si reciterà in chiesa parrocchiale)
giovedì 29: festa dell’Ascensione S. Messa ore 18,30 – la Messa delle 8,30 non ci sarà
ore 20,45 rosario in via Istria 5 (in caso di pioggia si reciterà in chiesa parrocchiale)
venerdì 30: processione cittadina a conclusione del mese di maggio.
Partenza ore 21,00 da via Cadorna 24, arrivo in Santuario.
domenica 1/6 ore 09,00 S. Messa con celebrazione del sacramento dell’ Unzione dei malati.
Prenotare la presenza in segreteria entro giovedì sera
ore 11,00 professione di fede dei ragazzi/e di terza media
sarà presente l’associazione “scarp de tenis”
NB: in segreteria sono aperte le iscrizioni per il Grest il martedì pomeriggio e le pre-iscrizioni del primo anno di catechismo
in fondo alla chiesa uno scatolone raccoglie farmaci per le missioni di Cuba dove è stato missionario don Marco Pavan
Don Giuseppe
Per Domenica 25 maggio 2025
VI DI PASQUA “ C “ (Gv.16,12-22)
Nella prossima domenica ci sarà proposta una riflessione sulla figura dello Spirito Santo. E’ il grande attore protagonista della vita della Chiesa e del cristiano.
Il libro degli Atti degli Apostoli è costruito sull’azione evangelizzatrice degli apostoli. Essi agiscono in nome e con la forza dello Spirito.
Paolo nella prima lettura (At.21,40b-22,22) racconta la sua conversione sulla via di Damasco; come il Signore Gesù gli sia apparso e lo abbia illuminato. La cecità poi guarita è simbolica e indica una nuova visione della sua vita e della storia del mondo alla luce di Gesù risorto. La sua conversione lo vedrà protagonista nell’evangelizzazione del mondo allora conosciuto.
Paolo dirà più volte che lo Spirito lo ha guidato nella sua opera. Il tempo di Pasqua deve portare anche noi a far cadere dagli occhi ciò che ci impedisce di vedere meglio il risorto.
Il Vangelo di Giovanni ci fa fare riflessioni importanti circa la figura dello Spirito e la nostra fede. Anzitutto lo Spirito viene da Gesù e ci permette di conoscerlo meglio. Ci guida alla verità della fede e ci fa comprendere il cammino della storia.
Le riflessioni che facciamo riguardo alla fede sono guidate dalle azioni dello Spirito. Lo Spirito sostituisce la presenza di Gesù. Egli deve tornare al Padre ma non ci lascia soli. E’ giusto che Gesù vada al Padre.
Ha terminato la sua missione terrena, ora tocca a noi guidati dallo Spirito. Siamo chiamati a diventare adulti nella fede lasciandoci plasmare dall’azione dello Spirito. Mettiamoci in questa disposizione d’animo.
In settimana:
mercoledì 21: ore 20,45 rosario in Via Passirano 24
giovedì 22: ore 20,45 rosario in Via Passirano 5
sabato 24: ore 09,00 pellegrinaggio giubilare decanale al Santuario S. Maria delle Grazie – Monza
ore 10,00 incontro famiglie post-battesimo
Don Giuseppe
Per Domenica 18 maggio 2025
V DI PASQUA “C” (Gv 13, 31b – 35)
La prossima domenica, quinta di Pasqua, ci invita a riflettere sulla caratteristica prima e fondamentale del credente: la carità fraterna.
Il libro degli Atti degli Apostoli (4, 32 – 37) ci propone la figura di Barnaba, grande apostolo, che vende il suo campo e dona il ricavato alla Chiesa perché essa possa provvedere ai bisognosi. Cosa ci dice questo episodio? Che la carità che si fa solidarietà, aiuto serio, attenzione al prossimo deve essere parte della vita del cristiano.
Oggi questa possibilità ci è data mediante le offerte che facciamo durante la messa, nella visita alle famiglie, quelle liberali, quelle in favore di Caritas e missioni… Anche oggi la carità seria, rispettosa del prossimo è un dovere morale per il credente.
La lettera di Paolo ai Corinti ( I Cor 12, 31 – 13,8 a) ci parla del valore supremo della carità rispetto alle altre virtù teologali. Fede e speranza senza la concretizzazione della carità valgono poco agli occhi di Dio.
Dovremmo meditare a lungo le caratteristiche della carità che Paolo ci presenta. Sono un ottimo esame di coscienza per valutare l’autenticità della nostra fede.
Il Vangelo di Giovanni sintetizza tutti questi pensieri la dove Gesù parla di un comandamento nuovo, l’unico che ci ha lasciato. Non basta amare il prossimo genericamente Gesù ci chiede di amare tutti, perché Lui ama tutti e non come vogliamo noi, ma come Lui ci ama. Il suo è un amore capace di dare la vita per noi.
Chiediamoci: per noi cosa significa dare la vita, per chi donarla, come ogni giorno possiamo essere dono per chi ci sta intorno?
Sono le domande che ci permettono di conoscere meglio il crocefisso risorto e noi stessi come suoi discepoli.
Domenica poi vivremo il secondo turno delle prime Comunioni. Un bel momento di fede e di gioia che deve coinvolgere tutta la comunità con la preghiera e la presenza, se è possibile se è possibile. Facciamo sentire accolti e felici questi bambini e le loro famiglie.
IL 1^ turno è andato bene facciamo si che anche il prossimo sia fruttuoso. Mettiamo tutto elle madri di Maria, la mamma celeste che ci ama e protegge.
Don Giuseppe
In settimana:
mercoledì 14: festa di S. Mattia apostolo
ore 15,30 catechesi 3^ età in via Mazzini
ore 20,45 recita rosario in via Passirano 26
venerdì 16: ore 21,00 incontro per i cresimandi e testimonianza per loro e famiglie
domenica 18: ore 11,00 secondo turno prime Comunioni
Don Giuseppe
Per Domenica 11 maggio 2025
IV DI PASQUA “ C “ (Gv.15,9-17)
La prossima domenica di Pasqua è chiamata anche domenica delle vocazioni di speciale consacrazione.
Forse avremo già anche il successore di Pietro e di Francesco.
La preghiera allo Spirito Santo è la cosa più importante da fare in questa settimana. Ascoltiamo meno chiacchere e opinioni e preghiamo maggiormente lo Spirito. Lui guida la Chiesa con sapienza e sa dove condurla, meglio di noi.
La parola di Dio ci offre alcune caratteristiche del Pastore secondo il cuore di Dio. Gli Atti degli Apostoli (21,8b-14) raccontano le profezie fatte da una veggente su Paolo. Avrebbe sofferto molto per il nome di Gesù. Questo non spaventa l’apostolo, anzi si dice pronto a morire per il nome di Gesù. Noi cosa siamo disposti a fare per annunciare il suo nome ogni giorno?
Solo chi ha conosciuto veramente Gesù può essere capace di accettare la sofferenza per Lui. Nella lettera ai Filippesi (1,8-14) Paolo dice che le sue sofferenze pastorali non sono vane se stimolano i fedeli all’imitazione della testimonianza quotidiana. E’ un grande esempio di apostolato ed evangelizzazione.
Il Vangelo di Giovanni ci offre la chiave di lettura dell’agire di Paolo che diventa vero imitatore del maestro Gesù. Alcune note tratte dal brano.
