Per Natale 25 dicembre
OGGI E’ NATO PER VOI UN SALVATORE, CHE E’ CRISTO SIGNORE!
Il mistero dell’Incarnazione che il Natale celebra è un grande atto d’amore di Dio per noi.
Si realizza il disegno della salvezza che Dio ha da sempre voluto per noi. Dio è capace di andare oltre il nostro peccato, le nostre debolezze, le nostre fatiche. Ci vuole suoi amici. L’Incarnazione significa, per Gesù, la volontà di entrare nella nostra storia e condividerla.
La sua vicinanza a ciascuno di noi deve diventare anche la nostra vicinanza a chi ci sta vicino. Siamo chiamati a diventare capaci di consolazione, aiuto, condivisione, perdono. Questi atteggiamenti diventino i paletti indicatori per vivere il Natale ogni giorno, con i nostri fratelli e sorelle.
Auguri a tutti di un buon e santo Natale
Don Giuseppe
martedì 24: ore 09,00-11,00 confessioni
ore 18,00 Messa della Vigilia per bambini, famiglie e anziani
ore 22,15 Veglia di Natale
ore 23,00 Messa di Natale a seguire scambio di auguri in locanda
mercoledì 25: Natale di Gesù ore 10,30 (S. Messa unica)
giovedì 26: S. Stefano ore 10,30 (S. Messa unica)
Per domenica 22 dicembre
VI DOMENICA DI AVVENTO DELL’INCARNAZIONE (Lc.1,26-38a)
L’ultima domenica di Avvento si presenta con diversi nomi: dell’Incarnazione, della Divina Maternità, della Gioia. Sono tutti sinonimi che ci dicono che il Natale è ormai vicino. Il tema dominante è la Gioia.
A questo punto del cammino di attesa il credente deve vivere il sentimento della gioia. Dobbiamo essere lieti, gioiosi, perché il Messia sta per arrivare. Le letture non parlano solo di una gioia esteriore, ma soprattutto della gioia del cuore. Siamo lieti perché Gesù viene e per noi diventa una presenza importante, sicura, affidabile.
Nella prima lettura il profeta Isaia (62,10-63,3b) annuncia a Gerusalemme la venuta del Salvatore. Una città in pericolo, assediata, prossima alla caduta riceve un annuncio di salvezza e speranza. Dio non ha abbandonato la sua città.
Il profeta sottolinea anche il fatto che ci possono essere persone a cui non interessa la venuta del Messia. Ci sono persone che non sanno più gioire per cose grandi; si accontentano di piccole gioie effimere, passeggere. Il credente deve saper testimoniare la sua gioia.
Anche Paolo scrivendo ai Filippesi (4,4-9) li esorta alla gioia interiore. Il Messia è vicino, attendiamolo nella speranza e nella gioia del cuore. Dio non ci lascia soli, non è ancora stanco di questa umanità.
Noi abbiamo doveri di carità verso l’umanità proprio perché credenti. Non dimentichiamolo in questo tempo di attesa e di gioia.
Il Vangelo di Luca ci racconta l’episodio dell’annuncio dell’angelo a Maria. Ella ci viene proposta come esempio da imitare nel saper accogliere la parola di Dio, anche quando questa scardina i nostri pensieri e i nostri piani. Dobbiamo sempre chiederci: cosa Dio vuole da me? Come vuole che viva la mia fede? Cosa mi chiede perché la mia fede sia concreta e vera? Maria si è posta tutte queste domande. Ha risposto fidandosi e affidandosi a Dio.
La sua grandezza sta principalmente nell’essere discepola vera di Gesù. Poi viene anche il dono della Maternità. Non sarebbe diventata madre di Gesù se prima non fosse stata sua discepola.
Chiediamoci anche noi cosa ci sta dicendo Dio in questo Natale? Quali “sì” vuole da noi? Anche se ci costano, siamo disposti a ripeterli ogni giorno?
Buon Natale a tutti
In settimana :
lunedì 16: ore 17,00 inizio novena, a seguire confessioni per i ragazzi
ore 21,00 confessioni per tutti
martedì 17: ore 21,00 confessioni per tutti in Santuario
mercoledì 18: ore 17,00 novena a seguire confessioni per i ragazzi
ore 21,00 confessioni adolescenti
venerdì 20: ore 16-18 confessioni adulti
ore 21,00 confessioni preado
sabato 21: ore 09,00 i sabati della “parola”
ore 16-17.30 confessioni
-domenica 22: ore 18,00 spettacolo dei bambini in Sala Betania
lunedì 23: ore 09,00- 11,00 e ore 16,00-18,00 confessioni
martedì 24: ore 09,00-11,00 confessioni
ore 18,00 Messa della Vigilia per bambini, famiglie e anziani
ore 22,15 Veglia di Natale
ore 23,00 Messa di Natale a seguire scambio di auguri in locanda
mercoledì 25: Natale di Gesù ore 10,30 (S. Messa unica)
giovedì 26: S. Stefano ore 10,30 (S. Messa unica)
Don Giuseppe
Per domenica 15 dicembre
V DI AVVENTO “ C “ IL PRECURSORE (Gv.3,23-32a)
La quinta domenica di Avvento ha come protagonista la figura di Giovanni Battista. Lo abbiamo già incontrato nelle scorse domeniche. Ci ha proposto la sua figura e ci ha donato il suo messaggio.
In questa domenica ci dà un annuncio importante. L’attesa del Messia sta per finire. Dio sta per farsi uomo ed entra nella nostra storia per condividerla.
L’attesa è quasi finita. Ci siamo preparati da tempo per accogliere il Messia, ora i tempi si fanno vicini.
La parola di Dio della V domenica ci parla di questo. Isaia (30,18-26b) ci dice che Dio ha visto il nostro impegno di conversione. Ha visto i traguardi raggiunti e gli sforzi fatti per migliorare. Ha deciso di venire tra noi e portarci ciò di cui abbiamo bisogno: la sua presenza accanto a noi.
Anche Paolo scrivendo ai Corinzi (2Cor4,1-6) si sente chiamato ad un annuncio importante. Dice di essere stato inviato per annunciare ai popoli la salvezza che viene da Dio. Questo ha fatto per i Corinzi e per altre città. Ha predicato la salvezza portata da Gesù crocifisso.
Il Vangelo di Giovanni ci propone la figura di Giovanni Battista consapevole del suo compito, orgoglioso di aver ricevuto l’incarico di annunciare il Messia. Risolve la disputa gelosa dei suoi discepoli verso Gesù.
Non vuole prendere onori che non spettano a lui. Si dichiara amico dello sposo, contento per ciò che lo sposo vive. Non si vuole mettere al posto che non gli spetta.
Quanta umiltà, coraggio, visione della storia che Giovanni Battista ci propone. Domenica sentiremo l’annuncio della venuta del Messia. Dobbiamo gioire che oggi ci sono ancora persone che ci parlano di Gesù. Esse ci dicono che possiamo affidarci a Lui. Egli è la strada unica per la salvezza. Ci sono ancora persone profetiche che ci indicano Gesù come senso della vita. La nostra società sta sostituendo il Natale cristiano con una festa economica fatta di regali, viaggi, vacanze, pranzi…
Non abbiamo bisogno solo di questo. L’umanità ha bisogno di pace, giustizia, perdono, solidarietà, consolazioni. Diventiamo noi annunciatori della venuta di Gesù. E’ questo il nostro compito di credenti.
In settimana :
martedì 10: S. Messa ore 08,00 a seguire recita delle lodi
giovedì 12: ore 08,30 presiede la messa Don Maurizio
ore 15,30 catechesi terza età in via Mazzini
sabato 14: ore 09,00 i sabati della Parola
domenica 15: mercatino di Natale organizzato dalla nostra parrocchia
NB:
in sacrestia sono ancora disponibili i libretti della “parola di ogni giorno”
ricordiamo che sono gli ultimi giorni per iscriversi al pellegrinaggio a Roma per il giubileo
Don Giuseppe
Per domenica 8 dicembre 2024
IV AVVENTO E IMMACOLATA
Quest’anno la IV domenica di Avvento si divide con la festa solenne in onore di Maria contemplata come l’Immacolata Concezione. Facciamo due pensieri, uno sulla domenica di Avvento e un altro sulla figura di Maria.
La parola di Dio della domenica si intitola “ l’ingresso di Maria”. Come Gesù entra in Gerusalemme in maniera solenne così vuole entrare nella nostra vita, nei nostri cuori con semplicità. Vuole cambiarci il cuore e la vita. Chiede che gli apriamo le porte.
Già il profeta Isaia nella prima lettura (4,2-5) annuncia che Dio verrà sul suo monte (Sion) e porterà pace e giustizia per il suo popolo. Gli ebrei torneranno al loro Signore e Egli li accoglierà e li farà diventare esempi per tutti i popoli. La lettera agli Ebrei ci parla di Gesù come il riferimento della storia dell’umanità.
Gesù è il signore della storia. E’ il criterio per interpretare la storia. Essa ritornerà a Lui, gli sarà sottomessa.
La sua venuta tra noi ha avuto il merito di farci capire la grandezza del nostro Dio. Egli ha voluto entrare nella nostra storia condividendo tutto ciò che noi umani viviamo, gioie e dolori.
Questo Gesù merita di essere accolto nella nostra vita? Il Vangelo di Luca (19,28-38) ci propone l’ingresso di Gesù in Gerusalemme. Ingresso solenne, da Messia.
Gesù cammina davanti ai suoi discepoli come per indicare la direzione da seguire. La gioia delle persone lungo la strada deve suscitare anche la nostra gioia. Come attendere il Natale? Come accogliere Gesù?
Sicuramente con la gioia di questa folla. Il problema è come continuare a cercare Gesù. La folla si stanca presto. Qualche giorno dopo griderà di crocifiggere Gesù.
Perseveriamo nei nostri buoni propositi.
Vediamo ora la parola di Dio della festa dell’Immacolata che ci accompagnerà la prossima domenica.
Il senso di questa festa è di ricordarci che Maria è stata concepita e quindi è nata senza il peccato originale.
Noi tutti nasciamo con questo segno che Adamo ed Eva ci hanno lasciato in eredità.
Maria è stata risparmiata da questo stigma per il compito privilegiato che doveva compiere.
Il Vangelo di Luca (1,26b-28) dice che Maria è la piena di grazia. L’angelo la saluta così. La grazia divina è ciò che le permetterà di essere la madre del Figlio di Dio.
Anche noi abbiamo la grazia divina che ci aiuta a vivere da veri discepoli. Forse non sempre la lasciamo agire in noi.
Il libro della Genesi (3,9a 11b-15.20) ci racconta proprio questa decisione umana di non ascoltare la Voce divina. Adamo ed Eva cedono alla tentazione del serpente e poi si incolpano reciprocamente. E’ il peccato originale che condiziona tutta la nostra vita umana.
In questa situazione emerge la volontà di Dio di salvare il genere umano. Nella maledizione sul serpente Dio pronuncia che la stirpe di una donna (Maria, la nuova Eva) schiaccerà il capo del serpente e così l’umanità sarà salvata.
Il Natale ci mette difronte a questo inizio di salvezza. Gesù viene nella nostra natura e con la sua Pasqua ci salverà dal potere del male. Nella lettera agli Efesini (1,3-6. 11-12) Paolo ci dice che questo piano di salvezza era nel pensiero di Dio da sempre. Possiamo dire che c’è una volontà divina di salvezza. Questa attende la libera risposta dell’uomo.
In settimana :
martedì 03: ore 21,00 Commissione Territoriale
giovedì 05: ore 09,00 adorazione silenziosa
sabato 07: ore 09,00 i sabati della parola
ore 18,00 S. Messa vigiliare dell’Immacolata
domenica 08: festa dell’Immacolata
S. Messe ore 9/11
mercatino del gruppo missionario
lunedì 09: ore 08,30 S. Messa dell’Immacolata
NB:
ricordiamo le iscrizioni al pellegrinaggio giubileo
in segreteria sono ancora disponibili i libretti: “la parola ogni giorno” sull’Avvento e il Natale
Don Giuseppe
Per domenica 1 dicembre 2024
III AVVENTO “ C “ (Lc.7,18-28)
La prossima domenica di Avvento ha come titolo: “le profezie adempiute”. Tutte le nostre attese, le nostre speranze, i nostri desideri si realizzeranno. Come capire se la parola di Dio è efficace? A queste domande cerca di rispondere la parola di Dio.
Il profeta Isaia (45,1-8) scrive agli ebrei esiliati e annuncia loro che la schiavitù sta per finire. Jahvè susciterà un uomo che sarà un suo prezioso strumento. Questo uomo è Ciro, re dei persiani. Questi libererà gli ebrei dalla schiavitù. Potranno ritornare in patria e ricostruiranno le città e il Tempio. Dio sa suscitare suoi strumenti anche tra i non credenti.
Essi saranno chiamati ad essere annunciatori di pace e libertà, nel nome di Dio.
Il Vangelo di Luca ci parla della figura del Battista nella condizione di prigioniero. Giovanni si interroga sulla sua vita e sul suo ministero. Ha fatto il suo dovere di Precursore? Ha preparato il popolo ad accogliere il Messia? In sintesi: la sua vita ha avuto senso o no? Gesù è il Messia? Da cosa capirlo? Gesù non risponde direttamente ma dice di guardare i segni che accompagnano la sua predicazione.
Gesù cita la profezia di Isaia. In essa il Messia predica, consola, guarisce, libera…questi sono i segni del Messia. Giovanni non ha sprecato la sua vita.
Anche per noi è importante riconoscere i segni che ci parlano dell’attualità del messaggio di Gesù. Quando vediamo che ci sono persone che sanno perdonare, accogliere, consolare, che agiscono per creare unità e non divisioni, lì c’è la presenza di Gesù. In queste situazioni di vita si rende presente il vero discepolo di Gesù. Nei discepoli opera Gesù stesso. La conversione verso il Natale ci chiede di essere testimoni veri di Gesù così come Lui ci ha detto.
Paolo scrive ai cristiani di Roma (9,1-5) e dice che gli eletti, gli ebrei, non sono stati degni di accogliere la predicazione di Gesù e neanche degli apostoli. Essi hanno rifiutato il messaggio di salvezza per continuare a vivere nelle loro idee. Paolo si dice pronto a subire la scomunica di Dio pur di poter salvare il suo popolo.
E’ bello avere una coscienza comunitaria che ci porta a volere la salvezza di tutti. Pregare per i lontani e per i vicini che non sanno accogliere la parola di Dio.
A volte noi credenti abbiamo paura a farci cambiare dalla parola di Dio e cerchiamo di continuare a respirare le nostre idee. Dovremmo imparare da Giovanni Battista e da Paolo ad interrogarci sul nostro modo di vivere la fede. Interrogarci e avere il coraggio di cambiare per il bene nostro e dei fratelli e sorelle.
