Con questo spirito abbiamo proposto all’ultima Assemblea Parrocchiale (15 settembre) un progetto che coinvolge tutte le persone che operano all’interno della comunità di S.Maurizio.
E, quasi per coincidenza, questa proposta è in linea con le parole di Serena Noceti, principale relatrice dell’Assemblea.
L’immagine riesumata da Monica e appesa di recente alla Locanda di Cana risale a 12 anni fa. Molti dei bambini che compaiono nel mosaico ormai hanno quasi 20 anni (e lì possono ritrovarsi quando erano piccoli), ma rimane immutato il messaggio: non sono i muri che fanno la Chiesa, ma sono le persone.
Vorremmo riproporre questo messaggio, arricchendolo delle “voci” di ogni gruppo, voci che parlano “di chi siamo, di dove veniamo, dove andiamo”…
Per questo occorre la collaborazione di ogni gruppo per:
Fare una foto di tutti e una di ognuno
Raccogliere quanto ogni gruppo ha da dire, tracciare un bilancio, fare proposte o richieste per il futuro.
Pubblicare man mano sul sito questo “mosaico verbale e parziale”
Alla fine creare questo mosaico fotografico e stamparlo.
Capiamo che questo sia un impegno in più che si affianca a quanto già state facendo, ma questo è un modo per conoscere e conoscersi meglio. Alla fine ognuno avrà, anche visivamente, la consapevolezza di far parte di un grande mosaico.
Il cardinal Carlo Maria Martini ha introdotto una interessante riflessione pastorale sul tema della comunicazione, prendendo spunto dalla famosa parabola dei talenti.
Secondo l’arcivescovo di Milano, il primo talento della parrocchia è il vangelo, il secondo la liturgia, il terzo la carità e il quarto la comunione. Tutto completo? No, se manca il quinto: la comunicazione, "non semplicemente all’interno della comunità; ma comunicazione anche a livello più vasto, di decanato, di zona, di diocesi, di Chiesa italiana e di Chiesa universale. Intendo tutte le forme di comunicazione attraverso i mass-media. (…) La comunità cristiana ha un duplice compito: quello di educarsi e di educare all’uso dei media e inoltre il compito di essere essa stessa produttrice di media, a uso interno e per la società".
Ecco da dove nasce il quinto talento: dalla volontà di aiutare una comunità cristiana, in particolare quella della parrocchia s.Maurizio, dove operiamo, a comunicare anche attraverso le nuove tecnologie, con un duplice fine: creare un maggiore scambio di informazioni nella parrocchia stessa, e provare a interessare su tematiche evangeliche e di attualità anche chi è all’esterno (comunità pastorale, decanato, diocesi… fino ai confini del mondo!).
"E’ chiaro che il quinto non è il solo talento, perché la comunità non ha senso, non esiste senza la parola di Dio, l’Eucarestia e la carità (…) Tuttavia la carità, la catechesi, la liturgia, la Parola, la comunione all’interno della comunità, non sono incisive se manca l’attenzione alla comunicazione; (…) Dunque, benché sia l’ultimo, non il primo, è necessario e il servo viene lodato proprio perché ha fatto fruttare tutti i cinque talenti". (Carlo M. Martini)
Iniziamo con il primo incontro , quello con i catechisti.
Stiamo rodando il processo di passare dalla registrazione ad una sintesi soddisfacente, chiediamo ai catechisti di vedere se il testo seguente riassume bene la nostra conversazione. In caso contrario aspettiamo i suggerimenti per una correzione.