Anzitutto ci viene garantito di essere amati da Gesù, così come siamo. Gesù non rifiuta la nostra realtà di cristiani in cammino. Invita poi a rimanere nel suo amore. Significa che già ci siamo.
Dal battesimo in poi siamo parte dell’amore di Dio. La fatica più grande è rimanere in questo amore. Se viviamo una vita imitando Gesù, come ha fatto Paolo rimaniamo nel suo amore ed Egli ci aiuta, protegge, guida. Rimanere nel suo amore significa imparare ad amare anche il prossimo. A riguardo Gesù ci dà un comandamento: l’amore reciproco.
Per Lui noi tutti siamo suoi amici, non servi, non estranei e tra noi dobbiamo imparare ad amarci, perdonarci, stimarci, aiutarci. Gesù ci ha scelti per essere suoi amici e discepoli. Se accettiamo questo amore cerchiamo di esserne degni così da portare buoni frutti. L’esempio di questo comportamento è sintetizzato dalla figura della mamma. Domenica ricorre la loro festa. Una preghiera e un caro ricordo, anche per quelle che ci guidano dal paradiso.
In settimana:
martedì 06: ore 21,00 a Concorezzo scuola della “Parola”
mercoledì 07: ore 19,30 partenza del pellegrinaggio a Caravaggio
giovedì 08: ore 08,30 Messa celebrata da Don Maurizio
sabato 10: ore 10,00 confessioni per i bambini della prima Comunione
domenica 11: festa della mamma con la vendita di fiori e piante
ore 11,00 Messa prima Comunione: 1° gruppo
lunedì 12: ore 21,00 in santuario rosario recitato da don Maurizio
Don Giuseppe
Per Domenica 4 maggio 2025
III DOMENICA DI PASQUA “C “ (Gv.8,12-19)
Il cammino pasquale che abbiamo iniziato ci deve portare a scoprire sempre meglio il volto del crocifisso risorto e come vivere la sua presenza nella comunità cristiana.
Anche la parola di Dio di domenica ci aiuta in questo cammino.
Il libro degli Atti degli Apostoli (28,16-28) ci racconta la vicenda dell’evangelizzazione dei cristiani di Roma da parte di Paolo. La sua è una presenza che suscita perplessità e divisioni. Alcuni ascoltano la buona notizia del Vangelo, altri lo rifiutano.
Paolo alla fine, sconsolato, dice che il profeta Isaia aveva previsto questa situazione. Ciò induce Paolo a rivolgersi ai pagani. Cosa leggere dietro questi fatti? Perché non si vuole ascoltare la novità del Vangelo?
Forse perché inquieta le false comodità e abitudini che ci siamo costruiti.
Per gli ebrei di Roma significava cambiare abitudini e prospettive di vita. Non tutti erano disposti a farlo.
E noi? Siamo disposti a cambiare la nostra vita cristiana per renderla sempre più evangelica?
La lettera ai Romani (1,1-16b) ci dice del grande desiderio che Paolo aveva di arrivare a Roma a predicare.
L’accoglienza che gli sarà riservata l’abbiamo letta. Perché Paolo vuole arrivare a Roma? Era il centro del mondo allora conosciuto, oltre che dell’impero romano. Era crocevia di popoli. Tanti passavano da Roma.
Paolo pensava che da lì il Vangelo si sarebbe diffuso più rapidamente. Così sarà.
Il desiderio di testimoniare il Vangelo della Pasqua dovrebbe muovere ciascun credente, soprattutto nel tempo pasquale. Gettiamo via paure, vergogne, indifferenze e diventiamo missionari della Pasqua.
Il Vangelo di Giovanni ci presenta una delle tante discussioni tra Gesù e i farisei sulla sua identità.
Gesù si definisce luce del mondo. Chi crede in Lui vede, conosce in modo nuovo tutta la realtà. Soprattutto impara a conoscere meglio chi è il Padre. Rifiutare Gesù è rifiutare il Padre e quindi non conoscere il vero volto che Gesù ci presenta.
Il cammino pasquale ci deve aiutare a conoscere meglio il crocifisso risorto e a testimoniarlo nella comunità cristiana.
In settimana
giovedì 01/05 ore 09,00 adorazione silenziosa
ore 20,45 rosario presso la chiesetta di S. Maurizio
venerdì 02/05 1° del mese
domenica 04/05 ore 16,00 Battesimi
sul sagrato sarà presente l’associazione “scarp de tenis”
lunedì 05/05 ore 20,45 rosario presso la Chiesa di S. Maurizio
NB in segreteria sono aperte le iscrizioni al pellegrinaggio decanale giubilare che si terrà nel santuario della Madonna delle Grazie a Monza sabato 24 maggio al mattino
Don Giuseppe
Per Domenica 27 aprile 2025
Stiamo vivendo una settimana pasquale con sentimenti contrastanti nel cuore.
La gioia della Resurrezione di Gesù e la vita nuova che ci ha donato, è rattristata dalla morte di Papa Francesco.
Tante cose possiamo e dobbiamo dire del suo pontificato, un nuovo stile di vivere il sacerdozio: con l'odore delle pecore, l'attenzione ai poveri e agli emarginati, ai migranti, i continui appelli alla pace, la valorizzazione delle donne nella Chiesa, l'attenzione alla creazione, la nostra casa comune, l'attenzione ai peccatori da accogliere con misericordia, la speranza di un mondo migliore scoprendo di essere tutti "fratelli".
A queste osservazioni possiamo aggiungere altre sicuramente, ma vogliamo vedere come si concretizzano nella Parola di Dio della prossima domenica.
La 1^ lettura degli Atti degli Apostoli (4,8-24a) ci parla della forza d'animo che ha accompagnato Pietro e Giovanni di fronte al Sinedrio.
Come non pensare al Papa che con coraggio ci propone il cammino da seguire, quello del Vangelo. Anche Francesco, come il suo predecessore Pietro, ci ricorda che è giusto e doveroso ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini. Ogni cristiano dovrebbe avere questo coraggio. A volte la pigrizia, la paura di essere offesi, l'indifferenza, la vergogna non ci fanno essere veri testimoni del Risorto.
Il Papa, anche in questo ci è stato di esempio. Nel vangelo ci è raccontata la vicenda di Tommaso. Essa è preceduta da un apparizione in cui il Risorto appare agli Apostoli, li invita ad essere uomini di pace e di misericordia. E' la missione attuale della Chiesa. Poi la vicenda di Tommaso, egli fa fatica a fidarsi. Vuole vedere e toccare. Tommaso siamo noi, sempre contesi tra una fede forse fragile e i dubbi che la nostra condizione umana ci consegna. Gesù condanna questa fede; dice che non è completa, manca l'affidarsi a Dio e credere in Lui.
E' questo il cammino che come cristiani dobbiamo compiere ogni giorno. La meta è arrivare a fidarsi di Gesù senza pretendere continuamente segni che confermino la sua vicinanza.
Il tempo di Pasqua che abbiamo iniziato, ci dà questa opportunità, per cinquanta giorni rifletteremo sulla Resurrezione di Gesù e vedremo come essere comunità del Risorto.
In settimana:
Venerdì 25 : Festa di S Marco
Sabato 26: Ore 10 in chiesa si potrà seguire assieme il funerale di Papa Francesco
Domenica 27 : Domenica in Albis e della Divina Misericordia
NB. Sono aperte le iscrizioni per il pellegrinaggio serale a Caravaggio il 7 maggio
Iscrizioni per il pellegrinaggio giubilare decanale a Monza il 24 maggio sabato mattina
Richieste per la recita del rosario nei cortili nei mercoledì di maggio
Don Giuseppe
Per Domenica 20 aprile 2025
Cristo Signore è risorto, è veramente risorto!