In settimana :
Continua la benedizione e visita alle famiglie
martedì 26: ore 21,00 presso la chiesa parrocchiale di Concorezzo scuola decanale della Parola
mercoledì 27: ore 20,45 elevazione musicale sul Cantico dei Cantici, del gruppo Biscantores
giovedì 28: ore 20,45 in sala Betania cineforum “l’ottavo giorno” sul tema della disabilità
sabato 30: festa di S. Andrea
- ore 09,00 i sabati della Parola
- ore 10,00 incontro post-battesimo per le famiglie che hanno battezzato i figli negli ultimi 6 anni
sabato 30/11 e domenica 01/12 sarà presente l’incaricata con la rivista “scarp de tenis”
domenica 01: ore 16,00 celebrazione Battesimo
Don Giuseppe
Per domenica 24 novembre 2024
II DI AVVENTO "C" (Mc.1,1-8)
Il cammino verso il Natale è costellato di figure e di atteggiamenti da assumere. Oggi ci viene presentata la figura di Giovanni Battista nel Vangelo. Non è però la sua persona che vogliamo considerare, ma il suo messaggio. Il tema che ci viene proposto è la conversione. Vediamo come le letture ci propongono questo tema. La conversione è importante nel nostro cammino verso il Natale.
Il profeta Isaia (19,18-24) ci parla della conversione di tutti i popoli. Israele sarà un testimone importante della misericordia divina. Popoli simbolo del male come l’Egitto e Babilonia si convertiranno e con il popolo ebreo saranno luce di salvezza per tutti i popoli della terra.
C’è una testimonianza che siamo chiamati a dare anche come popolo. Una testimonianza sociale.
San Paolo scrive agli Efesini (3,8-13) e dice di essere stato scelto da Dio per dare testimonianza a tutti i popoli pagani della salvezza portata da Gesù. E’ un compito importante per l’apostolo, ma anche tutti noi siamo coinvolti in questo servizio.
Pensiamo a come essere testimoni in questo Avvento nei confronti delle persone con cui viviamo.
Nessun cristiano può esimersi da questo mandato ricevuto da Dio nel giorno del Battesimo.
Il Vangelo ci propone la figura di Giovanni Battista che predica un battesimo di conversione.
L’Avvento ci chiede di cambiare ciò che nella nostra vita ci impedisce di attendere Cristo.
Può darsi che ci lasciamo prendere dal mondo secolarizzato in cui viviamo. Per queste persone il Natale è festa di regali, di pranzi, di viaggi e di vacanze. La nascita di Gesù sembra non interessare più. Il cristiano deve prepararsi con scelte semplici ma chiare.
Mi chiedo: cosa nella mia vita cristiana deve migliorare? Per prepararmi cristianamente al Natale ci sono scelte di preghiera, di impegno familiare e sociale che posso compiere? Il mio impegno di carità verso chi è povero materialmente e spiritualmente è chiaro? Ho scelto chi e come aiutare? Quale proposito/impegno ho scelto per questo cammino di Avvento?
Buon Avvento a tutti.
In settimana:
da lunedì 18 a venerdì 22: ore 08,15 recita delle lodi
ore 17,30 visita e benedizione alle famiglie
giovedì 21 : ore 21,00 adorazione serale guidata in preparazione al Natale
sabato 23 : ore 09,00 i sabati della Parola
ore 15,30 a Oreno, ritiro di Avvento promosso dall’Azione Cattolica
E’ possibile seguire ogni mattina il “Kaire di Avvento” dell’Arcivescovo Delpini dalle ore 07,00 su Telenova o sul sito della Chiesa di Milano
Don Giuseppe
Per domenica 17 novembre 2024
I AVVENTO "C" (Lc.21,5-28)
La prossima domenica inizia il nuovo anno di vita della Chiesa. Il tempo di Avvento è la prima “stagione” che ci viene presentata. Sei domeniche che ci porteranno a Natale. Le vivremo all’insegna dell’attesa, del desiderio della venuta tra noi di Gesù, re dell’universo.
L’Avvento è il tempo che trascorre dalla prima venuta nella carne di Gesù (Natale) e la seconda venuta alla fine dei tempi. Qui Gesù si presenterà in tutta la sua grandezza e sarà nostro giudice di misericordia.
Il tempo che l’umanità vive tra le due venute è il nostro tempo nel quale vivere come Gesù ci ha insegnato e nell’attesa del suo ritorno sulla terra. Vigilanza, conversione, gioia, perseveranza, frutti di vita buona, sono le caratteristiche che accompagnano il nostro cammino.
Vediamo come la parola di Dio ci parla dell’Avvento. Il profeta Isaia (13,4-11) scrive ad un popolo peccatore.
Questo continua a peccare nonostante i richiami del profeta e di Dio. Isaia parla del giorno del Signore che verrà. In quel giorno Dio punirà le iniquità del popolo, se non si convertirà. La punizione sarà l’esilio.
Cosa che avverrà ad Israele perché non si convertirà. Prima cosa che l’Avvento ci chiede è riconoscere di essere peccatori e impegnarsi a cambiare vita individuando ciò che non va in noi.
Nella lettera agli Efesini (5,1-11) San Paolo ricorda la loro e nostra condizione di peccatori e la richiesta di convertirsi per essere degni di stare davanti a Dio. Paolo fa una lista di comportamenti, pensieri, desideri che sono contrari al volere di Dio. Tutto ciò va riconosciuto e richiede il nostro impegno di conversione.
Riconosciamo anche noi, con tutta onestà, i nostri peccati e proponiamoci di migliorare qualcosa in vista del Natale. Sappiamo essere onesti con noi stessi e impegnati a cambiare. Gesù ci aspetta a Natale migliori di come siamo oggi.
Nel Vangelo di Luca, Gesù ci esorta ad essere attenti e vigilanti circa il presente. Non tutto quello che luccica ai nostri occhi, oggi, è giusto e degno di un comportamento cristiano.
Gesù ci invita a guardare la storia piena di avvenimenti negativi: guerre, pestilenze, fatti terrificanti nella natura, odio e violenza tra umani…tutto quello che stiamo vivendo oggi. Non ci dobbiamo scoraggiare, spaventare, avvilire. Questa è la storia, ma noi siamo dalla parte di Dio. Egli non ci abbandonerà mai. Ci invita a vigilare, perseverare, convertirci, volerci bene e aiutarsi.
Togliamo odio, prepotenza, mormorazione, invidia, gelosia. Ci dobbiamo preparare all’incontro con Lui.
Abbiamo tante iniziative che ci possono permettere di prepararci al meglio al Natale. Scegliamo quello che ci serve di più sia nell’ambito spirituale che in quello della carità.
Riprenderemo ogni domenica un aspetto di questa attesa.
In settimana :
da lunedì a venerdì dalle ore 17,30 Don Giuseppe e Madre Orsolina visitano le famiglie per incontrarle e benedirle
giovedì 14: la Messa delle 08,30 sarà presieduta da Don Maurizio che poi si fermerà per le confessioni o colloqui
ore 15,30 catechesi della terza età presso il centro di via Mazzini
domenica 17: inizio Avvento
ore 15,00 Consiglio Pastorale della Comunità Pastorale
lunedì 18: ore 08,15 recita lodi
ore 17,30 visita alle famiglie e benedizione
Don Giuseppe
Per domenica 10 novembre 2024
CRISTO RE “ B “ (Lc.23,36-43)
La festa di Cristo Re che celebreremo la prossima domenica è la conclusione di questo anno liturgico; è anche un’occasione per riflettere sulla regalità di Gesù e cosa essa porta a noi.
Il profeta Isaia (49,1-7) scrive agli ebrei esiliati, provati dalla fatica della schiavitù e depressi per questa situazione. Il profeta parla di redenzione, riscatto, ritorno in patria.
Dio farà ritornare il popolo, lo riscatterà. Così mostrerà a tutti i popoli la sua grandezza. Il popolo diventerà segno per le nazioni. Attraverso il popolo ebreo le nazioni vedranno la grandezza di Dio.
San Paolo scrivendo ai Filippesi (2,5-11) spiega perché Gesù è Re. La spiegazione non sta tanto nel fatto che è Figlio di Dio, ma che è stato obbediente fino alla morte alla volontà del Padre. Questi vuole la salvezza dell’umanità e il sì di Gesù l’ha realizzata.
Essere Re significa essere obbedienti ad un mandato ricevuto.
Il Vangelo di Luca ci racconta un episodio avvenuto sulla croce. I due malfattori si comportano in modo diverso verso Gesù. Il primo lo insulta e lo maledice, l’altro lo prega di accoglierlo nel suo Regno.
E’ bella l’invocazione del secondo malfattore: “ricordati di me quando sarai nel tuo Regno”. E’ la preghiera che anche noi possiamo rivolgere a Dio.
Entrare nel suo Regno (paradiso) significa ottenere la salvezza. Essa è anzitutto grazia di Dio, ma richiede anche la nostra collaborazione.
La festa di Cristo Re conclude l’anno liturgico pastorale. Penso sia un’occasione propizia per fare un grande esame di coscienza su come abbiamo vissuto questo anno dal punto di vista della fede.
Ci eravamo dati degli obiettivi da raggiungere nel campo della fede? Siamo cresciuti nella consapevolezza di vivere la fede nella vita di tutti i giorni?
Penso sia importante iniziare un nuovo cammino di fede ponendoci degli obiettivi precisi.
Cosa va bene nella nostra vita cristiana, cosa va migliorato, dove possiamo arrivare?
E’ importante essere onesti e sinceri con noi stessi. Chiediamo il dono dello Spirito per prepararci al meglio al nuovo anno liturgico.
In settimana :
giovedì 07: ore 09,00 adorazione silenziosa
venerdì 08: ore 08,30 messa pro-vita
domenica 10: festa di Cristo Re, giornata diocesana Caritas con banchetto di solidarietà
lunedì 11: inizio visita alle famiglie per la benedizione natalizia
Don Giuseppe
Per domenica 3 novembre 2024
II DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE “ B “ (Lc.14,1a 15-24)
La prossima domenica continua a proporci il tema della salvezza aperta a tutti i popoli, a tutte le categorie di persone, se vogliono la redenzione della loro vita.
Il tema missionario associato alla salvezza ci sta accompagnando in queste settimane.
Come la parola di Dio ci propone questi temi?
Il profeta Isaia (56,3-7) dice chiaramente che la salvezza divina è per tutti. Nessuno deve sentirsi escluso; nessuno deve ritenersi inadeguato. Per chi si accosta a Dio c’è la salvezza che consiste nell’entrare nella città santa. Cosa è chiesto a tutti? Di amare il Signore e le sue leggi.
Paolo scrive agli Efesini (2,11-22). Ad essi ricorda che la condizione umana è, essenzialmente, di peccatore.
La fede in Gesù ha il potere di cancellare i nostri peccati, di farci diventare figli suoi e fratelli tra noi. In Gesù sono abbattuti tutti i muri di separazione. Il dialogo, la convivenza, l’aiuto reciproco sono i doni della salvezza portata da Gesù.
Il Vangelo di Luca ci riassume tutto attraverso la parabola degli invitati alla cena. La provocazione del capo dei farisei era: “beato chi potrà mangiare al banchetto del Regno dei cieli”. Cioè beati chi si salverà e, come diceva Isaia, mangerà sul monte del Signore (Sion), alla fine dei tempi.
Gesù dice che questa salvezza non è automatica. Egli fa tanti inviti ma gli invitati non vogliono partecipare.
Non basta sentirsi credenti se poi non si vive la fede in Gesù che si concretizza nei suoi comandamenti.
E’ bello notare che il padrone di casa vuole vedere la sua sala da pranzo piena. Se non vengono gli invitati principali Gesù invita tutti coloro che incontra per strada (cfr funzionario della regina di Etiopia convertito da Filippo sulla strada). E’ bello sapere della volontà salvifica di Gesù verso di noi. Non siamo noi che decidiamo delle redenzioni dell’umanità ma è Dio, buono e misericordioso.
Vorrei ricordare alcuni momenti di fede che ci aspettano in questa settimana. Giovedì ricorderemo la Dedicazione della nostra Chiesa e la sua consacrazione. E’ un’occasione per pensare a come stiamo vivendo e costruendo la nostra comunità cristiana. Tutti sono utili e da accogliere, nessuno deve sentirsi insostituibile.
Venerdì celebreremo la festa di tutti i santi, quelli conosciuti e i santi anonimi. E’ la Chiesa del cielo verso la quale siamo tutti incamminati. Quello è il nostro destino.
Sabato ricorderemo tutti i nostri defunti. Sono le tante persone care e anche sconosciute che ci hanno preceduto nel paradiso. Ci aspettano. Noi con la preghiera li mettiamo nelle mani di Dio e chiediamo loro di accompagnarci nel cammino della nostra vita.
Eucaristia è visita ai cimiteri che ci permettono di tenere viva la loro memoria.
In settimana :
martedì 29:
ore 21,00 a Concorezzo la Scuola della Parola sul libro di Tobia
giovedì 31:
ore 18,00 Messa per la Dedicazione della nostra Chiesa
venerdì 01: Festa di tutti i santi –
le Messe alle ore 9,00 e alle ore 11,00
sabato 02: Commemorazione di tutti i defunti –
Messa alle ore 18,00
domenica 03:
le Messe alle ore 9,00 e alle ore 11,00
ore 16,00 Celebrazione del Battesimo
NB: sarà presente l’associazione “scarp de tennis”
Presso la segreteria sono aperte le iscrizioni al Pellegrinaggio Diocesano a Roma dal 14 al 16 marzo per l’Anno Santo. Iscrizioni entro fine novembre
Don Giuseppe
Per domenica 27 ottobre 2024
I DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE “ B “ (Mc.16,14b-20)
Giornata missionaria
La prossima domenica la nostra diocesi celebra la giornata missionaria. Il tema delle missioni ci ha accompagnato per tutto il mese. Ora dobbiamo pensare a cosa significa per noi essere missionari. Abbiamo capito che essere missionari è una “faccenda” che riguarda tutti i cristiani, dove essi vivono.
Questo non solo perché oggi viviamo in una società secolarizzata, ma perché questo è il modo di essere cristiani. Ce lo dice la parola di Dio dalla prossima domenica in modo chiaro.
Negli Atti degli Apostoli (At.8,26-39) si racconta la conversione di uno straniero etiope, alto funzionario di corte. Queste le caratteristiche che possiamo notare.
L’incontro avviene per opera dello Spirito che porta il diacono Filippo sulla strada. L’attore principale è Dio nella persona dello Spirito Santo. Noi siamo strumenti della missione. Non dimentichiamolo mai.
Il luogo della missione è la strada, dove tutti passano, dove è possibile fare tutti gli incontri con le diverse situazioni umane.
Cosa legge il funzionario? Un passo del profeta Isaia che parla della Pasqua (passione, morte e risurrezione di Gesù). L’annuncio deve partire e arrivare qui. La Pasqua è il centro della nostra fede. Da qui tutto inizia e qui tutto deve arrivare (come senso alla vita).
La conclusione è il Battesimo, cioè entrare nella comunità cristiana da salvati e vivere secondo gli insegnamenti di Gesù. Questo è il cammino di fede che trova il suo traguardo nella celebrazione eucaristica.
Il cristiano maturo è colui che ha capito il valore della messa e vi partecipa tutte le domeniche, altrimenti si è ancora in cammino verso questa meta.
San Paolo scrivendo a Timoteo, suo discepolo, dice che lo scopo dell’apostolo e di ogni cristiano è salvare tutte le genti. Per questo Gesù ha mandato gli apostoli in missione nel mondo. Il compito che ci aspetta è anche per noi la salvezza di tutti. Dobbiamo pregare e testimoniare con la nostra vita che la salvezza è possibile per tutti, a partire da noi.