E’ il saluto che i primi cristiani si scambiavano la notte e poi il giorno di Pasqua.
La resurrezione è il perno della nostra fede. Se Gesù non fosse risorto la nostra fede sarebbe persa, senza senso.
Gesù morto in croce farebbe finire i nostri sogni, desideri, aspettative di un mondo migliore.
Tutto finirebbe nel nulla. Non avremmo speranza di giustizia, non avremmo un futuro.
Ma l’ultima parola di Dio non è la morte ma la vita.
Ce lo dice anche il Giubileo che stiamo vivendo, la speranza di un futuro, personale e mondiale, migliore,
deve accompagnare i giorni della Settimana Santa e poi del tempo pasquale.
C’è un futuro buono che ci attende.
Buona Pasqua a tutti voi.
NB: è disponibile il notiziario “andate” con gli orari delle celebrazioni e confessioni della Settimana Santa
sono aperte le iscrizioni per il pellegrinaggio serale a Caravaggio di mercoledì 07 maggio – iscrizioni entro il 30 aprile
si attendono inviti per il rosario nei cortili i mercoledì di maggio
Don Giuseppe
Per Domenica 13 aprile 2025
Iniziamo, con la prossima domenica la Settimana Santa, vera, autentica. Così è chiamata dalla tradizione della Chiesa. Per noi credenti è la settimana più importante dell’anno liturgico. In essa rivivremo i momenti più importanti della vita di Gesù e della nostra salvezza.
La domenica delle Palme ha due celebrazioni. La prima ricorda l’Unzione di Betania; la seconda ci presenta l’entrata solenne di Gesù in Gerusalemme. Ci soffermiamo brevemente su entrambe le celebrazioni.
La prima ci ricorda la cena di Gesù a casa di Lazzaro, resuscitato e delle sue sorelle.
E’ l’inizio della Passione. La prima lettura è tratta dai canti del servo sofferente che il profeta Isaia ci presenta. Questo servo, immagine di Gesù, nella sua sofferenza, accettata per amore, salva il genere umano dai suoi peccati. La lettera agli ebrei ribadisce la stessa idea.
Il Vangelo ci racconta di una cena che doveva essere di festa e che invece mostra mestizia, dolore, sofferenza. Gesù sa di essere vicino alla sua fine. I racconti di queste ultime domeniche ce lo hanno detto esplicitamente.
La cena dell’amicizia è, per Gesù, occasione di insegnamento. Maria unge i piedi di Gesù e Lui spiega che quel gesto rimanda alla sua sepoltura. Prepara la sua Passione.
Le parole di Giuda suonano stonate e piene di egoismo. Gesù ricorda che, nei poveri, lo possiamo sempre ritrovare ma è necessario che noi godiamo della sua presenza nella preghiera personale e comunitaria (Eucaristia), nelle adorazioni.
Iniziare la Settimana Santa significa entrare in un rapporto personale con Gesù. Dobbiamo dedicargli tempo nelle celebrazioni e nella preghiera. La seconda celebrazione racconta l’ingresso solenne di Gesù in Gerusalemme. E’ l’ingresso del Re-Messia. Si avvera la profezia fatta a Davide: ci sarà sempre un tuo discendente sul trono di Israele. La parola di Dio si apre con la lettura del profeta Zaccaria che parla di un re di pace che entra nella sua città per portare pace al popolo. Questo re è la figura di Gesù. Il Vangelo di Giovanni ci racconta l’entrata trionfale. Entra su un asino e trova una folla che lo acclama come il discendente di Davide, il Messia atteso.
La folla sventola rami di ulivo e di palma, simbolo della pace. Ma che pace voleva il popolo? E noi che pace desideriamo per noi e per il mondo? La folla esultante ci fa riflettere. Oggi acclama, il venerdì chiede la morte del Messia. Stiamo attenti a non diventare folla, ammasso di persone che non pensa più con la sua testa ma si lascia condizionare dai capo-popoli di ogni tempo.
Buona settimana di Quaresima e buona Settimana Santa.
In settimana :
giovedì 10: ore 08,30 S. Messa presieduta da don Maurizio
venerdì 11: ore 17,00 Via Crucis per i ragazzi
ore 18,00 Via Crucis per gli adulti
ore 21,00 in santuario confessioni comunitarie per gli adulti
sabato 12: ore 09,00 i sabati “della parola”
ore 18,00 S. Messa della vigilia
domenica 13: delle Palme
ore 10,30 S. Messa unica
ore 10,00 ritrovo al campetto di calcio di via Motta (presso chiesetta S. Maurizio)
e processione con gli ulivi
NB: è disponibile il notiziario “andate” con gli orari delle celebrazioni e confessioni della Settimana Santa
sono aperte le iscrizioni per il pellegrinaggio serale a Caravaggio di mercoledì 07 maggio – iscrizioni entro il 30 aprile
si attendono inviti per il rosario nei cortili i mercoledì di maggio
Don Giuseppe
Per Domenica 6 aprile 2025
V DI QUARESIMA “ C” (Gv.11,1-53) “LAZZARO”
L’ultima domenica di Quaresima si chiama di “Lazzaro”. Ci racconta infatti la resurrezione di costui da parte di Gesù. Un grande miracolo come la resurrezione della figlia di Giairo e del figlio della vedova di Nain. Lo scopo di queste resurrezioni è quello di anticipare il discorso riguardo alla sua morte e resurrezione.
Gesù è più forte della morte e la vince. Questi tre episodi si leggono alla luce della sua resurrezione. Facciamo qualche osservazione su questo brano molto bello e intenso. Gesù dichiara ai suoi apostoli che il loro amico malato sta per morire. Questa morte serve a rivelare la gloria di Dio. Può un evento così doloroso mostrare la gloria di Dio? Perché proprio la morte mostra la gloria di Dio?
Gesù con la sua morte e resurrezione sconfigge per sempre la morte. Questa fa pensare all’uomo che tutto finisce con lui. Gesù ci dice che l’ultima parola, per Dio, non è la morte ma la vita. Noi continuiamo a vivere per sempre, non più con un corpo materiale, ma con un corpo spirituale, nel paradiso.
Questa domenica ci introduce nel tema pasquale della vita eterna. Queste idee le ritroviamo anche nei due dialoghi di Gesù con le due sorelle di Lazzaro, Marta e Maria.
Credere in Gesù significa avere la vita per sempre. Dobbiamo credere alle sue parole. Molto bella è la commozione che Gesù prova per Lazzaro. Piange per una persona cara come piangeremmo noi.
I sentimenti sono importanti nella vita umana. Gesù non ha paura di mostrarli. Impariamo anche noi a viverli con serenità , senza paure o vergogne.
Il finale del brano evangelico ci dice ancora di più come la congiura umana, la cattiveria, la gelosia, la prepotenza dei capi del popolo possono fare male. Essi decidono la morte per Gesù. “Meglio che muoia un uomo solo piuttosto che perisca tutta la nazione”.
Vediamo come gli “interessi di stato” possono fare tanto male alle persone. Quante vittime innocenti ancora oggi. Altre considerazioni le lascio alle riflessioni personali.