Il Vangelo di Marco conferma tutto questo detto. Gesù invia gli apostoli in missione con lo scopo di salvare tutte le genti. Noi possiamo salvare tutti? Come?
Gesù ci dice che le nostre armi sono la preghiera, la testimonianza e soprattutto la capacità di vivere le relazioni: guarire, consolare, aiutare materialmente… Così dobbiamo stare vicini alle persone che incontriamo. Filippo diacono ce lo insegna. Lo Spirito ci farà capire cosa dire e fare per loro.
Sentiamoci anche noi inviati in missione.
In settimana :
martedì 22:
ore 21,00 Commissione Territoriale
giovedì 24:
ore 20,30 in sala Betania cineforum sul tema della disabilità
domenica 27:
ore 10,30 Messa unica con la testimonianza di Padre Marco Bennati del Pime.
Al termine della celebrazione breve video missionario e rinfresco per tutti sul sagrato. Sarà possibile salutare Padre Marco
ore 15,30 presso le Madri Canossiane incontro liturgico sul nuovo messale ambrosiano, il suo utilizzo e le potenzialità che ci offre. Guiderà l’incontro Don Norberto Valli
Don Giuseppe
Per domenica 20 ottobre 2024
FESTA DELLA DEDICAZIONE CATTEDRALE "B" (Gv.10,22-30)
La festa della prossima domenica ci porta nel cuore della fede ambrosiana. Si festeggia la Dedicazione della Cattedrale, il Duomo di Milano. Da qui prenderà forma una serie di riflessioni su alcune caratteristiche della vita della Chiesa, ad esempio la missione.
La parola di Dio ci propone alcune riflessioni importanti. Nella I lettura il profeta Isaia (26,1-14a) parla della città di Dio: Gerusalemme. Essa, proprio perché è la città di Dio è splendida, forte, indistruttibile. Dio la difende. Il profeta parlava della Gerusalemme del cielo, quella terrestre sarebbe stata distrutta da lì a poco.
La città terrena, le nostre città terrene finiranno. Noi credenti sappiamo di essere fatti per la città eterna, il paradiso. Quella è la nostra meta. Dio la difende e ci ospita.
Nella II lettura Paolo scrive ai Corinzi e ricorda loro che la città è la Chiesa che loro costruiscono, ha un fondamento ben preciso: Cristo. Senza di Lui si costruisce su basi non consistenti.
Tutti siamo chiamati a collaborare alla costruzione di questa Chiesa, ognuno deve fare la propria parte, sviluppare il proprio talento ricevuto da Dio. Pensiamo a ciò che siamo chiamati a fare anche noi.
Il Vangelo di Gesù ci narra le parole che Gesù ha detto ai suoi apostoli e che dice anche a noi.
Guardiamo le belle chiese, anche la nostra. Ci fanno gioire, ringraziamo chi le ha costruite e progettate.
Non dobbiamo fermarci qui. Bella costruzione della chiesa non significa bella comunità cristiana. Questa si costruisce avendo come pietra fondante Gesù. E’ su di Lui che ci dobbiamo appoggiare. Per noi la Chiesa è quella di San Maurizio, dedicata al beato Card. Ferrari, e anche la Chiesa di Milano, il nostro Duomo.
Essa è la Chiesa Madre di tutte le chiese. In essa si trova il Vescovo che è il riferimento per tutti i credenti della diocesi. Egli guida con le lettere pastorali la nostra Chiesa. Ci indica le priorità e i cammini da percorrere. A lui il nostro grazie e la nostra preghiera.
Pensiamo anche alla nostra parrocchia. Impegnamoci per renderla vivace e diamo il nostro contributo nella preghiera e nell’azione.
In settimana :
giovedì 17: ore 15,30 catechesi terza età presso la sede di via Mazzini ore 21,00 adorazione serale missionaria -
venerdì 18: ore 17,00 confessione per ragazzi, genitori, padrini e madrine della Cresima
sabato 19: ore 15,30 celebrazione della Cresima
la messa della vigilia alle ore 18,00 è sospesa
domenica 20: festa della Dedicazione del Duomo di Milano
Don Giuseppe
Per domenica 13 ottobre 2024
VII DOPO IL MARTIRIO “ B “ (Mt.13,24-43)
Il tema che la prossima domenica ci offre è quello del piano salvifico di Dio che si compirà grazie alla sua volontà di salvezza.
Nella I lettura il profeta Isaia (43,10-21) parla agli ebrei esiliati e promette la salvezza in nome della grandezza di Dio. Il popolo è stato provato con l’esilio, a causa del suo peccato.
Dio vuole la salvezza. Tutti potranno vedere la sua opera liberatrice e glorificheranno la sua potenza.
Come dice il ritornello del salmo responsoriale tutti vedranno che il Signore custodisce la vita del suo popolo.
Paolo nella I lettera ai Corinzi (3,6-13) parla dell’inizio della vita della comunità cristiana di Corinto.
Tutti hanno collaborato alla sua nascita e crescita, ma tutti hanno costruito su un fondamento ben preciso:
Gesù Cristo. Paolo è severo su questo, dice che alla fine ci sarà una verifica davanti a Lui. Noi saremo valutati su che figure e valori avremo costruito la nostra vita.
Mi sembra attuale tale osservazione. Oggi viviamo tanta confusione sui valori di fondo che guidano la nostra vita. Ricordiamoci che il riferimento per i cristiani è Gesù. Impariamo a valutare, anche nella Chiesa, le diverse voci. Vediamo quanto si riferiscono al Vangelo e quanto sono frutto di idee umane.
Il Vangelo di Matteo ci racconta la venuta del Regno di Dio attraverso diverse parabole.
La prima parla del Regno di Dio (la nostra vita, la Chiesa, la società…) come di un campo ben seminato. Esso viene però contaminato da un nemico (il diavolo) con erbaccia. Il rischio è non sapere più cosa è giusto e cosa è sbagliato. C’è di tutto nel campo; ognuno dice la sua idea e questo crea confusione. Gesù dice che questo è normale che avvenga. L’erba buona deve continuare ad essere buona; non deve lasciarsi contaminare dalla zizzania (il male, il pensiero cattivo su cose e persone).
Il male alla fine dei tempi sarà sradicato e bruciato, l’erba buona darà i suoi frutti e risplenderà.
Cerchiamo di avere la forza di affrontare il male, di riconoscerlo.
La parabola del granello di senape ci invita a pensare all’umiltà. E’ finito il tempo in cui la Chiesa era l’unico riferimento delle persone credenti. Ci vuole umiltà, semplicità e soprattutto vera testimonianza cristiana.
Solo così il seme crescerà e darà buoni frutti. Oggi la Chiesa più che di maestri ha bisogno di testimoni.
Lo diceva già San Paolo VI più di cinquant’anni fa.
Cerchiamo anche noi di essere buoni testimoni.
In settimana :
giovedì 10: la messa delle ore 8,30 sarà presieduta da Don Maurizio che si fermerà tutta la mattina per colloqui e confessioni
domenica 13: ore 12,30 pranzo solidale organizzato dal gruppo missionario, sarà presente anche Don Mario Magnaghi
ore 15,30 incontro dei ministri straordinari della parola
Don Giuseppe
Per domenica 6 ottobre 2024
VI DOPO IL MARTIRIO “ B “ (Mt.20,1-16)
Il tema che la sesta domenica dopo il martirio ci presenta è la salvezza. Come ci si salva? Chi ci può salvare?
Il profeta Isaia (45,20-24a) esorta gli ebrei del suo tempo a ritornare a Dio. Il male presente è colpa dei peccati compiuti. Gli ebrei non hanno voluto convertirsi e ora vivono l’esilio.
Jahvè però li salverà perché è buono e misericordioso.
Siamo invitati anche noi a dire: “solo nel Signore si trovano giustizia e potenza.
San Paolo agli Efesini (2,5c-13) dice che la salvezza è soprattutto grazia di Dio. Gesù, buono e misericordioso, ci ha donato la sua grazia salvatrice mediante la sua morte in croce.
All’uomo è chiesto di corrispondere alla grazia divina facendo opere che rendano manifesta la salvezza.
Non possiamo aspettarci tutto da Dio senza far niente. E’ il Vangelo di Matteo che ci manda un po’ in crisi.
Gesù parla del Regno di Dio, della sua manifestazione. Paragona il Regno ad una vigna da coltivare. Essa è il simbolo della nostra vita e della nostra fede. Nella vita ci dobbiamo impegnare facendo fruttificare i talenti ricevuti.
Ciò che ci fa riflettere è l’inizio dell’impegno a far fruttificare i doni ricevuti. C’è chi da sempre (al mattino presto) usa i talenti secondo il disegno divino. C’è chi scopre la fede un po’ più tardi e inizia a far fruttare i doni ricevuti già da adulto. Infine c’è chi inizia il cammino di fede da anziano.
Sono tempi diversi ma ripagati tutti allo stesso modo: con la salvezza eterna. Qui emerge il giudizio umano, l’idea di giustizia nostra che vorrebbe insegnare a Dio (che è buono) come gestire le situazioni.
Noi vogliamo insegnare a Dio a fare il suo “mestiere”.
Dio però non ragiona come noi. Questo ci dà fastidio. Noi siamo abituati a giudicare gli altri secondo i nostri criteri. Ci dà fastidio che questi siano giudicati sbagliati da Dio.
Dobbiamo imparare a vedere l’agire divino come il riferimento per i nostri giudizi.
Dobbiamo essere contenti che Dio usa altri criteri per salvare l’umanità.
Qui si inserisce il tema delle missioni. Il mese di ottobre è il mese missionario e le iniziative proposte sono un invito a considerare la missione come realtà che ci caratterizza. Tutti siamo missionari e tutti ci dobbiamo comportare così.
In settimana :
-giovedì 03: ore 9,00 adorazione silenziosa
-venerdì 04: festa di S. Francesco
-domenica 06: festa della Madonna del rosario
ore 11,00 durante la messa ci sarà la testimonianza di Suor Carla Panzeri
- NB: sabato e domenica sarà presente l’associazione “Scarp de tennis”
-lunedì 07: dalle ore 10 alle ore 12 presso le Suore Canossiane convegno sulla figura di Don Giovanni Moioli a 40 anni dalla morte
ore 21,00 in santuario S. Messa con i preti nativi di Vimercate e che hanno svolto il ministero presso la parrocchia di S. Stefano
Don Giuseppe
Per domenica 29 settembre 2024
V DOPO IL MARTIRIO “ B “ (Lc. 10, 25 - 37 )
Il tema della prossima domenica è la Carità. E’ Gesù che lo propone rispondendo ad una domanda postagli da un dottore della legge: come ottenere la vita eterna? Che potremmo anche tradurre così: come essere felice? Come dare senso alla mia vita?
La risposta di Gesù è la parabola del Buon Samaritano. A differenza del levita e del sacerdote, che passano oltre, lo straniero si ferma, cura, provvede alla guarigione.
L’invito di Gesù, alla fine del brano, è: “va e anche tu fa lo stesso del samaritano”. L’amore, la carità cristiana, che chiede Gesù non è qualcosa di generico, è molto concreto. L’oggetto dell’amore cristiano è il nostro prossimo. Ma chi è il nostro prossimo? Gesù dice che ogni fratello e sorella è il mio prossimo. Lo è soprattutto chi è più bisognoso nel corpo e nell’anima.
Proviamo a pensare chi, nella nostra vita, ha bisogno di noi e come ci comportiamo, da samaritani o da leviti e sacerdoti? Proviamo a pensare ai motivi per cui, a volte, scansiamo l’aiuto dovuto. Fretta, pigrizia, altri presunti impegni importanti? Gesù ci dice che la carità deve venire prima di tutto. Anche le altre letture riprendono questi pensieri.
Paolo scrive ai Romani (13,8-14a) dicendo che il comandamento dell’amore è ciò che compendia tutta la legge cristiana. Vivere nell’amore cristiano significa fare opere luminose; odiare e vivere nell’egoismo, nella prepotenza significa vivere nelle tenebre e quindi lontani da Dio. Il libro del Deuteronomio (6,1-9) anticipa nel tempo cronologico questi pensieri. Mosè dice agli ebrei del suo tempo che tutta la legge che lui ha dato si compendia nell’amore per Dio. Egli va amato con tutto noi stessi. Con il cuore, anche i sentimenti vanno orientati a Dio e l’amore per Lui fa da fondamento ad ogni altro amore; con tutta l’anima, non ci sono altri idoli che attraggono la nostra vita, Dio viene prima di tutto, come importanza. Con tutte le forze, le nostre azioni, comportamenti, devono essere improntati alla carità, non all’odio, al rancore, alla prepotenza, al possesso, alla pigrizia…
Ne abbiamo di riflessioni da fare di fronte a questa parola di Dio.
In settimana :
-mercoledì 25: ore 21,00 presso la libreria “il Gabbiano” incontro
con Don Claudio Burgio, cappellano carcere minorile Beccaria
-giovedì 26: ore 21,00 adorazione serale guidata
Don Giuseppe
Per domenica 22 settembre 2024
IV DOPO IL MARTIRIO “ B “ (Gv.6,41-51)
La nostra riflessione sulla figura di Gesù ci propone l’immagine del pane. Gesù è il Pane disceso dal cielo per la nostra salvezza.
Questo pane è un dono divino, ci dona la vita eterna, se lo mangiamo con fede.
Ci viene chiesto di credere che Gesù è il Pane della salvezza.
Ciò che scandalizza i discepoli è che bisogna mangiare il Pane. Perché? Penso che la loro mente rifletteva su questo: Gesù è un uomo come noi, sappiamo tutto delle sue origini. Non può venire dal cielo e non è possibile mangiare la sua carne. I discepoli avevano appena mangiato i pani moltiplicati da Gesù. Quello era il pane. Gesù poteva fare miracoli ma non dare se stesso come cibo.
A noi Gesù chiede di essere mangiato. Vuole essere nostro nutrimento e ci vuole dare la salvezza mentre lo mangiamo.
Le altre letture ci dicono gli effetti e il motivo teologico del mangiare il pane dono di Dio.
Il profeta Elia nella I lettura (I Re 19,4-8) viene invitato a mangiare un pane dono di Dio. Elia è fuggiasco e deve arrivare al monte di Dio per ricevere gli ultimi “ordini” divini.
Mangiare il pane sarà sostegno nel suo cammino. Anche per noi l’Eucaristia è cibo che accompagna il cammino della nostra vita quotidiana e settimanale.
Nella I lettera ai Corinzi (I Cor.11,23-26) Paolo spiega a quei cristiani perché devono mangiare il Pane e bere il Sangue di Cristo. E’ il memoriale della Pasqua. La messa è l’incontro settimanale con il Cristo morto e risorto. Si vive la Pasqua settimanale.
Sono tanti spunti di riflessione e preghiera che ci sono offerti in questa settimana che ci porta alla nostra festa patronale in onore di San Maurizio.
Vorrei ricordarvi il valore religioso e sociale di una festa patronale e dell’oratorio.
Fare festa è occasione per sentirsi parte di una comunità ed essere contenti di farvi parte. Si invoca il patrono perché benedica le persone della contrada. Si chiede che sia un anno fruttuoso per la vita religiosa e sociale. Si è contenti di stare insieme e condividere alcuni momenti gioiosi.