In settimana:
giovedì 03: ore 09,00 adorazione silenziosa
venerdì 04: ore 17,00 Via Crucis per i ragazzi
ore 18,00 Via Crucis per gli adulti
ore 21,00 Quaresimale per tutti a Ruginello
sabato 05: ore 09,00 “i sabati della parola”
ore 15,00 incontro ministri straordinari dell’Eucaristia
domenica 06: “di Lazzaro”
ore 11,00 terzo scrutinio per i catecumeni
domenica insieme per i ragazzi del terzo anno di catechismo
sul sagrato il gruppo missionario propone la vendita delle uova di Pasqua
inoltre sarà presente l’incaricata dell’associazione “scarp de tenis”
Don Giuseppe
Per Domenica 30 marzo 2025
IV DI QUARESIMA “ C “ (Gv.9,1-38b) CIECO NATO
La domenica del “cieco nato” ci dice che Gesù è la Luce che noi cerchiamo. Quella capace di illuminare la nostra vita, soprattutto quando arrivano le difficoltà sia fisiche che spirituali.
Il punto di partenza, nel nostro buio umano, è la tentazione di mettere Dio alla prova. A Lui addebitiamo i nostri mali, le nostre fatiche, i nostri problemi.
Così hanno fatto gli ebrei nel deserto durante l’Esodo; così ha fatto Gesù con gli apostoli che equiparavano la malattia fisica al peccato. Dio agisce attraverso le cosiddette prove per mostrarci la sua vicinanza. Noi dobbiamo cogliere i segni della sua presenza accanto a noi.
Non è facile. Infatti come il cieco abbiamo spesso attorno persone che invece di consolarci ci deprimono e ci addebitano colpe che, forse, non abbiamo.
Il cieco nato ci è di guida. Sa superare gli interessi degli altri mendicanti che non vogliono avere concorrenti, sa affrontare gli scribi e i farisei che lo umiliano come peccatore; sa superare anche il disagio che gli procurano i genitori non volendo riconoscere la sua guarigione. Egli percorre un cammino spirituale di scoperta del vero volto di Dio. Chiama Gesù un uomo, poi un profeta, infine il Cristo.
Sia concesso anche a noi questo cammino di fede aperto alla Verità . Non facciamo come coloro che pensano di sapere tutto, vedere tutto e quindi sempre pronti a giudicare il prossimo. Così si diventa ciechi nei confronti di Dio e del prossimo.
In settimana :
mercoledì 26: ore 14,15 partenza dei pellegrini per Monza al santuario Madonna delle Grazie
giovedì 27: ore 21,00 messa a suffragio di Cristian Mauri presieduta da don Paolo Fumagalli
venerdì 28: ore 20,45 inizio Via Crucis di zona. Partenza da piazza Marconi, arrivo in chiesa Beato card. Ferrari. Chi vuole partecipare e non può camminare si può accomodare direttamente in chiesa.
NB: sono sospese le Via Crucis dei ragazzi e degli adulti
sabato 29: ore 09,00 i sabati della “parola”
ore 18,00 messa conclusiva del percorso di preparazione al matrimonio
domenica 30: domenica insieme dei ragazzi di catechismo
sul piazzale della chiesa l’Unitalsi propone la vendita di pasta e olio
Don Giuseppe
Per Domenica 23 marzo 2025
III DI QUARESIMA “ C “ (Gv.8,31-59) “Abramo”
La prossima domenica è detta di “Abramo”. Lui è il riferimento, il testimone che ci porta a Gesù e ci parla di Gesù. Abramo (Gen.6,4a;18,9-22) è importante per noi perché si è fidato della parola di Dio in ogni momento della sua vita; dalla partenza da Ur di Caldei fino alla terra di Canaan (poi Palestina), della promessa di una terra e una discendenza che egli vede quasi al termine della sua vita; dal sacrificio del figlio Isacco fino al figlio della promessa. Dio, tramite Abramo, ha donato agli ebrei la salvezza rappresentata da Gesù. Per gli ebrei, e non solo, Abramo è il padre della fede.
Paolo ai Romani (3,21-26) dice che Dio vuole la salvezza degli uomini. Questo avviene tramite Gesù. Chi vuole salvarsi deve credere in Gesù, cioè alla sua parola.
Nel Vangelo di Giovanni è Gesù che cerca di spiegare agli ebrei che avevano creduto in Lui, discepoli, che Lui è il Salvatore. Non gli hanno creduto.
Gesù si proclama la Verità. Perché allora noi come i discepoli di allora cerchiamo le piccole verità che ci permettono di continuare a vivere nella mediocrità nella nostra fede? Perché non abbiamo il coraggio di fare un salto di qualità come Gesù ci chiede? Conoscere la Verità che è Gesù significa sentirsi liberi, soprattutto da quei precetti abitudinari che riempiono la nostra vita. La libertà non è fare quello che si vuole, ma lasciarci guidare da una Parola che illumina la nostra vita, dai pensieri, alle azioni, ai desideri.
Noi pensiamo di essere liberi perché manipoliamo la parola di Dio secondo le nostre abitudini e non ci accorgiamo di diventare schiavi di esse.
Seguire Gesù è avere in mente il rapporto con Dio nella preghiera e l’amore per il prossimo che ogni giorno incontriamo. Mettiamoci nell’atteggiamento della conversione perché non accada anche a noi di raccogliere pietre per uccidere Gesù e così toglierlo dalla nostra vita. Lui ci inquieta e ci manda in crisi. Cosa vogliamo fare?
In settimana :
mercoledì 19: festa di S. Giuseppe e del papà. Auguri a tutti
ore 21,00 in sacrestia la commissione liturgica per preparare le celebrazioni della Settimana Santa
venerdì 21: ore 17,00 in chiesa Via Crucis per i ragazzi
ore 18,00 in chiesa Via Crucis per gli adulti
ore 21,00 Quaresimale a Burago
sabato 22: ore 09,00 i sabati della “parola”
ore 16,00 Veglia Decanale per la vita
domenica 23: sarà presente l’associazione Anteas
ore 11,00 Messa e primo scrutinio per i catecumeni della nostra parrocchia
NB: mercoledì 26: pellegrinaggio giubilare a Monza al santuario Madonna delle Grazie. Partenza ore 14,15. Iscrizioni in segreteria entro il 20 marzo
Don Giuseppe
Per Domenica 16 marzo 2025
II DI QUARESIMA “ C “ (Gv.4,5-42) (Samaritana)
La domenica della Samaritana ci fa entrare nel cuore della Quaresima con tanti messaggi importanti.
La prima lettura del libro del Deuteronomio (6,4a; 11,18-28) ci invita a vedere così la Quaresima: ascolta la parola di Dio e insegnala ai tuoi figli. E’ un primo invito, che può diventare proposito per alcuni, quello di leggere e meditare la parola di Dio, quella quotidiana, quella settimanale, quella presa dalla Scrittura, penso al profeta Geremia, al libro dei Proverbi, alla Sapienza, al Deuteronomio, all’Esodo, alla lettera agli Ebrei.
La lettura e la meditazione della parola di Dio ci danno il riferimento giusto per comprendere la realtà.
Pensiamoci!
Il Vangelo ci dà molti spunti per riflettere e agire. L’immagine del pozzo richiama la fontana del villaggio di cui parlava San Giovanni XXIII. E’ il luogo degli incontri. Cerchiamo di vivere le relazioni in questa Quaresima, via l’egoismo e il privato esagerato.
Le relazioni al pozzo possono essere frivole, banali o di sostanza. L’acqua che il pozzo dà è Gesù. Lui dà spessore alle nostre relazioni e ai nostri dialoghi. Gesù ha sete. Di cosa? Della nostra felicità. Ci vuole aiutare a vivere felici risistemando le nostre relazioni principali.
Devono essere fondate sulla verità, sull’autenticità, sulla serenità, sulla gioia, sui veri affetti. Questo ci dice il dialogo circa i mariti della samaritana. Alla luce dell’amore vero e puro di Gesù leggiamo i nostri affetti. Su cosa sono fondati, a che mèta sono indirizzati.
Il cammino quaresimale è scoperta del vero volto di Dio. Si trova Dio non in luoghi e in molte parole, ma nell’intimità del cuore. Riscopriamo la preghiera come dialogo bello, semplice, intenso con Dio.
Nel proseguimento del racconto Gesù rifiuta il cibo materiale perché dice che suo cibo è la volontà divina cioè la salvezza delle persone che incontriamo. Anche per noi la priorità delle relazioni può essere un buon impegno quaresimale.
Vorrei iniziare a parlare del Giubileo. E’ iniziato a Natale, e ne avevo già presentato la natura, ma penso che sia importante ribadire alcune idee. Nasce in ambito semitico (ebraico) e veniva celebrato ogni 50 anni. Il suo scopo era quello di giustizia. Fare giustizia tra il popolo nei rapporti reciproci. Si ritornava nella situazione di prima della schiavitù, dei debiti che non si riuscivano a pagare. Si creavano situazioni sociali difficili per molti. Ogni 50 anni veniva azzerato tutto, si ripartiva da capo.
Anche il rapporto con Dio doveva essere rivisto e migliorato con pellegrinaggi e preghiere nel Tempio.
In ambito cattolico il Giubileo è proposto ogni 25 anni. Suo scopo è la remissione dei peccati passando attraverso le porte sante e visitando le chiese giubilari. Si prega con il Credo e secondo le intenzioni del Papa. E’ necessaria anche la confessione e la comunione. Scopo non secondario del Giubileo è rivedere i rapporti fraterni. Devono essere improntati al perdono, alla carità, all’assistenza.
In questa direzione vanno gli impegni presi dalla nostra Comunità Pastorale: mettere a disposizione case, appartamenti chiusi e riconciliarci con persone con cui abbiamo interrotto le relazioni. Impegni non facili, ma il Giubileo ci chiede questo.
In settimana :
lunedì 10: per tutta la settimana benedizioni alle famiglie dalle ore 17,30
giovedì 13: ore 08,30 messa celebrata da don Maurizio
venerdì 14: pellegrinaggio a Roma della Comunità Pastorale
ore 17,00 in chiesa Via Crucis per i ragazzi
ore 18,00 in chiesa Via Crucis per gli adulti
ore 21,00 Quaresimale a Velasca
sabato 15: ore 09,00 i sabati della “parola”
mercoledì 26: pellegrinaggio al santuario Madonna delle Grazie a Monza nel pomeriggio aperto a tutti. Le iscrizioni presso la segreteria
venerdì 28: Via Crucis di zona con la presenza dell’Arcivescovo. Si conclude il cammino sul sagrato della nostra Chiesa
Don Giuseppe
Per Domenica 9 marzo 2025
I QUARESIMA “C” (Mt 4,1 – 11)
Il cammino quaresimale che stiamo per iniziare è chiamato “tempo forte”; “occasione propizia”, per cosa?
Per prendere in considerazione la nostra vita cristiana e umana e cercare di migliorare le nostre debolezze e non peccare più. La parola di Dio ci invita a questo cammino, così come l’anno giubilare.
Il profeta Gioele (2,12b-18) ci dice con quale atteggiamento prepararci a vivere la Quaresima: ritornare a Dio con tutto il cuore, con digiuni, pianti e lamenti. Cambiare il cuore e non le vesti. Questo perché Dio è buono e misericordioso.
Iniziare la Quaresima significa iniziare un cammino di vita che chiede impegno e fatica. Non si arriva a Pasqua in carrozza, come non si arriva all’estate sovrappeso. Con disciplina e qualche sacrificio ci si prepara a vivere un grande momento come è la Pasqua.
San Paolo ai Corinti (9,24-27) dice che il cammino di conversione è come un allenamento sportivo. Ci vuole sacrificio, rinunce, perseveranza, vedere la meta come traguardo importante da raggiungere. Il Vangelo ci presenta il brano delle Tentazioni.
Qualche osservazione.
Il Padre porta il Figlio nel deserto per essere tentato. Se vuoi fare progressi nella vita umana e cristiana devi affrontare anche le tentazioni che cercano di farti vivere come se Dio non esistesse. La tentazione va affrontata, come ha fatto Gesù. Non lasciamo dormire le tentazioni, come se non ci fossero, arriveranno più forti di prima. Guardiamo a Gesù e al modo in cui le ha affrontate.
Una tentazione è legata alle cose materiali: avere, possedere, riporre in ciò la felicità. Anche il cibo può diventare una tentazione sulle cose materiali. Il digiuno di cibo, di televisione, di internet e dei social ci fa guadagnare più tempo per Dio, il prossimo, il riposo, letture impegnate.
Un’altra tentazione è legata alla visione di Dio. A volte lo vorremmo al nostro servizio, pronto ad esaudire ogni nostro desiderio, vero e importante o superfluo. Legare la fede a ciò che Dio ci dona o no significa avere ancora una fede debole, da coltivare. La Quaresima è un’opportunità per arrivare ad avere una nuova visione di Dio.
Un’altra tentazione riguarda gli idoli che possiamo crearci. Adorare satana significa sottomettersi a qualcosa che non è Dio, ma che noi vediamo così. Soldi, prepotenze, possessività delle persone, sesso…. diventano idoli quando non sappiamo vederli nella loro giusta dimensione, mezzi per vivere meglio e li facciamo diventare il motore attorno cui ruota la nostra vita.
Parleremo nella prossima settimana del Giubileo, il suo significato e come ottenerlo.
In settimana:
giovedì 06: ore 09,00 adorazione
domenica 09: dopo le messe imposizione delle ceneri
ore 15-17,30 Consiglio Pastorale di Comunità Pastorale presso madri Canossiane.
Sono invitati catechisti, ministri dell’Eucaristia, della Parola, lettori.
lunedì 10: ore 17,30 visita e benedizione delle famiglie da parte di don Giuseppe e Madre Orsolina
Don Giuseppe
Per Domenica 2 marzo 2025
ULTIMA DOMENICA PRIMA DELLA QUARESIMA “ C “ (Lc.19,1-10)
“domenica del perdono”
L’ultima domenica prima della Quaresima ci propone il tema del perdono. E’ uno stile di vita cristiano.
Siamo chiamati a perdonare perché siamo perdonati noi per primi. Il perdono è una forma alta di amore, sia verso Dio con la riconoscenza, sia verso il prossimo come gesto di amore vero e sincero.
La parola di Dio ci presenta così il nostro tema.
Il libro del Siracide (18,11-14) ci parla della misericordia divina che nasce dalla sua pazienza verso noi peccatori. L’uomo è chiamato a perdonare il suo prossimo come gesto di affetto. Dobbiamo pensare che Dio perdona tutti coloro che si pentono e cercano di vivere da suoi discepoli.