In occasione della festa si ricordano i defunti della parrocchia che hanno vissuto la loro Pasqua in questo anno. E’ importante anche per sensibilizzare l’impegno di tante persone per le necessità pratiche della vita parrocchiale.
L’assemblea parrocchiale di domenica 15 settembre ci ha ricordato che tutti abbiamo un carisma utile per il bene comune. Ognuno può mettere il suo dono al servizio di tutti. C’è sempre bisogno di tutti.
In settimana :
-giovedì 19: ore 20,45 cineforum presso sala Betania
-venerdì 20: la messa delle ore 8,30 è sospesa
ore 20,45 S. Messa nella chiesa di S.Maurizio
-sabato 21: ore 18,00 ufficio generale per i defunti della parrocchia a seguire apertura stand gastronomico con cena
ore 21,00 spettacolo di cabaret
-domenica 22: ore 10,15 arrivo della fiaccolata scout e accensione del pallone
ore 10,30 Messa unica presieduta da Mons. Elli a seguire pranzo e festa in oratorio
Don Giuseppe
Per domenica 15 settembre 2024
III DOPO IL MARTIRIO “ C “ (Gv.3,1-13)
La figura di Nicodemo nel Vangelo ci pone di fronte ad una prospettiva importante per la fede.
Il credente deve pensarsi sempre in ricerca della Verità, che è Gesù.
Nicodemo è l’uomo intelligente, saggio che cerca Dio, nonostante fosse istruito nella Sacra Scrittura e insegnasse. La ricerca della Verità non è facile per nessuno. Implica coraggio, mente e cuore liberi da impedimenti.
Nicodemo va da Gesù di notte. Non è solo un modo per passare inosservati, è anche il simbolo del buio interiore che vuole essere illuminato.
Chi vive nel buio ha una visione della realtà come nera, buia, fosca. Ha una percezione particolare. Bisogna dissipare le tenebre e vivere nella luce.
Come è possibile compiere questo passo? Cercando la luce, che è Gesù e poi lasciarsi illuminare da Lui.
Ciò avviene mediante l’azione dello Spirito Santo che agisce in noi. Questo cammino è come una nuova nascita, non più terrena ma celeste. L’uomo pieno di Spirito impara a vedere la realtà che lo circonda con occhi diversi, quelli di Gesù. Chi rifiuta la luce continua a vedere il mondo nella prospettiva delle tenebre.
Chiediamo forti il dono dello Spirito perché agisca in noi. Dal giorno del Battesimo e della Cresima agisce in noi, chiede alla nostra libertà di ascoltarlo.
La vita nuova portata dallo Spirito ci è descritta da Isaia (32,15-20). Il mondo sembra tornare ad essere un paradiso terrestre. La natura e l’uomo vivono in sintonia e partecipano dell’amicizia donata da Dio.
Anche Isaia chiedeva abbondante il dono dello Spirito per il suo popolo. Ne aveva bisogno, come anche noi oggi.
San Paolo nella lettera ai Romani (5,5b-11) ci dice che noi siamo ripieni di Spirito Santo. Esso è dono d’amore di Dio. In Gesù ci è stato fatto questo dono.
Ciò significa che vivere da credenti significa vivere guidati dall’amore divino. Esso è dono, fatto e ricevuto, è perdono misericordioso, giustizia, pace, fraternità.
Tutto questo ha voluto donare Gesù morendo sulla croce. Noi siamo invitati a meditare queste parole così da far crescere in noi l’immagine di Cristo crocifisso.
In settimana :
martedì 10: ore 15,30 riprende il cammino di catechesi della terza età presso il centro di via Mazzini
sabato 14: festa dell’Esaltazione della Croce
domenica 15:
ore 11,00 durante la messa saranno benedetti i diari nei primi giorni dell’anno scolastico
ore 15,00 assemblea parrocchiale S. Maurizio presso sala Betania.
il tema dei ministeri (servizi) sarà introdotto dalla teologa Serena Noceti
Siamo tutti invitati a partecipare
NB : continuano le iscrizioni al catechismo per il primo anno presso la segreteria
Don Giuseppe
Per domenica 8 settembre 2024
II DOMENICA DOPO IL MARTIRIO “ B “ (Gv. 5,37-47)
La prossima domenica ci fa entrare ancora più in pienezza nel mistero di Gesù e quindi di Dio Padre.
Questi è Colui che abbiamo atteso, desiderato perché diventasse riferimento fermo per la nostra vita cristiana. La parola di Dio ci aiuta ad entrare in questo mistero.
Nella prima lettura il profeta Isaia (63,7-17) scrive agli Ebrei in esilio. Parla loro di Dio come Colui che libererà il popolo dalla schiavitù. Lo farà tornare in patria e lo aiuterà a ricostruire. Perché questo?
Perché Dio ama il suo popolo, da sempre. Lo vede spesso peccatore e pronto ad allontanarsi da Lui, ma lo ama.
Isaia allora eleva a Dio queste parole: “non essere insensibile verso noi peccatori, tu sei nostro Padre… sei nostro redentore, non lasciare indurire il nostro cuore, ritorna per amore dei tuoi servi”.
La conversione che il profeta chiede è personale, ma anche collettiva, del popolo.
E’ un richiamo forte anche per noi.
Nel Vangelo Gesù offre al credente la testimonianza che il Padre continuamente gli dona; nel Battesimo, nella predicazione, nei miracoli, nella Trasfigurazione, sulla croce.
Ma l’uomo non crede a queste testimonianze, rifiuta Gesù e quindi anche il Padre.
Ci mette in guardia anche dall’uso della parola di Dio. L’uomo cerca di adattarla a sé, di usarla per giustificare i propri comportamenti. Questo facevano i farisei.
Cercavano la gloria umana, i riconoscimenti degli amici. Non cercavano di piacere a Dio ma agli uomini.
Ma sarà la parola di Dio stesso che accuserà chi si comporta così.
All’inizio di un nuovo anno pastorale e sociale ci è chiesto un esame di coscienza forte.
In settimana :
giovedì 05: ore 9,00 adorazione silenziosa
domenica 08: festa della Natività della Beata Vergine Maria, inizio ufficiale dell’anno pastorale
riprende la messa delle ore 11,00
NB: domenica 15 settembre, nel pomeriggio alle ore 15,00 terremo la terza assemblea parrocchiale per tutte le persone impegnate in parrocchia. E’ un momento forte e impegnativo. Può essere fruttuoso se tutti parteciperanno con la voglia di costruire e non di distruggere.
Il tema sarà il valore del servire. Ogni impegno è un servizio alla comunità. Tanto più capiamo il suo valore tanto più ci impegneremo a viverlo.
Cosa possiamo fare per migliorare la nostra vita parrocchiale? Non basta dire che le cose non vanno bene.
Concretamente cosa possiamo/dobbiamo fare?
Una teologa, Serena Noceti, esperta nel ministero laicale ci aiuterà a capire come da laici possiamo essere utili alla Chiesa. Non si può mancare!
Don Giuseppe
V DOPO PENTECOSTE “B” (Gv.12,35)
La parola di Dio della prossima domenica ci parla della volontà di Dio di fare Alleanza con l’uomo. Per Dio è importante avere l’uomo come interlocutore. Creato ad immagine e somiglianza di Dio, l’uomo è chiamato a specchiarsi nella faccia divina.
Il libro della Genesi (17,1b-16) ci racconta dell’Alleanza tra Jahvè ed Abramo. Jahvè vede la giustizia di Abramo, la sua fedeltà assoluta alle proposte divine. Dio lo sceglie per essere suo alleato. L’Alleanza avviene tra due parti uguali per forza, prestigio, aiuto da prestare. Qui Jahvè è superiore ad Abramo però non rinuncia a farsi alleato dell’uomo.
Promette ad Abramo una discendenza e una terra a patto che Abramo sia fedele al patto. La circoncisione sarà il segno concreto dell’impegno umano verso Dio. Già qui notiamo che questo patto è siglato nel sangue. Un giorno sarà Gesù a dare il suo sangue per garantire l’Alleanza con l’umanità.
Ad Abramo e Sara viene cambiato il nome. Ciò indica la superiorità di Dio in questa Alleanza. Dio dispone della vita dell’uomo. Gli chiede fedeltà e impegno. Ancora oggi Dio vuole fare Alleanza con l’uomo. L’Eucaristia è il modo attraverso cui Dio si lega all’uomo. Pensiamo al nostro rapporto con la messa.
Nella lettera ai Romani (4,3-12) Paolo richiama la figura di Abramo come padre nella fede di tutti sia di coloro che sono circoncisi sia di coloro che non lo sono. La Pasqua di Gesù ha abbattuto il muro che divideva un popolo dall’altro. Viviamo nell’Alleanza con Dio. Essa sostiene il nostro cammino umano e spirituale.
Nel Vangelo di Giovanni, Gesù si paragona alla luce e chiede ai credenti di essere figli della luce, avendo come riferimento della propria vita Gesù.
Ci sono persone che rifiutano la luce, pur avendo visto le opere di Dio nel mondo. Ciò fu predetto anche dal profeta Isaia. Anche noi oggi viviamo questa situazione. Dio ogni giorno ci dona tante grazie. Noi spesso non le vediamo o non vogliamo vederle.
La durezza di cuore accompagna sempre la vita umana. Egoismo, invidia, gelosia, prepotenza sono sempre accucciate alla nostra porta e ci condizionano pesantemente. I farisei che credono in Gesù ma non vogliono manifestarlo, sono un altro modo presente nella nostra società : la paura, la vergogna di manifestare ciò che siamo.
Come dice Gesù abbiamo più a cuore la stima degli uomini più che quella di Dio. Impariamo ad avere più coraggio cristiano e fiducia in Dio. Dio non è venuto per condannare ma per salvare coloro che credono in Lui, dopo essersi pentiti dei loro peccati.
Con questo scritto ci salutiamo e ci ritroviamo a settembre.
Buone vacanze a tutti
Don Giuseppe
NB: a partire da domenica 7 luglio e fino al 1 settembre compreso, l'orario delle sante messe subirà la seguente variazione:
sabato ore 18.00
domenica ore 09.00
Ricordo che nei mesi di giugno, luglio e agosto, gli eventuali funerali saranno celebrati solo al mattino
Chi volesse sostenere anche economicamente il Grest può fare un’offerta con la busta e metterla nella cassetta di Mt.6,3l
Per domenica 16 giugno 2024
IV DOPO PENTECOSTE “B” (Mt.22,1-4)
Passate le grandi feste, la liturgia ci propone riflessioni su alcune situazioni di vita: il matrimonio, la prossima domenica, le condizioni per vivere da credenti.
Cosa chiede a noi Dio? Secondo quali princìpi siamo chiamati a vivere?
Tutte e tre le letture ci danno indicazioni preziose:
- La Genesi (18-19) ci narra la distruzione di due città, Sodoma e Gomorra. La causa è la loro vita piena di peccato e incapace di conversazione.
Si salva Lot, nipote di Abramo, a motivo di preghiere di intercessione che erano state fatte per salvare i giusti.
- L' Antico Testamento ci parla di punizioni divine per metterci in guardia dai comportamenti sbagliati.
Dio vuole la salvezza degli uomini
Anche Paolo scrivendo ai Corinzi (6, 9-12) fa una lista di peccati che impediscono agli uomini di avere la vita eterna.
Possiamo ricondurre tutti gli atteggiamenti descritti alla giustizia: essere giusti è cosa gradita a Dio. La giustizia, secondo la Bibbia, è l'obbedienza ai comandi di Dio e poi, sono per l'uomo.
Al prossimo si deve rispetto, aiuto, consolazione; l'altro non è un oggetto a mia disposizione ma un fratello.
- Il Vangelo di Matteo ci dice tutto questo attraverso la parabola degli invitati al banchetto di nozze preparato dal re per i suoi dignitari (noi). Il banchetto è l'Eucarestia domenicale, è anche la vita eterna.
Il rifiuto di partecipare al banchetto è il rifiuto di Dio. Questi rimane sullo sfondo della vita dei suoi dignitari ma non trasforma veramente le loro vite.
Pensiamo al nostro rapporto con la messa: andremo in vacanza ma, la messa è nei miei programmi oppure no?
Se abbiamo capito la bellezza dell'invito che Gesù ci fa ogni domenica, dovremmo andarci anche in vacanza.
Siamo invitati a capire l'importanza di questo sacramento. Se non andiamo noi a messa, Dio chiama altre persone che forse noi giudichiamo indegne di partecipare al banchetto eucaristico
Sono gli invitati che il re manda a chiamare, perchè Lui la festa dell'Eucarestia la vuole vivere.
C'è un ultimo particolare che il Vangelo presenta: l'abito nuziale che è la veste del Battesimo, essa ci permette di entrare al banchetto eucaristico e alla vita eterna.
Però questa veste bisogna indossarla, non averla significa non essere pronti alla vita eterna.
Pensiamo ai nostri comportamenti verso l'Eucarestia e la vita cristiana.
Anche in vacanza ricordiamoci chi siamo e chi è coloui che ci ama veramente.
Don Giuseppe
In settimana:
mercoledì 11: ore 19.30 CAEP
domenica 16 : ore 16,00 celebrazione Battesimi
NB: a partire da domenica 7 luglio e fino al 1 settembre compreso, l'orario delle sante messe subirà la seguente variazione:
sabato ore 18.00
domenica ore 09.00
Ricordo che nei mesi di giugno, luglio e agosto, gli eventuali funerali saranno celebrati solo al mattino
Per domenica 9 giugno 2024
III DOPO PENTECOSTE “B” (Mc.10,1-12)
Il tempo dopo la Pentecoste è il tempo della Chiesa. Esso si divide in tre parti. La prima è quella che stiamo vivendo. Ci narra la storia della salvezza a partire dalle origini.
La seconda parte inizia a fine agosto, dopo il martirio di Giovanni Battista. E’ il tempo del Nuovo Testamento e ci dice che Gesù è l’atteso dal popolo d’Israele e da tutti i popoli.
La terza parte inizia a metà ottobre, dopo la festa del Duomo di Milano. Ci parla della Chiesa, corpo di Cristo e sua continuazione. Si conclude con l’inizio dell’Avvento.
Cosa ci propone questa settimana la parola di Dio? Un tema importante, bello ma anche faticoso e difficile da vivere: il matrimonio.
Vediamo cosa le tre letture ci dicono al riguardo.
La Genesi (2,18-25) ci racconta la creazione della donna. Notiamo queste considerazioni.
La donna è creata simile, non uguale, all’uomo. E’ un aiuto per l’uomo. In lei deve cercare un aiuto per completarsi. Non si parla di possesso, priorità, superiorità. Sono sullo stesso piano. L’immagine della costola indica questa parità. Sono creati dalla stessa materia.
Il sonno, in cui l’uomo cade, è il simbolo dell’amore. Solo in un rapporto vero d’amore si può realizzare una buona convivenza. L’amore va cercato, costruito, alimentato ogni giorno, non si può darlo per scontato.
La lettera agli Efesini (5,21-33) ribadisce queste idee. Paragona la donna alla Chiesa. Essa deve essere amata dal marito. Tutti e due sono sottomessi l’una all’altro ed entrambi a Dio. Il matrimonio cristiano è sacramento (segno) dell’amore di Cristo per la Chiesa.