San Paolo nella lettera ai Corinzi (2Cor.2,5-11) chiede ai credenti di quella comunità di essere caritatevoli e accoglienti verso i peccatori. Quindi non solo giudizi magari cattivi e desiderosi di fare del male, preghiera e accoglienza per chi sbaglia e si pente dei propri errori.
Il Giubileo ci invita a questa preghiera e accoglienza. Il Vangelo di Luca ci propone la conversione di Zaccheo, capo dei pubblicani. Persona ricca, influente, temuta per il suo potere. Zaccheo ci viene presentato come una persona curiosa, e forse, anche in ricerca di qualcosa d’altro rispetto alla vita che conduceva. Gesù si invita a casa sua e Zaccheo è ben felice di fare questa accoglienza. Nella casa, simbolo dell’intimità, Zaccheo rientra in sé stesso e capisce i pericoli di una vita vissuta solo pensando alle cose materiali.
Avere tanto rende la vita, forse, più felice ma priva di tante altre cose: tempo dedicato alla famiglia e agli affetti, amicizie profonde, riposo, paura di essere derubato, rendersi conto di essere mal visto dal prossimo, forse anche disprezzato. La rinuncia che farà davanti a Gesù gli dà la possibilità di iniziare una vita nuova fondata sulla generosità , sugli affetti ritrovati, sulla riconoscenza del prossimo.
Nella “casa” della nostra vita proponiamoci cammini utili per vivere al meglio la nostra esistenza cristiana, come Zaccheo, come Matteo.
In settimana:
lunedì 24: corso fidanzati
martedì 25: ore 21,00 a Concorezzo la Scuola della Parola
venerdì 28: ore 18,00 incontro dei partecipanti al pellegrinaggio a Roma in sala Betania
domenica 02: sul sagrato sarà presente l’associazione “Scarp de tenis”
tra le due messe saranno esposti i lavori preparati dall’ “atelier della gioia”
dopo la messa delle ore 11,00 aperitivo per tutti proposto dalla Caritas
Don Giuseppe
Per Domenica 23 febbraio 2025
PENULTIMA DOPO L’EPIFANIA “ C “ (Mc.2,13-17) “ della divina clemenza”
La liturgia ambrosiana ci propone nelle due ultime domeniche prima della Quaresima temi tipici del periodo. La prossima domenica il tema è la “divina clemenza”. E’ un modo per iniziare ad entrare nel clima quaresimale dedicato alla conversione del cuore e della vita, ma soprattutto chiamato ad esaltare la benevolenza divina verso il peccatore pentito.
Siamo anche nell’anno giubilare e il tema del perdono è dominante. Ne parleremo più diffusamente in Quaresima. Vediamo come ci presenta questo tema la parola di Dio. Il profeta Daniele (9,15-19) chiede pietà e misericordia per il popolo d’Israele in esilio a Babilonia. Chiede che Dio metta fine alla sua ira verso un popolo peccatore, che lo perdoni e lo faccia tornare dall’esilio. Daniele chiede che Dio si ricordi delle sue promesse di bontà verso il popolo; lo aiuti a convertirsi per ritornare in patria.
Anche per noi è utile imparare a riconoscere i nostri peccati e a pentirci. Così inizia il cammino di conversione.
San Paolo scrive a Timoteo (1,12-17) e parla della sua esperienza di fede. Egli era un peccatore, bestemmiatore si definisce, ma la grazia di Dio (non la sua bravura, intelligenza, volontà) ha agito in lui e lo ha portato alla conversione e a diventare suo apostolo.
La confessione ci dona la grazia divina che ci cancella i peccati, ma chiede che la nostra libertà ci porti al pentimento. A volte anche noi ci sentiamo lontani dalla fede e da Dio; è proprio in questi casi che si manifesta maggiormente la grazia di Dio. Potremmo, anche noi, diventare dei testimoni della misericordia divina come Paolo.
Il Vangelo ci narra la conversione di Matteo, l’esattore delle tasse. Come lo ha convertito? Certamente l’invito a seguirlo con la chiamata; poi penso lo sguardo di Gesù, non neutro, indifferente, ma pieno di attenzione e affetto per il peccatore. Anche noi pensiamo se mai ci siamo sentiti guardati e amati da Dio dopo una confessione. Abbiamo tirato fuori i nostri peccati, anche quelli più gravi, quelli di ci vergognavamo, abbiamo avuto il coraggio di metterli davanti a Dio e Lui ci ha perdonato. Ci siamo sentiti più leggeri, contenti, pronti a ripartire, grati per essere stati perdonati. Dio non ha guardato la nostra miseria umana, ha fatto prevalere la sua misericordia.
Chi ha provato questa situazione può dire della grandezza del nostro Dio.
Ancora Marco ci dice che questa conversione ha suscitato scandalo negli scribi e nei farisei. Gesù mangia con i peccatori, significa che è un peccatore anche Lui. Noi siamo sempre pronti a giudicare il prossimo in base ai nostri criteri che spesso non sono evangelici.
Gesù ci ricorda che è venuto a salvare chi si sente fragile e peccatore, non chi si ritiene giusto.
Tutto questo ci fa riflettere in vista del cammino quaresimale.
In settimana:
lunedì 17: ore 21,00 corso fidanzati
giovedì 20: ore 21,00 adorazione serale guidata
venerdì 21: ore 21,00 consiglio affari economici
sabato 22: dalle ore 10,00 alle 11,30 incontro dei post-battesimo per le famiglie che hanno battezzato i figli negli ultimi sei anni
domenica 23: dopo le messe di sabato e domenica l’Associazione “Vivere aiutando a vivere” propone in vendita la foglia di cioccolato sul sagrato della Chiesa.
Il ricavato è a favore delle cure palliative
ore 15,00 in oratorio “l’Atelier della gioia” con i laboratori di pittura
Don Giuseppe
Per Domenica 16 febbraio 2025
VI DOPO L’EPIFANIA “ C “ (Lc.17,11-19)
Nella prossima domenica Gesù si manifesta come il guaritore mandato da Dio a guarire l’umanità sofferente nel corpo e nello spirito. La sofferenza umana non è solo fisica, molte persone soffrono anche nello spirito: depressione, esaurimento, ansia, schiavitù, non essere considerati… è realtà presente ovunque e forse anche nelle nostre famiglie, comunità.
Il Signore ha una parola di liberazione e guarigione per tutti. Ci chiede fiducia e riconoscenza per i doni ricevuti. La parola di Dio, come sempre, ci invita a pensare.
Il profeta Isaia parla ad una nazione divenuta multietnica, multireligiosa, multisociale. Il rischio di scarto, di separazione, di esclusione era ed è ancora presente. La voce profetica si leva forte a Dio che tutti possono essere salvati da Dio. Nessuno deve sentirsi escluso, neanche l’eunuco considerato non uomo e quindi escluso dalla società; era improduttivo, non serviva e non avrebbe avuto discendenza per ricordarlo.
Dio dice che nessuno deve sentirsi inutile ed escluso dalla salvezza. Il Signore ci aiuti a guardarci con occhi nuovi.
San Paolo scrive ai Romani (7,14-25a) e parla del corpo umano. Esso è l’occasione del peccato ma senza corpo noi non viviamo. Dobbiamo accettare il corpo e combattere con le tentazioni che il corpo porta con sé. Cerchiamo di pregare Dio affinchè ci aiuti a fare quello che è giusto e non solo quello che ci piace.
Impariamo a combattere i desideri cattivi e muoverci verso quelli buoni.