Il cammino dei credenti che vogliono il matrimonio sacramento è questo, rendere simile all’amore divino il loro amore. Cosa significa amarsi tra coniugi? E in famiglia? Quali caratteristiche vedo nella mia vita coniugale come punti di forza? Quali fatiche, difficoltà, delusioni, amarezze? Da dove nascono? Qual è il progetto di vita matrimoniale scelto, gli siamo fedeli?
Il Vangelo di Marco ci propone la parola di Gesù sul matrimonio. Cosa ci dice? Anzitutto che la famiglia è una cosa seria, non si improvvisa o non la si cerca per non restare soli.
E’ fatta di caratteristiche basate sull’amore, la conoscenza vera, reciproca. Essa richiede il dialogo, il confronto ancora prima di vivere insieme. Il fidanzamento o la convivenza prima del matrimonio non è tempo di passaggio ma di conoscenza e di scelte. Siamo fatti per vivere insieme? Siamo fatti per il matrimonio? Su cosa stiamo costruendo la nostra unione? La fede è presente nel nostro percorso? Quanto è importante nelle nostre scelte?
Se questa fase è vissuta bene Gesù ci dice il perché la separazione non dovrebbe esserci. Ma nella vita complessa si possono creare situazioni non immaginabili prima. Essere bugiardi è, purtroppo, una delle caratteristiche dell’essere umano. E’ importante farsi aiutare per capire bene cosa si sta vivendo.
La prossima domenica sia un’occasione bella per contemplare il proprio matrimonio e rilanciarlo.
Don Giuseppe
In settimana:
martedì 04: per la terza età in via Mazzini recita del rosario a conclusione dell’anno pastorale
mercoledì 05: ore 18,30 in sala Betania incontro promosso dalle Acli sul significato delle prossime elezioni europee
giovedì 06: ore 09,00 adorazione silenziosa
venerdì 07: festa solenne in onore del Sacro Cuore di Gesù
sabato 08: ore 18,00 S. Messa con mandato agli animatori del prossimo Grest, celebra don Davide
lunedì 10: inizio Grest
NB: sabato e domenica la cooperativa Il Germoglio vende fiori per l’autofinanziamento, è una proposta della Comunità Pastorale
Per domenica 2 giugno 2024
CORPUS DOMINI “B” (Mc.14,12-16. 22-26)
Il prossimo giovedì e poi la prossima domenica celebreremo la festa solenne in onore dell’Eucaristia cioè del Corpo e del Sangue di Gesù. E’ una grande occasione per riflettere sulla presenza reale di Gesù tra noi e di adorarlo nella preghiera.
E’ anche un’occasione per riscoprire il valore della Cena del Signore. Partecipiamo ad essa tutti i giorni o tutte le domeniche a sappiamo cosa stiamo vivendo? Proviamo a capire meglio il valore di questo sacramento che deve diventare il distintivo del credente e che spesso diventa solo un momento occasionale nella nostra vita.
Troppi impegni, veri o presunti, la pigrizia, la non comprensione piena della Cena del Signore ci portano a non dare la giusta importanza a ciò che viviamo.
Nella Cena del Signore noi facciamo memoria della morte redentrice di Gesù sulla croce. Lo ringraziamo per questo suo gesto d’amore grande. Ha donato la sua vita per tutti.
Siamo chiamati a fare altrettanto per il nostro prossimo. Sappiamo che non è facile amare tutti; è difficile non emarginare, non invidiare, non essere gelosi di chi ci sta attorno. Amare è qualcosa di più. Noi per chi siamo disposti a dare qualcosa della nostra vita: del tempo, dell’energie, delle capacità, dell’ascolto…?
Vivere l’Eucaristia significa tutto questo. Non basta passare del tempo a contemplare il suo Corpo nell’adorazione se poi usciti di chiesa non sappiamo vedere il nostro prossimo.
Su questo siamo chiamati tutti a convertirci seriamente. Il libro dell’Esodo (24,3-8) celebra l’Alleanza tra Jahvè e il popolo d’Israele. Tale patto è suggellato dal sangue.
Ciò indica la fatica grande che Dio e l’uomo vivono nella reciproca Alleanza.
Andare d’accordo, aiutarsi, proteggersi, consolarsi… sono atteggiamenti che non vengono spontanei.
Dobbiamo volerli.
Il Vangelo di Marco ci racconta l’Ultima Cena di Gesù. Indica anche lo stile con cui vivere la Cena del Signore per noi. Tutto parte dalla domanda : “dove vuoi che prepariamo la Pasqua?”
C’è una sala della Comunione (Chiesa) in cui tutti insieme siamo invitati da Gesù a mangiare con Lui (Eucaristia). Ci sono tutti in quella sala: traditori, rinnegatori, paurosi. A questa Cena Gesù invita tutti.
Anche nelle nostre assemblee eucaristiche tutti siamo invitati e Gesù vuole stare con tutti. Perché noi facciamo distinzioni, separazioni, esclusioni, seminiamo invidie, gelosie…?
Poi Gesù spezza il Pane e lo distribuisce; dona il Vino perché tutti ne bevano. Il tutto dicendo di fare memoria nei secoli.
Noi oggi ubbidiamo a questo comando celebrando l’Eucaristia. Il Pane e il Vino ci fanno ricordare la salvezza che Gesù ci ha donato sulla Croce.
Impariamo ad essere riconoscenti a Dio per quello che ci ha fatto e impegnamoci a mettere in pratica gli insegnamenti che ci vengono da Lui.
Don Giuseppe
In settimana :
mercoledì 29: ore 20,45 rosario in via Passirano 32
giovedì 30: Corpus Domini
ore 08,30 celebrazione delle Lodi ed esposizione eucaristica, possibilità di adorazione
fino alle 20,15
ore 20,30 S. Messa e benedizione solenne
venerdì 31: Visita di Maria a Elisabetta
ore 20,45 rosario in Chiesa S. Maurizio
domenica 02 giugno Festa Corpus Domini
ore 09,00 durante la Messa sarà amministrato il Sacramento dell’Unzione dei malati
ore 11,00 Messa con Battesimo
ore 21,00 Processione eucaristica a Oreno
Per domenica 26 maggio 2024
SS TRINITA’ “B” (Gv15,24-27)
Inizia il grande tempo dopo la Pentecoste. E’ il momento di vivere tutto ciò che la Quaresima e la Pasqua ci hanno suggerito. Come posso vivere da credente la mia vita quotidiana? Come i doni dello Spirito possono guidare la mia vita?
La liturgia della prossima domenica ci pone nel mistero divino. La Chiesa ci fa riflettere e pregare sul mistero della Trinità. Cosa ci dice la Parola riguardo al mistero divino? Il libro dell’Esodo (33,18-23; 34,5-7a) ci dice chiaramente che Dio è un mistero. Non possiamo tenerlo nelle nostre mani e fargli fare quello che vogliamo. Si può intravedere qualcosa di Dio ma non si può comprendere tutto. Cosa caratterizza il mistero divino? L’Esodo ci dice che è la misericordia ciò che ci parla di Dio.
Una misericordia che dura per mille generazioni.
Noi possiamo capire Dio attraverso la sua rivelazione cioè il suo amore per noi che si manifesta nei molteplici doni che ogni giorno ci vengono elargiti.
San Paolo scrive ai Romani (8,1-9b) e dice che coloro che hanno conosciuto il mistero di Dio vivono guidati dallo Spirito e non secondo la carne (la mentalità del mondo).
I frutti dello Spirito, Paolo li elenca in altri passi delle sue lettere e sono i modi di vivere la carità, verso Dio, nella preghiera, verso il prossimo nella generosità, giustizia, perdono, consolazione, vicinanza…
Le opere della carne sono l’egoismo, l’ingiustizia, l’indifferenza, la violenza, l’invidia, la gelosia, l’esclusione..
Il mistero divino ci chiede di scegliere chi seguire.
Il Vangelo di Giovanni ci parla della Trinità e della loro unione come persone e come attività.
Tutte e tre le persone “lavorano” in sintonia. Il Padre ha il grande piano di salvezza per tutta l’umanità; il Figlio realizza la salvezza mediante la Pasqua; lo Spirito Santo ci aiuta a vivere la vita nuova che Gesù ci ha dato. Ci fa vivere quello che Gesù ci ha insegnato.
Mettiamoci anche noi alla scuola di Dio. Impariamo a vivere come Gesù ci ha insegnato. Lasciamoci guidare dallo Spirito Santo nel modo in cui costruiamo la Comunità.
Don Giuseppe
In settimana :
martedì 21: ore 19,30 partenza del pellegrinaggio per Caravaggio
mercoledì 22: ore 20,45 rosario in via A. Motta (Mirko Barazzetta)
sabato e domenica: durante le messe si vota per il rinnovo del Consiglio Pastorale di Comunità Pastorale
lunedì 27: ore 20,45 rosario Chiesa S. Maurizio
mercoledì 29: ore 20,45 rosario in via Passirano 32
giovedì 30: festa Corpus Domini:
ore 08,30 celebrazioni delle Lodi ed esposizione eucaristica
ore 20,15 riposizione
ore 20,30 S. Messa e benedizione solenne
NB: durante la giornata è possibile pregare davanti al Santissimo singolarmente o a gruppi
venerdì 31 ore 20,45 rosario Chiesa S. Maurizio a conclusione del mese mariano
domenica 02 giugno: Corpus Domini
ore 09,00 S. Messa e amministrazione sacramento dell’Unzione degli Infermi
ore 11,00 S. Messa con Battesimo
ore 21,00 processione solenne a Oreno in onore del Corpus Domini
NB: si cercano due uomini volontari per portare il baldacchino
Per domenica 19 maggio 2024
Con questa solennità finisce il tempo pasquale e inizia il tempo in cui vivere guidati dalla grazia dello Spirito Santo. Questa festa era già vissuta dagli ebrei che ricordavano il dono della legge ricevuto sul monte Sinai.
Ora per i credenti c’è una nuova legge, quella dello Spirito che entra nei nostri cuori.
Vediamo come la parola di Dio ci presenta questa festa.
Il libro degli Atti degli Apostoli (2,1-11) descrive ciò che era accaduto quel giorno. La cornice è quella tipica delle teofanie (apparizioni divine). Come sul monte Sinai, Mosè aveva ricevuto la legge in una cornice simile, così ora gli apostoli ricevono lo Spirito che cambierà definitivamente la loro vita.
In loro, lo Spirito, ha operato il dono delle lingue. Annunciavano a tutti i popoli la resurrezione di Gesù.
Perché in tutte le lingue? Per far capire che la fede cristiana non è per qualcuno solo, ma è destinata a tutti i popoli della terra.
Oggi significa la capacità dei cristiani di parlare le lingue delle situazioni umane. Il cristiano deve imparare a parlare e capire la vita del prossimo.
Aiutare il prossimo significa, oggi, capire chi è e aiutarlo per quello che è. Compito non facile, ma importante.
San Paolo scrivendo ai Corinzi (I Cor.12,1-11) descrive i diversi carismi che possono essere presenti in una comunità cristiana.
Sono molti e vari, sono tipici di ogni persona umana. Tutti questi doni non sono da vivere privatamente o per proprio vantaggio, ma per il bene comune della comunità cristiana. Ciascuno di noi deve capire qual è il proprio dono e come lo sta mettendo a servizio della propria comunità, famiglia, ambiente di lavoro, scuola, parentado…
L’importante è che l’obiettivo sia l’edificazione della comunità, il bene del prossimo. Abbiamo tutti da imparare.
Il Vangelo di Giovanni (14,15-20) completa il discorso legato al dono dello Spirito Santo. Cosa ci dice?
Anzitutto che Gesù ci donerà lo Spirito. Egli ci aiuterà a comprendere meglio chi è Gesù. Osservando i suoi comandamenti lo conosciamo meglio e lo seguiamo da veri discepoli. Lo Spirito sarà per noi un Avvocato difensore davanti al Tribunale divino.
Infine ci promette la sua vicinanza nella Parola e nei Sacramenti (soprattutto l’Eucarestia).
Abbiamo tutti gli strumenti necessari per poter affrontare la vita quotidiana. Lo Spirito ci assiste sempre.
Don Giuseppe
In settimana :
mercoledì 15: ore 20,45 rosario in via Passirano 7
venerdì 17: ore 17,30 confessioni II gruppo dei ragazzi/e che riceveranno la Prima Comunione
sabato 18: ore 10,00 incontro coi genitori del post-Battesimo
ore 15,00 incontro dei ministri straordinari dell’Eucaristia
ore 18,00 Veglia di Pentecoste, nella messa, Professione di fede dei ragazzi/e di 3^media
domenica 19: ore 11,00 Prima Comunione
lunedì 20: ore 14,00 pet-terapia con gli asini a Mezzago per il gruppo della 3^ età e non solo
ore 20,45 rosario nella chiesetta di S. Maurizio
NB:
sono ancora aperte le iscrizioni al pellegrinaggio serale a Caravaggio del 21 maggio
in segreteria si ricevono le iscrizioni per il pellegrinaggio del 14 giugno a Fontanellato sulle orme del beato card. Ferrari
Per domenica 12 maggio 2024
ASCENSIONE (Lc.24,36b-53)
La festa dell’Ascensione avvia il compimento del tempo pasquale. Quaranta giorni dalla Resurrezione Gesù ritorna al Padre. Dà le ultime disposizioni agli apostoli per continuare la sua opera nel mondo.
E’ una festa importante che vivremo in due momenti, il giovedì e la domenica.
Per capire meglio questo aspetto della Pasqua rivolgiamoci alla parola di Dio.
Il libro degli Atti degli Apostoli (1,6-13a) ci racconta la scena dell’Ascensione. Gesù si trova con i suoi apostoli. Promette loro il dono dello Spirito Santo. Questo farà capire loro tutto quanto riguarda il mistero divino. Il dono dello Spirito che ci apprestiamo a ricevere farà capire anche a noi la Pasqua di Gesù, se ci apriamo alla sua azione.
Poi Gesù chiede agli apostoli di diventare suoi testimoni in tutto il mondo. Tutti sono chiamati alla salvezza.
La Chiesa è missionaria dagli inizi. Infine Gesù sale al cielo e, sembra, lasciare orfani gli apostoli. In realtà questa festa ci è necessaria per compiere un salto di qualità nella fede. Siamo chiamati a diventare adulti nella vita cristiana. Non dobbiamo aspettarci sempre un intervento divino che risolva i nostri problemi, le nostre paure, le nostre indecisioni. Gesù sarà con noi per sempre nei segni della Parola e dei Sacramenti.
Nel Vangelo Gesù appare agli apostoli riuniti nel Cenacolo in preghiera e in attesa di ricevere lo Spirito Santo. Si fa riconoscere come il crocifisso risorto, mangia con loro in segno di piena comunione.
Ricorda loro che il dono dello Spirito farà ricordare e interpretare tutta la sua vita soprattutto la passione, morte e resurrezione. Noi, come gli apostoli, abbiamo sempre bisogno di imparare a conoscere il vero volto di Gesù.
Anche San Paolo scrivendo agli Efesini ricorda loro la portata della Pasqua di Gesù. L’Ascensione è un aspetto del mistero pasquale. Gesù ritorna al Padre da dove era venuto perché ha compiuto la sua missione salvifica. Su questa terra ha affidato agli uomini compiti diversi a seconda dei carismi di ognuno. Lo scopo è l’edificazione della comunità cristiana.