Chiediamo l’aiuto di Dio perché non disprezziamo il corpo, dono divino, ma impariamo a tenerlo a bada. La preghiera ci aiuta.
Il Vangelo di Luca ci narra l’episodio dei dieci lebbrosi guariti e il ringraziamento ricevuto da uno solo, straniero. Si parla del fatto che davanti a Gesù siamo tutti uguali, non ci sono stranieri per Lui. Guarisce tutti e dà a tutti la possibilità di una nuova vita. La lebbra era la malattia peggiore per l’uomo. “Mangiava” carne e ossa, rendeva irriconoscibili e contagiosi. Ci sono ancora oggi situazioni di vita, popolazioni appartenenti a razze o religioni che vengono considerati inferiori. Per Gesù siamo tutti uguali. Impariamo, in questo anno santo, a riconoscerci tutti fratelli e bisognosi di aiuto.
L’importante nelle nostre preghiere è essere riconoscenti per ciò che Dio ci dona quotidianamente. Ci sono parole molto semplici ma importanti che, dette, integrano, permettono dialogo, danno vita, speranza, gioia a chi le ascolta. Impegniamoci in questo.
In settimana :
martedì 11: N.S. di Lourdes pregheremo per gli ammalati
mercoledì 12: ore 15,30 in via Mazzini catechesi per la terza età
giovedì 13: alla messa delle 08,30 sarà presente don Maurizio
ore 21,00 Commissione Territoriale
Don Giuseppe
Per Domenica 9 febbraio 2025
V DOPO L’EPIFANIA “ C “ (Mt.8,5-13)
La V domenica dopo l’Epifania che celebreremo la prossima domenica ci ricorda un’altra Epifania di Gesù, simile a quella del 6 gennaio. Gesù si manifesta Messia a tutte le genti.
Il centurione romano diviene il simbolo dei pagani ben disposti verso la ricerca della verità, Gesù non fa distinzioni di razza, popolo, religione. Chi è disposto a cercare la Verità, che è Gesù stesso, Lui è pronto a incontrarlo e ascoltarlo.
Questo ci fa riflettere, noi spesso abbiamo un altro modo di vedere gli stranieri, gli appartenenti ad altre religioni o culture. Certo da ogni parte c’è del bene e del male, dovremmo avere l’intelligenza di non fare di ogni erba un fascio.
Il centurione romano vuole la guarigione del proprio figlio, ma sa che gli ebrei avevano precise regole per la purezza: non si doveva entrare nelle case dei pagani. Per questo chiede a Gesù di dire una parola. Questa sarà capace di guarire perché la parola divina intercetta la fede umana.
E’ così bella e importante la fede del centurione che noi la ricordiamo ogni giorno nella Cena del Signore preparandoci a ricevere l’Eucaristia.
Anche le altre letture ci invitano a riflettere sull’unico popolo di Dio. Ezechiele (37,21-26) scrive al popolo ebraico in esilio e gli promette il ritorno e auspica l’integrazione tra coloro che ritornano e chi è rimasto.
Integrazione che non sarà facile da realizzare.
Anche San Paolo scrivendo ai Romani (10,9-13) dice che la Pasqua di Gesù ha cancellato ogni divisione tra i popoli. Ormai esiste l’unico popolo di Dio credente in Gesù.
Molto bella e importante è la frase conclusiva del brano che leggeremo: “chiunque invocherà’ il nome del Signore sarà salvato”. Se esiste un solo Dio chi lo prega con sincerità e purezza di cuore sarà ascoltato e salvato.
Domenica poi celebreremo alcuni anniversari significativi di matrimonio. Sarà un’occasione bella e importante per riflettere sul matrimonio e la vita famigliare. Questa celebrazione comunitaria non sostituisce le celebrazioni private di ogni singola famiglia. Questo momento è di testimonianza di fronte alla comunità, si può arrivare ancora a certi traguardi con la preghiera. Tutti i fedeli pregano per queste coppie.
Abbiamo appena celebrato la festa della famiglia e la festa in onore del card. Ferrari. Sono state occasioni per pregare per le famiglie e per la grande famiglia della parrocchia.
Essa, come tutte le famiglie, vive le gioie e le fatiche del vivere insieme. Lieta e fiduciosa nell’aiuto divino continua il suo cammino nella storia.
In settimana :
lunedì 03: S. Biagio, protettore della gola
ore 21,00 inizia il corso per i fidanzati
martedì 04: la messa verrà celebrata alle ore 08,00
giovedì 06: ore 09,00 adorazione silenziosa
domenica 09: ore 11,00 celebrazione degli anniversari di matrimonio
ore 15,00 iniziano i laboratori dell’ “Atelier della Gioia” in oratorio
Don Giuseppe
Per Domenica 2 febbraio 2025
PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO (Lc. 2, 22-40)
La prossima domenica è per noi importante, infatti celebreremo la festa della Presentazione di Gesù al Tempio (questa festa è conosciuta anche come Candelora). Ricorre poi la festa patronale in onore del Beato Andrea Carlo Ferrari. Due occasioni di riflessione e preghiera per tutti.
La festa in onore del Beato Cardinal Ferrari ci permette di rendere grazie a Dio per il dono della Chiesa parrocchiale a lui dedicata. In questa occasione vogliamo ringraziare tutte le persone che dedicano tempo, passione, energie per il bene della comunità.
La gratitudine è importante soprattutto ai nostri giorni. Abbiamo tante persone che dedicano tempo ed energie gratuitamente per la comunità. Il volontariato è un dono grande per ogni comunità parrocchiale.
Viviamo questo momento nella preghiera di ringraziamento e di gioia. Sarà presente anche il Vicario Episcopale Mons. Michele Elli che ci porterà i saluti e la benedizione del Vescovo.
La domenica ci fa pregare sull’infanzia di Gesù: la sua presentazione al Tempio. Gesù entra nella sua casa e viene visto come la luce che illumina la vita dell’uomo. A questa luce partecipano Giuseppe e Maria. Essi attraverso le parole dei vecchi Simeone e Anna capiscono meglio la loro missione di genitori del Figlio di Dio. Poi anche Simeone e Anna riconoscono nel bambino Gesù il Messia. Tutti e due lodano Dio per aver visto e conosciuto la salvezza di Dio.
A noi è chiesto di avere come luce della nostra vita Gesù. Lui è la luce capace di illuminare il mondo che ci circonda. Viviamo immersi in una realtà che ci bombarda di notizie e sappiamo bene che non tutte sono vere o sono conformi a una vita cristiana. La luce di Cristo può e deve illuminare le nostre vite.
Abbiamo iniziato la settimana dell’educazione cristiana che culminerà nella festa di San Giovanni Bosco.
Vediamo tutti come sia attuale questo tema ai nostri giorni.
I ragazzi e i giovani vanno educati ai valori veri della vita umana e cristiana. Li vediamo spesso disorientati di fronte a tante sollecitazioni. Si sentono poco capiti e ascoltati. Il compito si allarga alle famiglie. Queste sono le prime educatrici della fede e della vita dei figli. Il raggio di azione si allarga anche agli insegnanti, agli educatori e catechisti, agli allenatori… Tutti abbiamo bisogno di essere educati per essere buoni educatori. San Giovanni Bosco diceva che l’educazione è cosa del cuore. Abbiamo un cuore che sa amarsi tra adulti e che ama il vero bene della gioventù?