Facendo questo anche noi ci glorifichiamo e possiamo entrare nel paradiso; infatti siamo diventati uomini e donne perfetti come Gesù.
Don Giuseppe
In settimana :
lunedì 06: ore 20,45 rosario nella chiesetta di S. Maurizio
martedì 07: ore 15,30 rosario per la terza età in via Mazzini
ore 21,00 lectio divina a Concorezzo
mercoledì 08: ore 20,45 rosario nei cortili (via Istria 5)
giovedì 09: Ascensione – ore 18,30 S. Messa presieduta da don Maurizio
domenica 12: Ascensione, festa della mamma con il banco vendita dei fiori
ore 11,00 il 1° gruppo di ragazzi riceverà la Prima Comunione
NB:
in segreteria si ricevono le iscrizioni al pellegrinaggio serale a Caravaggio del 21 maggio
iscrizioni per visita alla fattoria di Mezzago pet-terapia con gli asini il 20 maggio pomeriggio
iscrizione pellegrinaggio sulle orme del card. Ferrari a Fontanellato il 14 giugno
Per domenica 5 maggio 2024
VI DI PASQUA “ B “ (Gv.15,26-16,4)
La VI domenica di Pasqua ci presenta la figura dello Spirito Santo, la terza persona della Trinità.
Ci viene presentato come un dono utile per capire meglio il mistero divino. L’azione dello Spirito è il motore della storia personale e del cammino della Chiesa. La parola di Dio ci parla dell’azione dello Spirito nella vita degli uomini e della Chiesa.
La prima lettura (At.26,1-23) racconta la difesa tenuta di Paolo davanti al re Agrippa. Paolo ripercorre la sua vicenda personale di ebreo, fariseo zelante e persecutore della fede cristiana. Sulla via di Damasco la rivelazione divina operata dallo Spirito Santo cambia la sua vita. Infatti inizia a conoscere veramente il volto di Dio.
La domanda di Paolo è anche la nostra: “ chi sei, Signore?” “Io sono Colui che tu perseguiti”.
La nuova visione divina cambia la vita di Paolo.
Può cambiare anche la nostra, se lo vogliamo.
Nella seconda lettura Paolo scrive ai Corinzi (I Cor.15,3-11) e racconta la sua conversione e la unisce al Kerigma (nocciolo della fede). La Pasqua di Gesù può cambiare la vita. Paolo ne è l’esempio.
Paolo ha visto il crocifisso risorto, come gli altri Apostoli. Ciò diventa un’investitura per lui. La fatica della sua conversione gli ha permesso di vivere con forza la testimonianza di Gesù.
“La grazia di Dio ha faticato in me”. Quante volte la grazia divina fatica anche nella nostra vita. Impariamo a vivere l’umiltà di fronte all’azione divina verso noi.
Nel Vangelo Gesù promette lo Spirito Santo. Questi ha la funzione di dare testimonianza a Gesù. Ci fa capire che la Pasqua era necessaria alla nostra salvezza. Il suo dono nella Pasqua ci ha dato la salvezza e la vita eterna. Alla luce della Pasqua e dell’azione dello Spirito, dobbiamo imparare a leggere i fatti della nostra vita; a non scandalizzarci del Vangelo di Gesù, delle sue parole, dei suoi gesti.
Ci preannuncia tempi difficili per vivere la fede: persecuzione, emarginazione, derisione, apparente inutilità della fede…
Lo Spirito, se ascoltato, ci aiuterà a capire e a vivere al meglio queste situazioni.
Impariamo ad essere docili all’azione dello Spirito.
Don Giuseppe
In settimana :
mercoledì 01 maggio: ore 20,45 inizio del mese mariano con la recita del rosario presso la chiesa di S. Maurizio
giovedì 02 maggio: ore 9,00 adorazione silenziosa
venerdì 03 maggio: ore 21,00 messa contemplativa della Comunità ad Oreno – 1° venerdì del mese
domenica 05 maggio: ore 16,00 celebrazione dei Battesimi
NB:
sono aperte le iscrizioni al pellegrinaggio serale a Caravaggio del 21 maggio
mercoledì sera recita del rosario nei cortili, chi volesse può dare la propria adesione in segreteria
lunedì 20 maggio nel pomeriggio uscita pet-terapica a Mezzago per la III età e non solo. (vedere in bacheca la locandina preparata dal movimento III età); le iscrizioni si ricevono presso la segreteria
Per domenica 28 aprile 2024
V DI PASQUA “ B “ (Gv.17,1b-11)
La quinta domenica di Pasqua continua a parlarci della resurrezione di Gesù e delle conseguenze che essa ci chiede.
La prima lettura tratta degli Atti degli Apostoli (7,2-54) racconta la storia della salvezza secondo l’insegnamento di Stefano.
Il primo diacono è già stato arrestato ed ora viene processato. Dopo le accuse mossagli, ora è lui che si difende. Narra la storia della salvezza mostrando l’amore di Dio per il popolo a partire dalla chiamata di Abramo e dei Patriarchi e attraverso l’esodo e Mosè, arriva a Salomone e al Tempio costruito per dare a Dio una casa in cui è possibile incontrarlo. Di fronte a questa benevolenza divina si pone il peccato degli ebrei.
Al tempo di Mosè si costruirono un idolo d’oro e anche in seguito furono ribelli a Dio, fino ai giorni di Stefano. Ora, dice il diacono, l’opposizione è a Gesù, il Giusto perseguitato e ucciso.
Questo discorso suscita la reazione violenta degli ebrei che uccisero Stefano.
Paolo scrive ai Corinzi (1Cor.2,6-12) e dice che l’insegnamento pasquale degli apostoli non viene da intelligenza umana o sapienza umana, è dono di Dio. Lo Spirito Santo suscita nei credenti una disposizione d’animo capace di capire meglio il messaggio di Gesù. A questo si oppone la sapienza del mondo che si fonda sulla violenza, la cattiveria, l’invidia, la gelosia, l’imbroglio. Così non si conosce più Gesù ma si ascoltano voci che parlano di Lui.
Il Vangelo di Giovanni è un po’ difficile. Fa parte dei discorsi di addio di Gesù. E’ il suo testamento spirituale.
Egli afferma di essersi fatto uomo per salvarci. Il Padre gli ha affidato questo compito e Gesù cerca di realizzarlo attraverso l’insegnamento, i miracoli e soprattutto la sua passione, morte e resurrezione.
Capire questi insegnamenti di Gesù significa conoscere il Padre e il suo disegno sulla storia dell’umanità.
A noi credenti del crocifisso risorto è chiesto di capire e testimoniare Gesù.
Vorrei spendere due parole riguardo al rinnovo del Consiglio Pastorale di Comunità Pastorale.
Anzitutto è un Consiglio che vuole valorizzare i laici. Essi hanno il compito di consigliare. In forza del battesimo ricevuto hanno il dovere morale di aiutare i sacerdoti a costruire la comunità. E’ un compito importante che esprime il “sensum fidei” dei credenti (la fede). E’ possibile candidarsi ed è possibile segnalare persone sagge e costruttori di comunione che entrino nelle liste che il 25/26 maggio saranno votate durante le messe.
Auspico una buona accoglienza di questo invito.
Don Giuseppe
In settimana :
giovedì 25: festa di S. Marco
domenica 28: ore 09,00 Messa celebrata da don Maurizio. Il parroco poi si ferma per incontrare chi lo desidera, ci si potrà confessare o colloquiare
NB: - ricordo l’adesione per la recita del rosario nei cortili o condomini nei mercoledì del mese
sono aperte le iscrizioni al pellegrinaggio serale a Caravaggio del 21 maggio
Per domenica 21 aprile 2024
IV DI PASQUA “ B “ (Gv.10,27-30)
La IV domenica di Pasqua è chiamata del “Buon Pastore”. Si prega per le vocazioni di speciale
consacrazione.
Un invito particolare nella preghiera per il nostro seminarista Andrea Swich. Il Buon Pastore gli insegni lo stile pastorale in questi ultimi anni della sua preparazione all’ordinazione diaconale e presbiterale.
Come la parola di Dio ci presenta il Buon Pastore? Negli Atti degli Apostoli (20,7-12) Paolo si presenta come il Buon Pastore. Infatti compie le opere principali del Pastore; spezza il Pane nell’Eucarestia e aiuta i bisognosi (è vicino e resuscita il ragazzo morto). Il Pastore celebra e dà aiuto a chi a lui si rivolge.
Paolo nella seconda lettura (1Tm.4,12-16) incoraggia il suo discepolo Timoteo ad essere degno del ministero ricevuto come dono. Questo è destinato non alla gloria personale ma al servizio del prossimo.
Questo chiede dedizione appassionata e vigilanza attenta su se stessi.
Nel Vangelo Giovanni indica il Pastore come Colui che, sull’esempio di Gesù, offre la vita per le sue pecore.
Ad esse dedica il tempo, le risorse che possiede, parla con autorevolezza e le pecore lo ascoltano e seguono.
Nessuno può strapparle dalla sua mano. Mi sembra voglia dire che il Pastore cerca tutte le pecore, anche quelle in crisi o che si lasciano attrarre da lusinghe che allontanano da Dio. Il Pastore veglia, cerca di capire e di aiutare chi vuole essere aiutato e lo cerca per questo.
Un compito impegnativo a sulle orme del Pastore unico che è Gesù.
Per questo i pastori hanno bisogno di preghiere, aiuto, comprensione.
Don Giuseppe
In settimana :
giovedì 18: ore 21,00 adorazione serale guidata
domenica 21: annuncio rinnovo del Consiglio Pastorale
NB: - nel mese di maggio il mercoledì sera alle ore 20,45 replicheremo il rosario nei cortili
sono aperte le iscrizioni al pellegrinaggio serale a Caravaggio del 21 maggio; adesioni in segreteria
Per domenica 14 aprile 2024
III DI PASQUA “ B “ (Gv.14,1-11a)
La terza domenica di Pasqua rafforza la nostra fede nella resurrezione.
Tutte le letture ci dicono cosa ha significato per gli apostoli credere in Gesù crocifisso e risorto e quali risultati questa fede ha portato.
Il libro degli Atti degli Apostoli (16,22-34) racconta un episodio che vede protagonisti Paolo e Sila.
Essi sono perseguitati e gettati in carcere. Qui con la potenza divina, riescono a convertire il carceriere e a farsi apprezzare dai compagni di prigione.
Credere in Gesù significa riuscire a resistere alle persecuzioni e ad essere testimoni.
Paolo ai Colossesi (1,24-29) dice che è lieto della sofferenza che sopporta per il bene della Chiesa.
In questo modo si sente a Gesù condividendo la sua sofferenza. Cosa siamo disposti a fare, anche nella fatica, per coloro che amiamo, e per la nostra comunità?
Il Vangelo di Giovanni ci dice la volontà di Gesù che vuole tutti con Lui nel paradiso.
La morte non deve turbarci, spaventarci, angosciarci. E’ un passaggio ad una vita più vera e più piena.
Gesù dice che ognuno ha il suo posto nel cielo. La sua resurrezione gli ha permesso di prenderci e di prepararci un posto. Ognuno di noi ha un posto assegnatogli in paradiso, se lo vogliamo.
Come raggiungere il paradiso ce lo dice Gesù rispondendo a Tommaso. Lui è la Via. Ascoltando la sua parola e imitandone i fatti abbiamo la strada spianata per il paradiso.
Un’altra idea interessante la propone Filippo. “Mostraci il Padre e ci basta”.
Il desiderio di voler vedere il volto di Dio è in ogni credente e sarà esaudito quando arriveremo alla vita eterna. Ma già ora possiamo intuire il volto e lo stile del Padre. Leggiamo il Vangelo e cerchiamo di capire quale volto del Padre emerge.
In definitiva, siamo fatti per la vita eterna e ad essa dobbiamo anelare.
Don Giuseppe
In settimana :
martedì 09: ore 21,00 a Burago la Lectio Divina
giovedì 11: ore 13,30 partenza da S. Maurizio per Castiglione Olona e la Collegiata
domenica 21: durante le messe sarà annunciato il prossimo rinnovo del Consiglio Pastorale della Comunità Pastorale
NB: il pellegrinaggio in Toscana è annullato
Per domenica 7 aprile 2024
La Domenica dell’Ottava conclude il grande giorno di Pasqua.
Una settimana come fosse un solo giorno per meditare e pregare il Crocefisso Risorto.
La parola di Dio ci aiuta a capire meglio questo mistero.
Il libro degli Atti degli Apostoli ( 4,8-24a ) riporta l’arresto di Pietro e Giovanni da parte del Sinedrio.
Non c’è un’accusa precisa, c’è l’invidia per non aver puntato su Gesù come Messia.
Ci sono i fatti: un paralitico guarito, ma non c’è la volontà di credere.
La risposta di Pietro e Giovanni è significativa anche per noi: “ dobbiamo obbedire a Dio e non agli uomini “ . Continueremo a predicare il Crocefisso Risorto, un esempio anche per noi.
Paolo nella lettera ai Colossesi ( 2, 8-15 ) ci invita a non credere alle favole che continuamente ci vengono raccontate riguardo alla fede.
Essa, per noi, è saldamente fondata su Gesù morto e risorto. Così la nostra vita diventa nuova.
Il Vangelo ci racconta l’episodio della fede di Tommaso. Vogliamo perciò considerare il contesto in cui l’episodio avviene . Nella sera di Pasqua Gesù appare agli Apostoli e li invita alla pace.
Siate pacifici e costruttori di pace, anzitutto fra voi e poi con tutti gli altri uomini e donne.
E’ un invito che ripeterà anche otto giorni dopo, apparendo ancora per rafforzare la fede di Tommaso. Qui ci viene presentato come il discepolo incredulo. Non crede che il Crocefisso sia Risorto. Questo avviene anche per noi quando dividiamo i due aspetti di Gesù.
Morte e Resurrezione vanno insieme e costituiscono il messaggio della Pasqua.
Anche per noi , l’invito a non separare i due aspetti della vita di Gesù, rimane forte.
Gesù non si preoccupa se noi abbiamo una fede incompleta e fragile, come quella di Tommaso.
Vuole che ci fidiamo di Lui.
Don Giuseppe
GIOVEDI’ 4 : Ore 9.00 Adorazione silenziosa
VENERDI’ 5 : Primo Venerdì del mese
Ore 21.00 S. Messa Contemplativa della Comunità Pastorale a Velasca
DOMENICA 7 : Della Divina Misericordia e in Albis
Ore 9.00 e 11.00 S.Messa
Ore 16.00 S.Battesimo
LUNEDI’ 8 : Festa solenne dell’Annunciazione dell’Angelo a Maria
Don Giuseppe
Per domenica 31 marzo 2024
AUGURI DI PASQUA
Dammi il supremo coraggio dell’Amore
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare,
di agire, di soffrire,
di lasciare tutte le cose,
o di essere lasciato solo.
Temprami con incarichi rischiosi,
onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell’amore,
e dell’amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita nella morte,
alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore,
che accetta l’offesa,
ma disdegna di ripagarla con l’offesa.
Dammi la forza di amare
sempre e ad ogni costo.