In settimana :
sabato 01 febbraio: festa liturgica in onore del Beato card. Ferrari
domenica 02 febbraio: festa della Presentazione al Tempio di Gesù
ore 10,30 S. Messa unica presieduta dal Vicario Episcopale Mons. Elli
sarà presente l’associazione “Scarp de tenis”
lunedì 03 febbraio: festa di S. Biagio, dopo la messa delle 08,30 benedizione della gola
Don Giuseppe
Per Domenica 26 gennaio 2025
III DOPO L’EPIFANIA “C “ (Mt.2,19-23) FESTA DELLA FAMIGLIA
La festa della famiglia che celebreremo la prossima domenica ci chiede di far diventare oggetto della nostra preghiera e delle nostre riflessioni la famiglia. Siamo tutti consapevoli che oggi c’è confusione sull’idea di famiglia. Cosa dobbiamo considerare famiglia? Un cristiano cosa deve pensare della realtà famigliare?
Potremmo parlarne a lungo e senza dibattito rischieremmo di non capirci. Ci affidiamo alla parola di Dio e a quello che essa ci offre per riflettere e pregare. Consideriamo con attenzione le nostre famiglie e siano esse per prime l’oggetto delle nostre preghiere e riflessioni.
Il libro del Siracide (44,23-45,1a 2-5) ci parla della famiglia come la storia di una discendenza. La storia famigliare si tramanda di padre in figlio così come la storia di un popolo si fonda sulle generazioni che si susseguono. Quello che noi siamo lo dobbiamo a chi ci ha preceduto e noi abbiamo il compito di trasmettere ai nostri discendenti i valori della vita e della fede che ci guidano.
Pensiamo alle storie della nostra famiglia e ringraziamo, perdoniamo e chiediamo aiuto.
Nella lettera agli Efesini san Paolo (5,33-6,4) parla delle dinamiche di vita famigliare. Il legame tra moglie e marito deve essere improntato sull’amore, che significa affetto, rispetto, perdono, aiuto reciproco, non gelosia, invidia, possesso, violenza… Parla anche del rapporto genitori-figli. Esso deve essere vissuto nell’obbedienza che non è imposizione, ma dialogo, confronto, capacità di porre dei sì e dei no motivati.
Non violenza, prevaricazione, imposizione dei propri desideri. Capacità di accompagnare i figli nella loro crescita umana, cristiana, affettiva, professionale. Penso che tutti noi abbiamo su che riflettere a partire da queste considerazioni.
Il Vangelo di Matteo ci presenta il ritorno dall’Egitto della Santa Famiglia. Spicca la figura paterna di Giuseppe. Egli ha guidato la sua famiglia in Egitto per salvare dalla morte Gesù. Ora Giuseppe riporta la famiglia in Israele e la porta a vivere a Nazareth per proteggerla ulteriormente dai figli di Erode. Compito di Giuseppe è quindi la custodia della famiglia e la conduzione della famiglia stessa. Maria e Gesù seguono e si affidano a Giuseppe.
Penso che questo ci porti a riflettere sull’importanza dei compiti nella vita famigliare. Il padre ha una recisa identità nella vita famigliare e deve svolgere il suo compito educativo come padre. La madre ha la sua identità e anch’essa deve svolgere la sua missione con le caratteristiche tipiche della femminilità. I figli nella famiglia hanno il loro compito, vanno aiutati nella loro crescita e devono vedere nei genitori guide sicure e complementari nel loro cammino umano e cristiano. Abbiamo tutti di che riflettere su questi spunti.
In settimana :
martedì 21: ore 20,45 a Concorezzo “ la Scuola della Parola”
giovedì 23: ore 20,45 in sala Betania cineforum sulla disabilita’
domenica 26: festa della famiglia
ore 17,00 in chiesa concerto di Amici & Voci
ore 10,00 iscrizioni al corso fidanzati
NB: sono aperte le iscrizioni per celebrare gli anniversari significativi di matrimonio (1, 5, 10…) la cerimonia sarà domenica 09 febbraio alle ore 11,00
Don Giuseppe
Per Domenica 19 gennaio 2025
II DOMENICA DOPO L’EPIFANIA “ C “ (Gv.2,1-11)
Riprendiamo il cammino dopo il tempo di Natale. Esso ci ha portato come dono la venuta nella carne di Gesù, il Figlio di Dio. Questi non ha voluto rimanere nella sua gloria divina, ma ha voluto condividere la nostra umanità. Vuole camminare al nostro fianco e condividere le nostre esperienze.
Siamo nel tempo dell’Epifania cioè delle manifestazioni divine a noi, Gesù ci mostrerà ogni domenica un tratto della sua persona divina. Noi abbiamo il compito di capire i segni che Lui ci mostrerà. La prossima domenica ci parla delle “nozze di Cana”. In questo brano troviamo tanti spunti per capire chi è Gesù.
Anzitutto il contesto del brano è quello di un matrimonio. E’, esso, un momento di festa, di gioia non solo per l’evento ma anche per il contorno piacevole: cibo, bevande, allegria di musiche e danze.
Se qualcosa va storto si rischia una brutta figura. E’ quello che stava avvenendo a Cana durante le nozze di quei due giovani. Viene a mancare il vino. Nella Bibbia il vino non è solo un alimento, ma è simbolo della gioia, della festa, dei tempi nuovi, della vita nuova ( Isaia ne parla nel suo libro nel contesto del paradiso: grande banchetto con buoni cibi e vino eccellente). Gesù diventa questo vino buono che porta gioia e allegria interiore. E’ il mistero del Natale, Dio ci è vicino per darci serenità e pace.
Se manca Lui tutto rischia di diventare triste. C’è una figura importante in questo brano: Maria. Ella è colei che si accorge della situazione e intercede presso Gesù. E’ la nuova Ester della prima lettura (5,1-1c 2-5).
Essa, regina, intercede per la salvezza del popolo ebraico presso il re, mettendo fine al complotto di Aman.
Geloso dell’attenzione che il re donava agli ebrei.
L’intercessione di Maria porterà Gesù a compiere il miracolo. Questo avviene in modo singolare. Gesù trasforma l’acqua delle giare in vino buonissimo. I novelli sposi dovevano avere nella loro cantina sempre questo vino buono. Ciò significa che nella vita di una coppia credente non deve mai mancare la preghiera rivolta a Dio per il bene della coppia e della famiglia.
Il Natale ci ha insegnato che Dio vuole essere vicino all’uomo per aiutarlo; chiede che l’uomo senta il bisogno di Dio.
Il brano si conclude dicendo che questo fu il primo dei segni compiuti da Gesù. Se lo teniamo vicino a noi Egli compirà altri miracoli per noi.
Auguri a tutti di un buon anno giubilare.
In settimana :
giovedì 16: ore 15,30 catechesi della terza età in via Mazzini
ore 21,00 adorazione eucaristica serale guidata
venerdì 17: dialogo cristianesimo-ebraismo
sabato 18: inizio settimana di preghiere per l’unità dei cristiani
domenica 19: domenica della parola, al posto dell’omelia ci saranno le risonanze
ore 15,00 in S. Marta si riunisce il Consiglio Pastorale della Comunità Pastorale con il Vicario Episcopale
Continuano le iscrizioni al corso fidanzati dopo la S. Messa delle ore 09,00
NB: sono aperte presso la segreteria le iscrizioni per festeggiare gli anniversari significativi di matrimonio:
1-5-10-15-20…. La festa sarà domenica 09 febbraio durante la messa delle ore 11,00
Don Giuseppe