(Tagore)
Sia questo l’augurio per tutti voi
Don Giuseppe
Per domenica 24 marzo 2024
DOMENICA DELLE PALME
La domenica delle Palme ha come scopo di introdurci nei misteri della Settimana Santa. Ci spiega anche con quale stile entrarci.
La liturgia ci propone due schemi diversi.
Il primo schema si raccorda (Gv.11,55-12,11) con il brano della resurrezione di Lazzaro. Sei giorni prima della Pasqua ebraica Gesù è a casa di Lazzaro con i suoi apostoli. Qui avviene l’episodio di Maria che unge i piedi di Gesù con profumo raffinato. Ma l’atteggiamento da avere è anzitutto racchiuso dalla domanda che i Giudei si pongono: verrà, Gesù, alla festa? E’ anche una riflessione. Andremo anche noi alla festa di Pasqua seguendo Gesù? Vorremmo anche noi vivere in pienezza il messaggio che Gesù ci offre?
Gesù, nella casa di Lazzaro, festeggia il ritorno alla vita del suo amico, ma già prepara il suo animo alla Passione. L’unzione di Maria è interpretata come un’anticipazione della sua morte e sepoltura.
Possiamo essere anche noi come Giuda e pensare solo a noi e ai nostri interessi molto umani.
Pasqua significa riposo, viaggi, tavolate con parenti e amici. Tutto lecito. Forse dimentichiamo il mistero che la Chiesa e la nostra fede ci propone.
Il profeta Isaia (52,13-53,12) ci propone uno dei salmi del servo sofferente. Prevale l’idea del giusto chiamato a soffrire ingiustamente per la salvezza di molti.
Entrare nella Settimana Santa significa assumere questo atteggiamento spirituale.
Il secondo schema ci presenta l’entrata solenne di Gesù in Gerusalemme. Egli è il Messia (Gv.12,12-16).
Dopo la sera passata con gli amici Gesù entra nella sua città e così dà inizio alla sua Passione.
Egli entra osannato e accolto come un re. La folla lo acclama. La stessa qualche giorno dopo chiederà la sua rocifissione. Questo episodio ci dice che Gesù è il Re-Messia ma nello stile della pace, della giustizia, della fratellanza, del perdono.
La figura dell’asino richiama queste caratteristiche.
Possiamo cercare Gesù come Dio a patto che capiamo bene cosa Lui intende per Messia. Il rischio di fraintendere è forte e ci può portare a rifiutarlo perché non lo abbiamo conosciuto realmente.
Allora con quale spirito vogliamo iniziare la Settimana Santa? La confessione sara’ un momento importante per la fine del cammino quaresimale o un’abitudine da espletare in fretta?
In settimana :
lunedì-giovedì: ore 17,30 visita e benedizione alle famiglie
martedì 19: ore 21,00 veglia per i martiri missionari a Ruginello
venerdì 22: ore 17,00 Via Crucis ragazzi
ore 18,00 Via Crucis adulti
ore 21,00 ultimo incontro del quaresimale al TeatrOreno
sabato 23: ore 09,00 celebrazione della parola
ore 18,00 messa con le coppie dei fidanzati
domenica 24: ore 10,00 processione con gli ulivi con partenza dal campo sportivo
ore 10,30 S. Messa (unica)
Don Giuseppe
Per domenica 17 marzo 2024
V DI QURESIMA “ B “ Lazzaro ( GV. 11,1-53 )
L’ultima domenica di Quaresima ci fa riflettere sulla figura di Lazzaro, resuscitato da Gesù dopo che era morto e sepolto. Questo miracolo viene spiegato da Gesù come un modo per mostrare la gloria di Dio.
Possiamo dire che Gesù porta a compimento ciò che aveva fatto con la guarigione del cieco nato.
Quella malattia doveva mostrare la potenza divina capace di guarire, ora la gloria di Dio si rivela nella resurrezione. Una nuova vita che rimanda alla morte e resurrezione di Gesù ma anche alla nostra morte e resurrezione nell’ultimo giorno.
In questo episodio Gesù parla di sé e parla a noi del destino a cui siamo chiamati: la vita eterna.
Ci sono diversi personaggi che vivono un loro cammino di fede. Gli apostoli non capiscono inizialmente il gesto di Gesù di recarsi a Betania da Lazzaro e dalle sue sorelle. Vedono il pericolo per Gesù e per loro. Non capiscono come può manifestarsi la gloria di Dio nella morte e nel pericolo.
Ci sono le sorelle di Lazzaro che vedono Gesù come amico e gli pongono la medesima domanda: “se tu fossi stato qui Lazzaro non sarebbe morto”.
Perché tu che sei Dio sei stato lontano da noi? Perché non ci hai aiutato? Noi crediamo in te!
Gesù corregge e fa crescere la loro fede. “Io Sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me non morrà mai”.
Nella vita eterna non ci sarà più dolore, malattia, vecchiaia, morte.
Gesù ci vuole parlare di questo attraverso la resurrezione di Lazzaro.
Le sorelle lo intuiscono e poi la vedono quando Lazzaro esce vivo dal sepolcro. La festa che poi faranno con Gesù dice gratitudine e fiducia in Gesù. Sapevano che sarebbero morti tutti, ma avevano capito che la morte non è l’ultima parola di Dio. Questa è la vita eterna.
Un ultima considerazione vogliamo proporla sui sentimenti di Gesù. Di fronte alla morte dell’amico Lazzaro piange. Gesù non ha paura a manifestare i propri sentimenti.
La vera umanità è fatta di amore, paura, tristezza, gioia. Gesù vive tutto questo e ci chiede di vivere con serenità la nostra vita.
Riflettiamo anche noi su questa pagina per prepararci meglio alla Pasqua.
In settimana :
martedì 12 ore 15,30 catechesi terza età in via Mazzini
ore 17,30 visita alle famiglie
mercoledì 13 ore 17,30 visita alle famiglie
ore 21,00 Caep
giovedì 14 ore 08,30 Messa presieduta da Don Maurizio che al termine si ferma per confessare e incontrare chi desidera parlargli
venerdì 15 ore 17,00 Via Crucis ragazzi
ore 18,00 Via Crucis adulti
ore 20,45 confessioni per preado e ado
ore 21,00 Quaresimale ad Oreno
sabato 16 ore 09,00 celebrazione della parola
domenica 17 gli amici della missione vendono le uova di Pasqua per sostenere il progetto missionario
Don Giuseppe
Per domenica 10 marzo 2024
IV DI QURESIMA “ B “ IL CIECO NATO ( GV. 9,1-38b )
Il Vangelo della IV domenica ci propone l’episodio del “cieco nato”. E’ un brano che conosciamo molto bene e ci propone sempre molte riflessioni.
Vediamone alcune.
Anzitutto ci propone il dramma del dolore umano, anche quello innocente. Di fronte ad esso noi cerchiamo subito la causa, il colpevole e non di rado, finiamo per attribuire a Dio il dolore che viviamo.
Gesù ci dice chiaramente che il dolore non è volontà di Dio ma è legato alla realtà umana debole, fragile, destinata a finire. Dio però, ama questa umanità sofferente. Nella Passione vediamo che si assume tutti i dolori del mondo per salvarci.
La sofferenza diventa occasione, per Dio, di mostrare la sua gloria che è la sua volontà di salvezza.
Proviamo a riflettere così sul dolore umano, anche quello innocente.
Il cieco poi compie un cammino di fede. Chiama Gesù un uomo, poi un profeta, poi il figlio di Dio.
Anche per noi è importante compiere un cammino di fede in questa Quaresima.
Lo scopo, ricordiamocelo, è scoprire il vero volto di Dio cristiano.
Non è facile compiere il cammino di fede. Anche noi come il cieco dobbiamo affrontare ostacoli, incomprensioni, derisioni, emarginazioni.
C’è sempre sulla nostra strada e sui nostri propositi il gruppo dei farisei. Coloro che pensano di avere capito tutto, di poter giudicare tutti, di comandare chi non la pensa come loro. Non è facile rapportarsi con queste persone. Ci si sente sempre sbagliati. In realtà questi sono i veri ciechi. Non vogliono vedere. Sono pieni delle loro teorie, delle loro presunte sicurezze. Non sanno fare spazio alla Verità della Parola di Dio.
Chiediamoci se non siamo anche noi così con i nostri fratelli e sorelle.
Mosè, nella prima lettura (Es.17,1-11) ci viene descritto come l’uomo amico di Dio che parla con Lui.
C’era amicizia, fiducia, ascolto della parola di Dio. Mosè dava l’esempio a tutto il popolo di aver bisogno di parlare con Dio. Il popolo seguiva il suo esempio e andava nella Tenda del Convegno per parlare con Dio.
Anche noi cerchiamo il tempo e il luogo per parlare con Dio della nostra vita di fede.
In settimana :
lunedì 04 inizio visita pasquale alle famiglie da parte di Madre Orsolina, grazie per l’accoglienza
venerdì 08 ore 19,30 partenza per Meda per vivere la Via Crucis di zona con l’arcivescovo Delpini
sabato 09 ore 09,00 celebrazione della parola
domenica 10 domenica insieme per i ragazzi del III anno di catechesi
Don Giuseppe
Per domenica 3 marzo 2024
III QUARESIMA : “ ABRAMO “ (Gv.8,31-59)
La prossima domenica la liturgia della parola ci fa riflettere sulla figura di Abramo. E’ il padre della fede e delle promesse. Il credente impara da lui l’obbedienza e la fiducia.
Come la parola di Dio ci aiuta a riflettere su Abramo? Gesù parte da lontano perché sa di parlare a persone che credevano in Lui. Egli chiedeva a loro e chiede a noi di ascoltare la sua parola.
Essere buoni ascoltatori e non persone distratte da tante voci e richiami che vengono da fuori.
Mettersi in posizione di ascolto attento non è scontato per nessuno. E’ il primo passo da compiere.
Ciò che dobbiamo ascoltare è la Parola, non una semplice voce o un richiamo allettante che ci viene dalla società odierna.
La Parola è quella di Gesù che ci chiama a salvezza e ci indica la via per raggiungerla.
In Quaresima abbiamo tante possibilità per ascoltarla e meditarla. Scegliamo l’ascolto più semplice e adatto per noi. L’ascolto della Parola ci farà conoscere la Verità che è Gesù. Così impareremo a dare a Lui la nostra fiducia ed obbedienza.
La Verità, che è Gesù, ci aiuta a mettere da parte le tante presunte verità che ogni giorno ci vengono proposte. E’ un’opera di discernimento quella che siamo chiamati a compiere: alla luce della Parola di Dio valutare le tante parole che ci vengono offerte e saperle eliminare dalla nostra vita.
Così, dice Gesù, saremo liberi. La libertà è da tutto ciò che ci tiene lontano da Dio. Si respira aria nuova, libera da preconcetti e idee che vengono presentate come belle e facili ma ci allontanano da Lui.
La libertà è conquista, è fatica, è possibilità di cadute più o meno pesanti, è ricerca continua.
Abramo è stato capace di vivere tutto questo così ci viene additato come esempio.
Quei giudici credenti pensavano di avere la salvezza per il solo fatto di essere discendenti di Abramo.
Essa non si ottiene per generazione o appartenenza etnica o religiosa. E’ scelta personale e responsabile.
Si arriva a questa conquista se si impara a conoscere veramente Dio, ( Verità che ci fa liberi ) e così essere obbedienti e fedeli alla sua Parola.
L’alternativa è eliminare Dio dalla nostra esistenza. Questo avviene perché non lo abbiamo conosciuto realmente.
In settimana :
ogni mattina alle ore 8,15 recita delle lodi
ogni sera alle ore 20,32 su Telenova il nostro Vescovo ci parla del Credo
venerdì 1 marzo
ore 17,00 Via Crucis ragazzi
ore 18,00 Via Crucis adulti
ore 21,00 Quaresimale ad Oreno: “Il silenzio di Dio” con Don Claudio Stercal
sabato 2 marzo ore 09,00 celebrazione della parola
domenica 3 marzo sarà presente l’associazione “Scarp de tennis” e l’Unitalsi per la vendita di prodotti alimentari
Don Giuseppe
Per domenica 25 febbraio 2024
II QUARESIMA “ B “ : LA SAMARITANA
La seconda domenica di Quaresima è detta della “Samaritana” vede la vicenda di questa donna al centro dell’azione missionaria di Gesù.
Cerchiamo di capire cosa ci vuole insegnare questo brano evangelico. Il centro del messaggio mi sembra sia collocato verso la fine del brano. Gesù dice devo obbedire alla volontà del Padre, essa è la salvezza dell’umanità. Come avviene questa salvezza?
Gesù arriva in un villaggio samaritano e si siede ad un pozzo in attesa.
E’ un’immagine molto bella di Chiesa in uscita. Se vogliamo incontrare i fratelli e sorelle per testimoniare loro la nostra fede in Gesù dobbiamo andare dove la gente vive.
Qui potremo capire i loro pensieri, i loro desideri, captare le aspettative e i problemi.
Quanti pregiudizi cadrebbero. Ci accorgeremo di quanto sia ingiusto il giudizio dato senza conoscere le situazioni. Gesù si siede, aspetta e incontra una donna e così inizia il dialogo che porterà alla conversione.
Vogliamo sederci anche noi ai pozzi dove la gente vive? Cerchiamo l’umanità che ci è affidata affinchè possiamo testimoniare loro la vicinanza di Dio?
Tre temi formano il dialogo tra Gesù e la donna.
Il primo è legato all’acqua da bere. Si cerca l’acqua perché si ha sete. Di che cosa? Solo di avere, possedere beni materiali? Gesù ha sete dell’anima delle persone. Si offre a loro come dissetante.
Un secondo tema di riflessione riguarda la vita affettiva: le amicizie, le relazioni famigliari, lavorative, di svago. Cosa significa per me vivere un’amicizia, la vita famigliare, sociale? Quali valori metto in campo per vivere queste relazioni? Il divertimento, la possessività, la gelosia, la prepotenza, l’invidia, l’odio, la cattiveria, il rispetto, la pazienza, il perdono, la giustizia..,
Questa donna sembra far prevalere il divertimento, l’improvvisazione, la voglia di non costruire legami forti e impegnativi. E io come vivo le mie relazioni umane?
Un altro tema è legato alla fede e alla religione, che permette alla fede di manifestarsi. Dove pregare?
Quando pregare? Come pregare? Sono domande a cui sappiamo come rispondere. C’è in gioco la giusta idea di Dio. Soprattutto ci è chiesto di pensare alla fede come incontro di due cuori, il nostro e quello di Dio.
Più che fare è importante amare Dio.
Chiediamo che lo Spirito guidi il nostro cammino di conversione.
In settimana :
Da lunedì a giovedì alle ore 08,15 recita delle lodi
venerdì 23 è aliturgico e giorno di magro e digiuno
ore 17,00 Via Crucis ragazzi
ore 18,00 Via Crucis adulti
ore 20,45 Via Crucis cittadina in santuario
Sabato 24 ore 09,00 celebrazione della parola con i ministri straordinari della parola
Ogni sera alle 20,32 su Telenova il Vescovo Mario Delpini ci aiuta a riflettere sul Credo per tre minuti
Per la Quaresima il gesto caritativo è a favore dell’Ecuador
Don Giuseppe
Per domenica 18 febbraio 2024
I QUARESIMA “B “ LE TENTAZIONI DI GESU’ (Mt.4,1-11)
La prossima domenica ci porterà nel tempo sacro e importante della Quaresima. Tempo propizio per convertirci e per riscoprire il vero volto di Dio che spesso offuschiamo con le nostre debolezze e i nostri peccati.
La parola di Dio ci invita alla conversione e ci consiglia già riflessioni e azioni che poi approfondiremo nel cammino verso la Pasqua. Il profeta Isaia (57,15-58,4a) dice al popolo ebreo in esilio: il Signore vi farà tornare se tornerete a Lui convertendo il vostro cuore, ora vi comportate come se Dio non esistesse.
Dite: Dio non ci vede e quindi facciamo quello che vogliamo. Questo non va bene. Dio ci vede e valuta le nostre scelte.
Anche Paolo scrivendo ai Corinzi (2Cor4,16b-5,9) dice di non pensare solo all’uomo materiale che siamo.
La nostra vera patria è eterna, celeste. Per questa patria ci dobbiamo preparare durante la vita terrena.
Il Vangelo di Matteo ci propone l’episodio della tentazione affrontata da Gesù all’inizio del suo ministero pubblico.
E’ un brano che conosciamo molto bene, ma ci fa altrettanto bene riprenderlo come verifica del nostro cammino di fede. La vita umana è una continua tentazione. Anche Gesù ci è passato e l’ha affrontata.
Un modo per superare le tentazioni è affrontarle. Matteo ci dice che Gesù andò nel deserto per essere tentato dal diavolo prima di iniziare la sua vita pubblica. Sapere che nella vita di tutti le tentazioni ci sono ci fa bene. Gesù ci dice che queste prove bisogna affrontarle per purificare la nostra fede e per avere più forza nelle nostre capacità di fronte al male.
Anche in Quaresima saremo tentati nei nostri propositi di conversione. Affrontiamo le prove, facciamoci aiutare. Non è necessario fare tante cose, ma solo quelle necessarie al nostro cammino di fede.
Gesù ci invita a riflettere sul nostro modo di vedere le cose materiali. Conta più avere tante cose o essere delle persone padrone della loro vita?
Gesù viene portato sul punto più alto del Tempio e gli viene chiesto di gettarsi. Dio lo avrebbe salvato.
Gesù risponde dicendo di non tentare Dio. A cosa? Ai nostri progetti, aspettative, desideri umani.
Vorremmo spesso un Dio a nostra disposizione. Pronto a fare quello che noi vogliamo. Impariamo a rispettare il volto di Dio e i suoi tempi. E’ una questione di fiducia in Lui.
L’ultima tentazione che Gesù subisce consiste nell’adorare satana. Cosa significa? Non aver capito chi è Dio e la sua misericordia.
Significa impostare la propria vita su principi e presunti valori che non fanno riferimento a Dio ma alla logica del mondo che spesso è impregnata di violenza, odio, possessività…
Le armi che abbiamo sono la preghiera, la confessione, scelte concrete di rinuncia a qualcosa di importante.
Prepariamoci dunque a vivere un buon cammino quaresimale impegnandoci a riconoscere i nostri peccati e chiedere la misericordia divina.
Don Giuseppe
In settimana:
martedì 13 ore 15,30 la catechesi per la terza età presso il centro di via Mazzini
giovedì 15 ore 21,00 adorazione serale guidata
domenica 18 I di Quaresima
dopo le messe il rito dell’imposizione delle ceneri
Don Giuseppe
Per domenica 11 febbraio 2024
DOMENICA DEL PERDONO “ B “ (Lc.18,9-14)
La prossima domenica si conclude il cammino delle domeniche dopo l’Epifania. Il tema della prossima domenica è il perdono. E’ un argomento importante per la vita del cristiano.
L’autenticità, la crescita cristiana si misura soprattutto sulla nostra capacità di perdonare. Sappiamo perdonare se riconosciamo che noi stessi abbiamo bisogno di perdono.
Vediamo come la parola di Dio ci presenta questo tema.
Il profeta Isaia (54,5-10) paragona il credente ad una moglie infedele. Dio allontana momentaneamente l’infedele, ma poi va a ricercarla e la fa tornare nella casa coniugale. Questo perché Jahvè è fedele sempre.
Molto bella la frase finale del brano : “anche se i monti si spostassero o vacillassero, il mio affetto per te non si allontanerebbe…” dice il Signore che ti usa misericordia.
Ci deve far riflettere questo atteggiamento divino. Ci ama a prescindere dai nostri peccati.
Paolo ai Romani (14,9-13) dice che il credente non deve giudicare né disprezzare il suo prossimo. Noi, come tutti, abbiamo bisogno di riconoscerci peccatori e di essere perdonati.
Il legame tra il perdono ricevuto e quello donato è forte. Sono due facce della stessa medaglia.
Riflettiamo sul nostro amore per il prossimo e per Dio. Sappiamo essere accoglienti, giusti, misericordiosi verso gli altri? Se sì saremo anche capaci di amare Dio, altrimenti il nostro amore per Dio è falso.
Dio è presente in tutti i fratelli, anche se a volte è difficile vederlo, e per questo vanno accolti sperando di essere accolti a nostra volta.
Il Vangelo di Luca riassume tutto questo nelle parole di due uomini che salgono al Tempio a pregare.
Chi dei due prega meglio? Quello che sembra fare più cose giuste? Secondo noi sì, per Dio no.
Cosa fa sì che il pubblicano venga perdonato nonostante una vita poco onesta? Gesù ci dice che è l’umiltà di riconoscersi peccatori che ci fa ottenere il perdono divino.
La nostra società ci sta inculcando l’idea che noi non sbagliamo mai. Sono gli altri che ci inducono al peccato; sono gli altri che fanno peccati su di noi e noi rispondiamo.
Questa è la preghiera dei farisei di tutti i tempi : i pubblicani sono rari e spesso malvisti o considerati pazzi.
Siamo invitati a riscoprire il riconoscimento dei nostri peccati. Questa è una delle condizioni per ottenere il perdono di Dio, quando ci confessiamo insieme al pentimento per ciò che abbiamo compiuto.
Riflettiamo su questi aspetti di vita cristiana. E’ il modo migliore per prepararci alla Quaresima.
In settimana :
lunedì 05 festa di S. Agata, patrono delle donne
ore 21,00 corso fidanzati
martedì 06 ore 21,00 Lectio Divina a Oreno
giovedì 08 ore 08,30 presiede la messa Don Maurizio, si fermerà poi fino alle ore 10,00 per incontrare e confessare chi lo desidera
sabato 10 ore 10,00 incontro con i genitori dei bambini battezzati negli ultimi sei anni
domenica 11 giornata del malato
ore 11,00 celebrazione anniversari di matrimonio
Don Giuseppe
Per domenica 4 febbraio 2024
DOMENICA DELLA DIVINA CLEMENZA “ B “ ( Lc. 7,36-50 )
Siamo vicini alla Quaresima e la liturgia ambrosiana ci prepara a questo tempo con le ultime due domeniche. Esse hanno come tema la misericordia di Dio che perdona i peccatori.
Siamo invitati ad assumere questi suggerimenti così da essere pronti a vivere la Quaresima come un’occasione grande per ottenere il perdono delle nostre colpe ed essere pronti a celebrare la Pasqua.
Come la parola di Dio della prossima domenica ci parla della “Divina Clemenza”.
Nella prima lettura il profeta Osea (6,1-6) ci invita a vedere la nostra esistenza come un continuo ritornare al Signore. E’ un invito alla conversione continua. Come la moglie di Osea doveva ritrovare l’amore del marito così il perdono deve ritrovare l’amore di Dio.
La strada è quella dell’amore più che dell’osservanza esteriore delle leggi che pianificano la mente ma non coinvolgono il cuore. Su questo tema è anche la lettera ai Galati di Paolo (2,19-3,7). Chiede a quei credenti:
da dove viene la vostra salvezza? Dal credere in Cristo crocifisso e risorto o dall’aver osservato scrupolosamente le leggi del giudaismo senza metterci la convinzione interiore? Naturalmente tutto serve alla salvezza, anche le leggi, ma di esse non si deve essere schiavi.
Il Vangelo di Luca ci propone l’episodio del pranzo di Gesù presso Simone un fariseo. La vicenda della donna peccatrice che entra e lava i piedi di Gesù diventa l’occasione per parlare della misericordia divina.
Dio vuole la salvezza degli uomini. Qualunque siano i loro peccati, se pentiti, possono ottenere il perdono.
E’ una grande notizia per noi. Dio ci vuole perdonare perché ci ama. Spesso però non capiamo questo stile, come Simone, siamo pronti a giudicare, a condannare in base alle leggi che noi abbiamo stabilito.
Quanti conflitti, quante fatiche, quante liti in meno se noi invece di giudicare il prossimo in base ai nostri criteri cercassimo di ragionare con il cuore di Dio.
Proviamo a pensare se nella nostra vita cristiana c’è spazio non solo per il giudizio, ma anche e soprattutto per la misericordia e il perdono verso noi stessi e il prossimo.
Riconoscersi bisognosi di perdono per i nostri peccati ci deve rendere misericordiosi verso i peccati del prossimo.
Cerchiamo di vivere così questa settimana che ci porta a festeggiare il nostro patrono beato card. Ferrari.
Vivere insieme i momenti proposti è occasione per conoscersi e sentirci più uniti.
In settimana :
giovedì 01 festa beato card. Ferrari
ore 9,00 adorazione silenziosa
venerdì 02 primo del mese, festa della Presentazione di Gesù al Tempio (Candelora)
ore 8,30 messa e processione con le candele
ore 21,oo messa contemplativa della comunità a Ruginello
sabato 03 festa di S. Biagio
ore 18,00 benedizione della gola e dei panettoni
domenica 04 festa parrocchiale in onore del beato card. Ferrari
ore 11,00 messa solenne
ore 12,30 pranzo dei volontari
ore 15,30 concerto in chiesa
ore 16,30 tombolata con le famiglie
Don Giuseppe
Per domenica 28 gennaio 2024
FESTA DELLA FAMIGLIA “ B “
La prossima domenica la Chiesa ambrosiana celebra la festa della famiglia. E’ un’occasione importante per riflettere su questa realtà e pregare perché le famiglie siano sempre luogo di amore e crescita reciproca aiutati dalla grazia divina.
Il Vangelo della festa ci ricorda l’episodio del ritrovamento di Gesù a Gerusalemme tra i dottori del tempio, mentre insegnava. Possiamo fare tante considerazioni in chiave famigliare su questo brano :
-Tutti gli anni la Santa famiglia andava al tempio per pregare.
Ciò ci ricorda che ogni famiglia ha le sue tradizioni, i suoi riti. Questi diventano un collante forte per l’identità famigliare. Quali sono le nostre tradizioni famigliari e i nostri riti?
-Il fanciullo si chiese . Fiducia o trascuratezza?
Come educhiamo i nostri figli? Vogliamo avere tutto sotto controllo? Impossibile. Si può sbagliare e riparare nella vita. E’ importante crescere nella fiducia e nella stima reciproca. Se manca cesserà anche il dialogo tra i diversi membri e si diventerà estranei.
-Perché mi cercate? Devo fare la volontà di Dio.
Educare significa tirar fuori le potenzialità che ogni persona possiede. Questo vale verso i figli ma anche nell’ambito della coppia. Libertà di scelta significa non imporre i propri desideri e idee, ma condividere e capire il punto di vista degli altri. Significa anche fidarsi di Dio che guida la vita di ognuno dei suoi figli.
-Insegnava ai dottori del tempio.
Tutti abbiamo da imparare da tutti. E’ importante saper ascoltare ed evitare la superbia che pretende di sapere tutto.
-Ritornò a Nazareth e stava loro sottomesso.
Non è la rinuncia alla libertà e ai pensieri. E’ la situazione che si vive quando c’è stima reciproca, fiducia, dialogo, ascolto…
Questa può essere la sintesi a cui ogni famiglia può cercare di arrivare, con la grazia di Dio che sempre accompagna i suoi figli.
Buona festa della famiglia a tutti.
In settimana :
mercoledì 24 ore 21,00 Commissione Territoriale in locanda
giovedì 25 ore 21,00 Adorazione guidata in chiesa
sabato 27 ore 10-12 in S.Marta (centro) riunione dei membri del Consiglio Pastorale della Comunità e dei membri del CAEP con Mons. Elli Michele, nuovo Vicario Episcopale
domenica 28 festa della famiglia
NB:
L’ Avvento di Carità ha portato € 1270,00 per l’orfanotrofio di Betlemme
Sono aperte le iscrizioni per il pranzo del 04 febbraio dei volontari della comunità di S.Maurizio
Sono aperte le iscrizioni per gli anniversari di matrimonio dell’ 11 febbraio
Don Giuseppe
Per domenica 14 gennaio 2024
II DOMENICA DOPO L’EPIFANIA “ B “ (Gv. 2,1-11)
Abbiamo iniziato il tempo dell’Epifania cioè delle manifestazioni di Gesù al mondo, al popolo di Israele, agli sposi, alle folle affamate, alle famiglie ….
La prossima domenica il Vangelo di Giovanni ci racconta l’episodio delle nozze di Cana. Qui Gesù trasforma l’acqua in vino e si presenta come il vino buono da conservare gelosamente e da bere. Così Egli può entrare nella nostra vita personale, ma anche in quella famigliare e coniugale.
Il vino è visto dalla Bibbia come simbolo di gioia, di festa (cfr I lettura : Is.25,6-10 a). Dove c’è Gesù la vita è piena di gioia, non perché non ci sono più problemi, ma perché la sua presenza non ci fa sentire soli e abbandonati.
Dio è con noi sempre. E’ questo il grande lascito che il Natale ci ha lasciato.
Nella nostra vita non deve mai mancare il vino che è Gesù. L’acqua che diventa vino rappresenta la nostra umanità. Con l’acqua non si festeggia, ma se diventa vino, tutto si può fare. Il nostro proposito è quello di trasformare la nostra vita in qualcosa di grande e buono. Questo avviene se ci fidiamo di Gesù.
Il miracolo poi avviene tramite l’intercessione di Maria. La preghiera anzitutto, ma anche gli aiuti che ci vengono da tante persone fidate nella fede possono compiere anche per noi il miracolo.
L’ora di Gesù non era ancora giunta. Lo sarà nel momento della crocifissione. Infatti qui si opera la salvezza definitiva per noi.
La salvezza di Gesù è però già in atto nell’oggi. Se ci trova pronti ad accoglierlo nella nostra vita Egli anticipa la sua ora per noi. Questo vale per ognuno di noi singolarmente, ma anche per le coppie di sposi e le famiglie. Non perdiamo il vino buono che la grazia del sacramento ci ha dato. Teniamo nella cantina questo vino da bere quando ce n’è bisogno.
Gesù ci sarà. Infatti è pronto a continuare a rinnovare il miracolo dell’amore ogni volta che ne abbiamo bisogno, basta fare quello che Lui ci dice.
Buon anno e buon cammino a tutti.
Domenica 14: ore 16,00 Prima confessione per i ragazzi/e del III anno di catechesi
ore 10-12 continuano le iscrizioni al corso fidanzati
Chi desidera festeggiare un anniversario significativo di matrimonio (1, 5, 10, 15 anni….) può iscriversi presso la segreteria entro il 30 gennaio
Don Giuseppe